Iraq: finita la caccia alle armi di distruzione di massa
WASHINGTON - E' finita in Iraq la caccia alle armi chimiche, biologiche e nucleari, circa due anni dopo che il presidente George W. Bush diede l'ordine ai suoi soldati di disarmare Saddam Hussein. Lo scrive oggi il Washington Post online. Gli uomini della Cia, che partecipavano alle indagini in loco, sono tornati in patria. ''La violenza in Iraq, insieme alla mancanza di nuove informazioni, ci ha costretto a metter fine alle operazioni poco prima del Natale scorso'', hanno detto in interviste alcuni esperti che facevano parte dell'unita' investigativa (Iraq Survey Group, Isg). E' tornato negli Stati Uniti anche Charles A. Duelfer, che, dopo aver guidato nel 2004 la caccia alle armi di distruzione di massa, ha presentato a settembre un rapporto provvisorio, nel quale sono state contraddette tutte le asserzioni sull'esistenza di armi di distruzione di massa fatte prima della guerra. Le conclusioni finali dell'indagine saranno pubblicate la prossima primavera.
Articoli correlati
- La situazione attuale
Iraq, la rivolta continua
Dopo la pandemia, il crollo del prezzo del petrolio e la nomina, frutto del compromesso tra USA e Iran, di al-Kadhimi come primo ministro, cosa è cambiato?19 ottobre 2020 - Valeria Poletti - Le parti coinvolte nel confitto commettono gravi violazioni del diritto internazionale
Caporale dell'esercito britannico protesta contro la guerra in Yemen
"Presto servizio nell'esercito britannico dal 2017, ma ho giurato di proteggere e servire questo Paese non di far parte di un governo corrotto che continua ad armare e sostenere il terrorismo"8 ottobre 2020 - Maria Pastore - 5 giugno Giornata Mondiale dell'Ambiente
Nel 1995 Michael Jackson scrisse Earth Song, canzone di denuncia dalla bellezza ipnotica
Le ferite della Terra trovano musica e parole. Chi non conosce Earth Song la ascolti prima di vederne il video o le riprese del concerto live in cui Jackson trovò anche il modo di onorare gli studenti di Piazza Tienanmen5 giugno 2020 - Lidia Giannotti - Riflessioni sulle minacce alla pace
Dialoghi con Moni Ovadia
Su Israele parla di "politica del totale dispregio per le risoluzioni internazionali e, conseguentemente, per le istituzioni internazionali preposte alla pace". E sulla situazione internazionale dice: "Bisogna che la smettiamo per prima cosa di concedere cittadinanza ai linguaggi dell’odio".15 aprile 2020 - Laura Tussi
Sociale.network