Latina

Papa Giovanni Paolo II : con l' Impero contro la Chiesa dei Poveri

Papa Giovanni Paolo II nego' l'udienza al vescovo Romero che era giunto in Vaticano con un corposo dossier sulle persecuzioni subite dai sacerdoti che avevano aderito alla Teologia della Liberazione in El Salvador
14 aprile 2005
Augusto Zamora (professore di Diritto Internazioanle , Università Madrid)
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Agencia de Información Solidaria
www.infosolidaria.org

Tra il 1977 e il 1979 furono assassinati cinque sacerdoti in el Salvador, eguaci della Teologia della Liberazione e membri attivi della Chiesa dei Poveri, che lavoravano con le comunità i settori più oppressi e repressi del paese.

Monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di El Salvador, andò in Vaticano in agosto di quell’anno con un minuzioso dossier sulla brutale repressione che staa soffrendo la Chiesa e il popolo salvadoregno. Il Papa Giovanni Paolo II si rifiutò di vedere il dossier e di parlare dell’argomento. Monsignor Romero tornò abbattuto, poiché aveva creduto che in Vaticano nascondessero al Papa le informazioni . Nel marzo 1980 Monsignor Romero fu assassinato mentre celebrava la messa. In quello stesso anno, quattro religiose nordamericane morirono anche loro assassinate, dopo essere state torturate e violentate dall’ esercito salvadoregno. Il Vaticano condannò i crimini ma non emise alcuna condanna contro i regime che li aveva propiziati. Il silenzio si fece norma.

Tra gennaio 1980 e febbraio 1985, 23 religiosi furono assassinati in Guatemala. Con loro decine di migliaia di civili nel più grande bagno di sangue sofferto dalla regione nelle ultime decadi.

Si ripeteva lo scenario: condanna opaca e formale e silenzio sulla dittatura criminale. La gerarchia si accompagnava a generali e oligarchici mentre sacerdoti, religiosi e comunità cristiane di base erano sistematicamente perseguitate o assassinate.

In Nicaragua aveva trionfato nel luglio del 1979 la rivoluzione sandinista. Con essa arrivò al potere, per la prima volta nella storia latinoamericana la Chiesa dei Poveri. Quattro sacerdoti furono designati ministri: il padre Miguel D´Escoto, ministro degli Esteri, Ernesto Cardenal, ministro della Cultura, Fernando Cardenal,. Ministro dell’Educazione e Edgar Parrales, ministro del Benessere Sociale. Il Vaticano si rivoltò indignato. Tutto quello che era stato silenzio in El Salvador e Guatemala si fece strepito contro la rivoluzione sandinista e i suoi quattro ministri. Il Papa pretese ceh i sacerdoti abbandonassero le cariche e iniziò una persecuzione sistematica contro coloro che appoggiavano la rivoluzione. Curati e monaci furono obbligati ad abbandonare il Nicaragua per essere sostituiti da altri reazionari. Quando Giovanni Paolo II visitò il Nicaragua nel 1983, il padre Ernesto Cardenal, si inginocchiò davanti al Papa che rispose agitando una mano in un segno di condanna. Nella messa pubblica il Papa si rifiuta di pregare per gli assassinati dai Contras. I suoi atti si rivelarono politici e la visita, preparata con grande cura dal governo sandinista che aveva costruito una piazza speciale per la messa papale, sfocia in una competa rottura.

In una riunione con il presidente Ronald Reagan, secondo quanto riportato dal giornalista Bob Woodward, si ufficializza una alleanza informale tra il Vaticano e gli USA per combattere la “minaccia comunista” in Centroamerica. In Nicaragua le chiese diventano covi della controrivoluzione e i vescovi in dirigenti politici. La crociata anticomunista del Papa spazzerà il Centroamerica e la Chiesa Cattolica si dividerà in due settori inconciliabili: la chiesa ufficiale e quella popolare. Vincerà la ufficiale con un conto esorbitante in vite umane e in distruzioni .

La Chiesa dei Poveri è spazzata via dall’azione congiunta delle purghe vaticane e della repressione delle dittature. L’epilogo sarà l’omicidio di sette gesuiti nell’ Università di El Salvador nel 1989. La Chiesa Cattolica cade in un grave discredito e il vuoto spirituale viene riempito dalla più pericolosa e istruttiva arma di cui dispongono gli USA, le sette religiose.

Promosse dagli Stati Uniti, e protette dalle oligarchie e dalle forze armate, coem arma per combattere ideologicamente contro la Teologia della Liberazione, le sette protestanti si propagano come funghi per il centroamerica. La loro diffusione diventa più capillare nei paesi dove i movimenti progressisti e popolari erano più forti: Guatemala, El Salvador e dopo la sconfitta elettorale dei sandinista, in Nicaragua. Le sette si installano nelle zone più povere e tra la popolazione più analfabeta, trasformandosi in una calamità. Il loro fanatismo religioso abbrutisce i loro seguaci acutizzando l’arretratezza e il sottosviluppo e avendo presa facile sui politici dell’ultradestra, ugualmente o più fanatici di loro.

Il risultato è stato una discesa drammatica del numero di cattolici che, come è avvenuto in Guatemala, sono oggi la metà della popolazione. Il Nicaragua si avvicina vertiginosamente a questa cifra, mentre i cattolici compromessi continuano ad esser condannati alle catacombe.

Come Papa che veniva dal freddo, Giovanni Paolo II non fu capace di comprendere la tragedia che affliggeva la regione centroamericana e il resto dell’Americalatina.

La crociata contro la Chiesa dei Poveri lo portò a sottomettere nel 1984 padre Leonardo Boff all’ex Santo Uffizio che lo condannò nel 1985 al silenzio e alla privazione di tutte le sue cariche.

Gustavo Gutiérrez fu obbligato a “rivedere” le sue opere in un processo simile a quello sofferto da Galileo. I vescovi difensori della Teologia della Liberazione venivano confinati in minuscole diocesi ed esclusi di fatto dalla Chiesa ufficiale. La diocesi di Rio de Janeiro, gestita da Paulo Evaristo Arns,, fu divisa in cinque più piccole. E così circa 500 teologi furono perseguitati per aver difeso una teologia che metteva Dio accanto agli oppressi.

La crociata anticomunista ebbe successo al prezzo di destabilizzare la stessa Chiesa Cattolica e di provare di speranza dei popoli alla continua ricerca di essa. Di quella alleanza stabilita negli anni ’80 solamente gli USA vinsero. Il Centromerica continua ad essere condannato.

Note: traduzione di Nello Margiotta per www.peacelink.it
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