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interrogazione parlamentare centrale del Mercure

Una megacentrale nel parco nazionale del pollino

5 maggio 2005
map noscorie trisaia
Fonte: interrogazione parlamentare - verdi - 05 maggio 2005

Allegato B
Seduta n. 620 del 4/5/2005

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Pag. 19152

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO
Interrogazioni a risposta scritta:

CENTO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
nel territorio della Provincia di Cosenza, all'interno del Parco nazionale del Pollino, l'Enel possiede una Centrale termoelettrica denominata «Centrale del Mercuri» dismessa e inattiva ormai da molti anni;
l'Enel, il 25 settembre 2001, ha richiesto alla Provincia di Cosenza l'autorizzazione alla riconversione della sezione 2 della Centrale per una potenza prevista di circa 35 Mw (per altro non finalizzata alla distribuzione in loco dell'energia prodotta) e con alimentazione a biomasse;
la prevista riattivazione della centrale del Mercuri da parte dell'Enel è in contrasto con il Protocollo di Intesa per le energie rinnovabili nei parchi, sottoscritto dall'Enel e dal Ministero dell'Ambiente, che prevede per centrali analoghe una potenza massima di 6 Mw;
nell'iter amministrativo necessario per l'attivazione della Centrale si riscontra inoltre: la mancanza della necessaria valutazione di incidenza sull'intero ecosistema del Fiume Mercuri tributario principale del Fiume Lao; la violazione della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE relativa alla tutela delle Zone di Protezione Speciale-ZPS e dei Siti di Interesse Comunitario-SIC; il mancato coinvolgimento di comuni e regioni viciniori come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996; il mancato rispetto delle prescrizioni sottoscritte con gli Enti concedenti le necessarie autorizzazioni;
i lavori di riconversione hanno determinato grave turbativa e allarme nell'opinione pubblica con la nascita di associazioni e comitati spontanei, che, con la popolazione, si oppongono alla riapertura della Centrale per i prevedibili danni ambientali ed economici che ne deriverebbero e per i connessi rischi per la salute pubblica;
tali preoccupazioni e allarmi appaiono del tutto fondati come dimostrato anche dall'intervento della magistratura che ha posto sotto sequestro parte del territorio dove è allocata la centrale a causa del rinvenimento, in zona, di siti di smaltimento illegale di rifiuti tossici e pericolosi, compreso l'amianto -:
se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e se questi corrispondano al vero;
se per la centrale del Mercuri siano stati stanziati fondi dello Stato e dell'Unione europea per la realizzazione del progetto di riattivazione della sezione 2 ed in caso affermativo la relativa entità;
quali verifiche intenda avviare per valutare se il progetto rispetti la normativa nazionale e comunitaria, in particolare per quanto riguarda la tutela del Parco Nazionale del Pollino in cui ricadrebbe la centrale e degli habitat delle aree SIC e ZPS sottesi della Valle del Lao per evitare danni alla salute, all'ambiente e allo sviluppo economico dell'intera area, vocata al turismo e all'agricoltura di qualità, che sarebbero causati dalla entrata in esercizio della Centrale;
se il Governo sia a conoscenza delle caratteristiche reali del progetto e del tipo di combustibile che si debba utilizzare in futuro, in considerazione del fatto che da documenti ufficiali del Gestore della rete di trasmissione nazionale, in particolare dal documento di energia elettrica da fonti rinnovabili, Bollettino 2002, risulta che debba essere utilizzato presso la centrale anche combustibile derivato da rifiuti;
se il Governo non intenda sospendere la messa in esercizio dell'impianto anche al fine di consentire la bonifica dell'area della centrale del Mercuri che è risultata essere inquinata da rifiuti tossici e pericolosi rinvenuti dalla magistratura calabrese.
(4-14224)

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