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L'uomo rimette l'acqua nel Gran Canyon

Dopo averne levata il 90% con la costruzione della grande diga del Glan Canyon nel 1963, l'America è corsa ai ripari ed ha deciso di reimmettere l'acqua nel Colorado
22 novembre 2004
Fonte: www.corriere.it
22.11.04

. Dopo averne levata il 90% con la costruzione della grande diga del Glan Canyon nel 1963, l'America è corsa ai ripari ed ha deciso di reimmettere l'acqua nel Colorado, il fiume che da milioni di anni scava quella meraviglia della natura che è il Grand Canyon in Arizona foto. Il motivo è quello di ristabilire l'ecosistema che da sempre ha mantenuto la flora e la fauna di questa parte d'America ora seriamente in pericolo. Un'alluvione guidata dall'uomo dunque nel canyon più celebre del mondo. L'acqua alta cercherà di far fronte ai pericoli di estinzione che corrono le spiagge del Grand Canyon e la fauna che ci vive, a causa della riduzione artificiale della portata del fiume Colorado. Un team di 50 scienziati ha deciso di ricorrere a una soluzione drastica per affrontare i problemi del monumento della natura.

Dal fine settimana è in corso l'inondazione del canyon attraverso quattro getti d'acqua mastodontici aperti alla base della diga di Glen Canyon, la stessa che provoca il rallentamento del fiume. Gli esperti sperano che cinque giorni di questa terapia d'urto portino verso valle un milione di tonnellate di sabbia e limo, riversate l'autunno scorso nella gola in seguito all'erosione di una parete rocciosa.Il livello d'acqua del Grand Canyon si alzerà di 4,5 metri entro giovedì, il giorno della festa del Ringraziamento negli Usa. Il flusso d'acqua del fiume Colorado, che scorre sul fondo della gola, è stato ridotto del 90% dal 1963, data in cui è stata completata la diga che ha dato origine al lago Powell, vitale fonte di acqua ed energia idroelettrica per il West della nazione. Ma se l'uomo ha beneficiato di questa situazione, pesci, uccelli e lumache hanno visto scomparire il 30% delle spiagge e il 50% dei banchi di sabbia, loro habitat naturale. Il progetto, costato alle finanze pubbliche 3,5 milioni di dollari, era già stato provato nel 1996, ma non aveva avuto il successo sperato. Un tentativo bis era d'obbligo, perchè la salute del Grand Canyon National Park è tutelata dalla legge federale. Per aiutare il delicato ecosistema del canyon a ristabilirsi, si sta prendendo in considerazione anche di limitare l'accesso dei turisti alle rive del fiume.

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