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Taranto. Tamburi: non vieni a scuola per il wind day? Non ti diamo i compiti per casa

Alcuni docenti agli alunni: "domani è wind day, mi raccomando, venite lo stesso a scuola".
17 dicembre 2018

Le scule del quartiere Tamburi di Taranto Il comunicato del gruppo Tamburi Combattenti fa una seria denuncia su ciò che accade ai bambini che frequentano le scuole del quartiere Tamburi di Taranto in occasionen dei giorni di Wind Day, giorni in cui il vento proveniente da nord ovest sottopone il quartiere a ridosso dello stabilimento all'impatto ambientale costituito dalle polveri di minerale e rifiuti speciali stoccati nello stabilimento ex Ilva in gestione ad Arcelor Mittal.

Ai bambini che si assentano nei giorni di wind day si farebbero ostruzioni a dare le comunicazioni necessarie per svolgere i compiti da fare a casa, ed inoltre, in previsione delle stesse giornate alcuni docenti si raccomandano con gli alunni di frequentare comunque la scuola anche se è una giornata di wind day. Un comportamento non dignitoso da parte di alcuni genitori che applicano una sorta distinzione comportamentale tra chi manda i figli a scuola nei giorni di wind day e chi invece preferisce tutelarli dalle polveri provenienti dal siderurgico. Improprio e non corretto secondo la propria deontologia professionale di insegnanti ed educatori anche il comportamento di alcuni docenti che invitando gli alunni a frequentare i plessi scolastici, anche nei giorni di wind day, ignorando, così, i rischi per la salute connessi a tali esposizioni.

Di seguito il comunicato di Tamburi Combattenti:

Dall'inizio dell'anno scolastico i nostri bambini e bambine hanno già perso 10 giorni di lezioni. Immaginate le difficoltà nel seguire il programma? Ciò che però non sapete sono le difficoltà per alcuni nel recuperare le lezioni perse e i compiti assegnati. A nulla servono alcune chat di classe per le comunicazioni importanti, secondo uno spirito di collaborazione e solidarietà tra i genitori. Accade invece che per alcune classi i compiti non vengono passati e per gli scolari diventa assai difficile stare al passo, rimanendo indietro con sforzi immani per seguire i compiti. Non conosciamo l'oscuro motivo di questa opposizione.


Siamo consapevoli che non mandare i propri figli e le proprie figlie a scuola durante le giornate di Wind Days li penalizza ma per noi la tutela della loro salute è altrettanto importante quanto il diritto allo studio e non è certo attribuibile a noi la colpa di una tale situazione.
Dovete sapere anche che, in previsione delle giornate di Wind Days, qualcuno del personale docente raccomanda agli studenti di andare ugualmente a scuola. Noi lo riteniamo inaccettabile secondo il principio di libera scelta. La nostra infatti non è una ripicca, le nostre preoccupazioni sono fondate e oltre a subire la negazione del diritto allo studio, subiamo anche l'omertà.
Ma non è finita. Qualche insegnante ha riferito agli studenti che, per recuperare le lezioni perse, si rischia di dover rinunciare alle gite scolastiche. Dobbiamo interpretarla come una intimidazione o una minaccia?


Noi non vogliamo fare guerra alla scuola ma a chi ci ha messo in queste condizioni, la scuola (quale luogo di educazione e preparazione alla vita) dovrebbe però sostenere i genitori, non opporsi o mettere ulteriormente in difficoltà le famiglie già osteggiate e piegate dalla volontà industriale.
Ma poi, persiste una domanda lecita: come mai le scuole restano aperte durante le giornate di Wind day (con la sola limitazione oraria di uscita) mentre le attività pomeridiane vengono annullate? Una contraddizione questa che evidenzia la noncuranza e l'abbandono che subiamo ogni giorno. Nel frattempo, domani verranno annullati i colloqui e nuovamente i canti natalizi.
È proprio vero che i bambini e le bambine del quartiere Tamburi non vivono una vita normale come tutti gli altri. Le loro e le nostre vite sono piegate dalla volontà industriale.

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