I grandi inquinatori piantano alberi contro la CO2 in cambio di crediti. Perché è un inganno

Acquistare i crediti di carbonio per riabilitare la propria immagine

Secondo uno studio di Oxfam per assorbire tutto il carbonio che i grandi inquinatori continuano ad emettere occorre riforestare 1,6 miliardi di ettari, equivalenti a 5 volte le dimensioni dell’India. In altre parole non c’è abbastanza terra sulla Terra.
Milena Gabanelli e Francesco Tortora
Fonte: Corriere della Sera - Dataroom - 17 novembre 2021

Come funziona il sistema dei crediti

Milena Gabanelli

Ogni credito costa circa 60 euro e rappresenta l’equivalente di una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita in un progetto ecologico. I criteri della contabilizzazione delle emissioni e dell’assorbimento dei gas-serra nel settore agricolo e forestale sono stabiliti dal report «Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories» dell’IPCC. Ad acquistare i crediti di carbonio, proprio quelle multinazionali che sono tra le più inquinanti al mondo, determinate a riabilitare la propria immagine. Nella classifica delle società che hanno prodotto più CO2 nell’ultimo mezzo secolo ai primi posti troviamo giganti petroliferi come Chevron, Saudi Aramco, BP, Gazprom e Shell. Le prime 20 aziende della lista hanno contribuito al 35% delle emissioni di CO2 dal 1965 per un totale di 480 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (tCO2e).

Quanto piantano i grandi inquinatori

Nel 2020 Chevron dichiara di aver piantato 30 mila alberi in un’area dismessa della Columbia Britannica (Canada); Gazprom più di 60 mila alberi in Russia. Nel 2021 Total in collaborazione con Forêt Ressources Management sta piantando acacie in una foresta di 40 mila ettari sugli altipiani di Bateké in Congo. Saudi Aramco presenta come riforestazione 5,3 milioni di mangrovie lungo la costa del Golfo Persico, BP 100 mila piante di nettare per l’allevamento delle api in Azerbaigian. Anche le compagnie aeree fanno la stessa cosa. Nel 2019 Iberia ha riforestato un terreno vicino all’aeroporto di Madrid con i primi 1.500 alberi che dovrebbero diventare 4 mila entro il 2022; Ryanair ha riforestato con 135 mila alberi territori colpiti da incendi nell’Algarve in Portogallo, EasyJet ha comprato 3,1 milioni di crediti di carbonio per progetti di riforestazione in Perù ed Etiopia, Air France attraverso il programma «Trip And Tree» in tre anni ha piantato oltre 200 mila alberi tra Francia, Libano, Cina, Cambogia e Amazzonia ecuadoriana. Infine ci sono le società tecnologiche che acquistano sul mercato crediti di compensazione.

Tra il 2001 e il 2019 sono stati persi 386 milioni di ettari di foreste nel mondo mentre nello stesso periodo ne sono stati recuperati attraverso la riforestazione e la rigenerazione spontanea solo 59 milioni, un’area più grande della Francia.

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Note: Video https://www.facebook.com/watch/?v=425283935719030

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