Genova

I processi per i fatti del G8

I big della ps imputati per la Diaz

20 luglio 2006
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

VERSO LA SENTENZA SUI PRESUNTI «DEVASTATORI»
Il primo processo post G8 ad arrivare nelle aule del tribunale di Genova è stato quello a 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, pena da 8 a 15 anni. E' l'unico che non finirà per prescrizione. Il reato - che prevede il «concorso morale» - era stato applicato spesso agli ultras del calcio, dopo Genova è stato utilizzato per i fatti della Val Susa e per gli incidenti milanesi dell'11 marzo. La sentenza entro un anno, gli imputati rischiano condanne a due cifre. In aula è emerso piuttosto il disastro nella gestione dell'ordine pubblico.

PROVE FALSE E VIOLENZE, IL PROCESSO DIAZ
Per i fatti della Diaz, 61 feriti e 93 arrestati con prove false come le due bottiglie molotov, gli imputati sono 29. Dirigenti, funzionari e agenti di polizia che rispondono a vario titolo di lesioni, abuso d'ufficio, falso e calunnia, perquisizione arbitraria, danneggiamento e peculato per la distruzione dei computer e l'asportazione degli hard disk nel media center della scuola Pascoli. Delle violenze rispondono Vincenzo Canterini, il comandante del nucleo speciale della celere romana che fece l'iscrizione, incredibilmente promosso questore un anno fa, e i 10 capisquadra accusati di lesioni. Coinvolti, per l'affaire delle molotov, uomini di vertice come Francesco Gratteri, oggi questore a Bari, Gilberto Calderozzi (Sco), Giovanni Luperi, dirigente della polizia di prevenzione. Per il pestaggio nel cortile del giornalista britannico freelance Mark Covell, è stato aperto anche un fascicolo per «tentato omicidio».

BOLZANETO , «ATTI INUMANI E DEGRADANTI»
Per gli abusi alla caserma di Genova Bolzaneto su circa trecento arrestati e fermati del G8 del luglio 2001, «atti inumani e degradanti» ai sensi della Convenzione europea sulla tortura, sono imputati 45 tra poliziotti, carabinieri, agenti penitenziari e medici. In aula le vittime hanno raccontato il clima «di impunità» all'interno della caserma: minacce di stupro alle ragazze, obbligo di cantare marcette fasciste, botte all'arrivo e nel corridoio, umiliazioni in infermeria.

UN POLIZIOTTO (UNO) CONDANNATO NEL 2004
Giuseppe De Rosa, Digos di Milano «squadra tifoserie», è il primo poliziotto condannato per i fatti del g8. Un anno e otto mesi per il pestaggio di un minorenne, il cui volto sfigurato fece il giro del mondo. Per gli stessi fatti è imputato Alessandro Perugini, ex numero 2 della Digos, oggi responsabile logistico della questura di Genova, incredibilmente promosso a primo dirigente, imputato anche per Bolzaneto quale responsabile della caserma.

PROCESSO BIS A COSENZA PER 13 «COSPIRATORI»
Collegato agli eventi genovesi è il processo di Cosenza. Imputati 13 attivisti della rete del sud ribelle tra cui Francesco Caruso, più Luca Casarini, per svariati reati tra i quali la cospirazione politica e l'associazione sovversiva in relazione ai fatti di Genova e Napoli del 2001.

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