Europei: guardiamo al futuro con la forza del diritto
La settimana scorsa Copernicus, il programma satellitare europeo di osservazione della Terra, ha pubblicato l'immagine del giorno con la temperatura media della superficie del Mar Mediterraneo.
1 luglio 2025
La settimana scorsa Copernicus, il programma satellitare europeo di osservazione della Terra, ha pubblicato l'immagine del giorno con la temperatura media della superficie del Mar Mediterraneo. Il colore del Mediterraneo è caratterizzato da un rosso vivo tendente al nero che rappresenta un aumento anomalo della temperatura superficiale vicina ai 5 gradi Celsius, rispetto all'anno precedente.
Il giorno successivo il 26 giugno le conclusioni del Consiglio europeo hanno parlato di Ucraina, Medio oriente, sicurezza e di difesa ma non hanno dedicato neanche una parola ai cambiamenti climatici.
Mi chiedo come sia possibile cancellare dal nostro orizzonte i cambiamenti climatici nonostante i superamenti dei limiti siano all'ordine del giorno.
Come sia possibile dedicare tutte le nostre energie presenti e future a innalzare al 5% le spese militari senza un orizzonte comune di ciò che dovremmo fare autonomamente come europei.
Mi chiedo come possano i governanti europei piegare il capo di fronte a Trump, un bullo al potere, che cancella tutti gli organismi internazionali, rinnega i cambiamenti climatici e attacca il sistema di regole e istituzioni costruite dopo la seconda guerra mondiale?
Non sarebbe forse il caso di parlare di sicurezza a 360° ed elaborare un piano europeo e mondiale di mitigazione dei cambiamenti climatici investendo non il 5% ma il 10% del Pil europeo per tali politiche ?
Un collega è stato recentemente a Shangai e mi ha detto che la cosa che più lo ha colpito della megalopoli con oltre 30 milioni di abitanti è il silenzio. Un silenzio assordante che colpisce le persone attraversando le grandi arterie cittadine con otto corsie quattro per senso di marcia. Ciò è dovuto al fatto che la Cina ha investito pesantemente sulle auto elettriche. Il collega mi ha detto che, se dovesse scegliere oggi dove trasferirsi, tra New York e Shangai, sceglierebbe la seconda senza dubbio alcuno.
Noi europei forse dovremmo cominciare a guardare altrove: non più agli Stati Uniti ma alla Cina. Non più alle politiche del passato ma a quelle del futuro, ma con la forza del diritto. Ovvero da ciò che ci contraddistingue dagli imperi che stanno cercando di ridisegnare l'architettura mondiale con il diritto della forza.
Europei - forza! - alziamo la testa e guardiamo al futuro. Facciamolo - se non per noi stessi - almeno per i nostri figli.
Mi chiedo come possano i governanti europei piegare il capo di fronte a Trump, un bullo al potere, che cancella tutti gli organismi internazionali, rinnega i cambiamenti climatici e attacca il sistema di regole e istituzioni costruite dopo la seconda guerra mondiale?
Non sarebbe forse il caso di parlare di sicurezza a 360° ed elaborare un piano europeo e mondiale di mitigazione dei cambiamenti climatici investendo non il 5% ma il 10% del Pil europeo per tali politiche ?
Un collega è stato recentemente a Shangai e mi ha detto che la cosa che più lo ha colpito della megalopoli con oltre 30 milioni di abitanti è il silenzio. Un silenzio assordante che colpisce le persone attraversando le grandi arterie cittadine con otto corsie quattro per senso di marcia. Ciò è dovuto al fatto che la Cina ha investito pesantemente sulle auto elettriche. Il collega mi ha detto che, se dovesse scegliere oggi dove trasferirsi, tra New York e Shangai, sceglierebbe la seconda senza dubbio alcuno.
Noi europei forse dovremmo cominciare a guardare altrove: non più agli Stati Uniti ma alla Cina. Non più alle politiche del passato ma a quelle del futuro, ma con la forza del diritto. Ovvero da ciò che ci contraddistingue dagli imperi che stanno cercando di ridisegnare l'architettura mondiale con il diritto della forza.
Europei - forza! - alziamo la testa e guardiamo al futuro. Facciamolo - se non per noi stessi - almeno per i nostri figli.
Note: - Image of the day: 25/06/2025
Intense marine heatwave hits the western Mediterranean Sea
https://www.copernicus.eu/it/node/91880
Intense marine heatwave hits the western Mediterranean Sea
https://www.copernicus.eu/it/node/91880
Copyright © Nicola Vallinoto
Articoli correlati
In Brasile ha preso il via la conferenza ONU per contrastare i cambiamenti climaticiAlla COP30 Lula contro il riarmo e per la pace
“Se quanti fanno la guerra fossero qui a questa COP, si renderebbero conto che è molto più economico investire 1,3 trilione di dollari per porre fine al problema climatico piuttosto che spendere 2,7 trilioni di dollari per fare la guerra, come hanno fatto l’anno scorso”, ha dichiarato Lula.11 novembre 2025 - Redazione PeaceLink
Parla Pino Arlacchi, già direttore dell’agenzia antidroga e anticrimine dell’ONUIl Venezuela è un narco-Stato come dice Trump?
Dietro la narrazione del “narco-Venezuela”, sostiene Arlacchi, non ci sono dati, ma gli interessi geopolitici di Trump. Il Venezuela resta infatti uno dei Paesi con le più grandi riserve di petrolio al mondo, e questo basta a spiegare molte ostilità.8 novembre 2025 - Redazione PeaceLink
La Conferenza ONU sul clima si terrà in Brasile dal 10 al 21 novembreLa COP30 ci chiama alla mobilitazione
Intanto Trump e i repubblicani non solo negano la crisi climatica ma minacciano gli Stati che scelgono la decarbonizzazione e impongono all’Europa massicci acquisti di combustibili fossili, con la leva dei dazi doganali.7 novembre 2025 - Redazione PeaceLink
Le provocazioni statunitensi cercano il casus belli per attaccare il VenezuelaTrump incendia i Caraibi
La guerra al narcotraffico rappresenta solo il pretesto per impadronirsi delle risorse dell’intera regione5 novembre 2025 - David Lifodi
Commenti
Inserisci il tuo commento