FSM 2007: A Nairobi per dire: Cancellare il debito si deve si può!

Raffaella Chiodo (Sdebitarsi)

Forum sociale mondiale di Nairobi Tra pochi giorni prende il via a Nairobi il Forum sociale Mondiale. Da lì forte sarà il messaggio a tutti organizzazioni internazionali, paesi ricchi,istituzioni finanziarie, ma anche opinione pubblica mondiale e alla cosiddetta società civile di tutto il pianeta: il debito è una vergogna, un atto di usura insostenibile e immorale e dunque va cancellato.
Infatti, da troppo tempo ormai è in atto un vero e proprio Piano Marshall rovesciato che fa sì che i paesi impoveriti, grazie al pagamento degli interessi (già più volte versati) versano nelle casse dei paesi ricchi più risorse di quante non ne destinino questi ultimi in cosiddetti aiuti allo sviluppo. Sono dati ufficiali della Banca Mondiale. E così che invece di investire le risorse per la lotta alla povertà dei popoli impoveriti (anche per raggiungere i fatidici Obiettivi di Sviluppo del Millennio...) i poveri finanziano e garantiscono il nostro benessere con un flusso continuo di entrate fresche.
Se questo è vero, e purtroppo lo è, possiamo continuare far finta di non saperlo e considerare tutto ciò moralmente accettabile? E' questo che Nelson Mandela ha ricordato tane volte ai governi, alle Nazioni Unite: in debito sono quei paesi che nei secoli hanno sottratto le risorse all'Africa, prima deportando gli schiavi, poi le risorse naturali, poi con le colonizzazioni e infine con il meccanismo perverso del debito. Se questa è la storia, chi sono allora i veri creditori?
E' questo che domandano alla coscienza dei movimenti oltre che delle istituzioni, le organizzazioni africane che si sono prodigate e con un grande sforzo per ospitare per la prima volta il Forum Sociale Mondiale in nel continente Africano. Le prove generali però si erano già svolte nel gennaio dello scorso anno a Bamako dove si è tenuto il Forum Sociale Policentrico. Ad accogliere noi europei all'entrata delle sale che ospitavano le conferenze c'erano delle gigantografie di tanti, donne e uomini, africani che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e trovare un lavoro e un futuro possibile. Immagini eloquenti e drammatiche che non consentivano ai partecipanti di ovviare a risposte complete e vere alle domande. Era un invito a parlare di debito, commercio, politiche culturali e di qualunque altra cosa considerando al tempo stesso di processi migratori e dunque del razzismo e delle nuove forme di schiavitù. Il debito è certamente fra le cause principali della situazione attuale di povertà in Africa e questo porta a cercare altrove la speranza. Ma gli Africani dei movimenti che saranno a Nairobi vogliono costruire il proprio futuro facendo dello strumento della critica e delle mobilitazioni della società civile per pretendere dalle istituzioni che rispondano alle esigenze delle popolazioni chiedendo a noi di fare la nostra parte perché si trovi una soluzione politica definitiva alla questione del debito illegittimo e odioso, si ripensi la cooperazione mettendo al centro una nuova prospettiva che vede bisogni,desideri e identità oltre che le stesse finalità dei progetti e soprattutto delle strategie di cooperazione. Quale concetto di sviluppo? Molti in Africa rifiutano i modelli che ancora oggi sono proposti dai cosiddetti "donatori". I cosiddetti "beneficiari" sanno bene che con una mano diamo e con l'altra ci riprendiamo tutto e con interessi usurai.
Se una richiesta verrà dal Forum ospitato ai bordi della discarica di Korogocho dove vivono più di 100.000 persone e dove i bambini muoiono a 5 anni di tetano (l'AIDS è perfino un lusso) quella è: finirla con l'ipocrisia, tirarsi su le maniche e cambiare totalmente rotta. Mittenti:popoli dell'Africa. Destinatari: istituzioni e popoli dei paesi del mondo cosiddetto sviluppato.
Noi italiani delle organizzazioni e delle realtà tutte che saremo a Nairobi, abbiamo fatto giá una battaglia a sostegno della proposta di realizzare in Africa il FSM. Ora che ci siamo non dobbiamo perdere questa occasione chiedendo innanzitutto al nostro Governo e all'UE di dimostrarci l'avvio di una inversione di rotta degna all'altezza delle aspettative. Promuovere iniziative politiche di respiro internazionale per cancellare la vergogna del debito rispettando il mandato della legge 209 che all'articolo 7 impegna l'Italia a sviluppare iniziative presso partners internazionali al fine di coinvolgere la Corte Internazionale di Giustizia per risolvere la questione del debito; ridisegnare gli EPAs (Economic Partnership Agreements) che l'UE ha ideato per i Paesi ACP imponendo misure che producono di fatto processi virtuosi di impoverimento.
L'Italia faccia sentire una voce nuova e abbia il coraggio di praticare una politica di pace che parta dall'Africa e dalla vera lotta contro la miseria per costruire un mondo più giusto. E' possibile. Bisogna volerlo e bisogna farlo! Cominciando da Nairobi ascoltando la societá civile di questo continente di idee e proposte che vengono in soccorso al nostro mondo sempre più spesso allo sbando.
Speriamo davvero non si perda questa straordinaria occasione!

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