COP29: occorre ridurre le spese militari per la transizione ecologica
La COP29 ha visto l'approvazione di un testo sulla finanza climatica, un segnale positivo nel contesto della crisi climatica. Tuttavia, l'impegno finanziario di 300 miliardi di dollari annui, seppur rilevante, è ben al di sotto delle richieste dei Paesi in via di sviluppo e delle necessità reali per affrontare l'emergenza climatica.
Perché questo gap è così significativo?
I 300 miliardi promessi sono una goccia nel mare rispetto ai 2.400 miliardi stimati come necessari per contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C.
L'impegno finanziario inadeguato aggrava le disuguaglianze tra Paesi ricchi e poveri, con quest'ultimi a subire maggiormente gli effetti dei cambiamenti climatici.
Occasione persa
La COP29 rappresentava un'opportunità cruciale per aumentare l'ambizione climatica e mobilitare risorse significative.
Cosa si poteva fare di più?
* Ridurre la spesa militare: destinare una parte dei budget militari, spesso ingenti, verso la transizione ecologica e l'adattamento ai cambiamenti climatici.
* Tassare i super-ricchi: impostare tasse sui patrimoni più elevati per generare risorse aggiuntive da investire nella lotta ai cambiamenti climatici.
* Riformare il sistema finanziario: incentivare maggiormente la decarbonizzazione gli investimenti sostenibili e disinvestire drasticamente dai combustibili fossili.
L'accordo raggiunto alla COP29 è un passo avanti, ma non è sufficiente. La comunità internazionale deve urgentemente aumentare l'ambizione climatica e mobilitare le risorse necessarie per affrontare questa sfida globale. Ridurre la spesa militare e tassare i super-ricchi sono solo alcune delle misure che possono essere adottate per raggiungere questo obiettivo. Il futuro del nostro pianeta dipende da decisioni che guardano alla pace evalla giustizia sociale.
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