Latina

Gioventù in movimento

12 settembre 2006
Stefano Battain

Una calda domenica di giugno ad Asunçion, il sole obliquo batte contro le facciate dei condomini del centro accarezzati da una leggera brezza di fine autunno. Avenida Espana è desolatamente vuota, calma piatta di un sonnolento e pigro pomeriggio festivo. Solo qualche sfavillante fuoristrada giapponese e qualche rombante autobus colorato a recitare sul palcoscenico immobile della città deserta. Sto leggendo il giornale seduto sui gradini della chiesa di S.Josè, sto aspettando di incontrarmi con Clarita, una bella ragazza mora che lavora per l’ associazione Joventud Que se Mueve, Gioventù in movimento, è amica di una ragazza che ho conosciuto durante il mio breve soggiorno a Cordoba. L’ ho contattata per conoscere meglio l’ organizzazione per cui lavora, scopro che ne fa parte si dall’ inizio. Mi racconta che tutto ebbe inizio in una assolata domenica di settembre del 2000, quando ben 100.000 giovani paraguaiani invasero pacificamente il centro di Asunçion. Studenti delle scuole superiori e universitari stanchi e arrabbiati per la situazione sociale e politica del loro paese, aiutati e ispirati da un parroco italiano, padre Ludovico Tedeschi, si incontrarono per pulire dai rifiuti le vie e le piazze del centro della capitale non era solo un atto ecologista concreto ma soprattutto un atto simbolico per chiedere un Paraguay più pulito, più pulito in tutti i sensi: dalla corruzione, dall’ apatia, dalle divisioni settoriali e dall’ incapacità di lavorare insieme come paraguaiani per uno scopo comune. Per dimostrare il loro forte attaccamento al Paraguay vestivano quasi tutti la maglia nella squadra nazionale di calcio, la cosiddetta albirroja, per via del colore biancorosso. Un atto coraggioso e una manifestazione di grande impatto, una vera sveglia per i cittadini di Asunçion, che ottenne grandi spazi su quotidiani e telegiornali nazionali. Una moltitudine di giovani che avevano preso coscienza dei problemi del loro paese e aveva deciso che non si poteva continuare per questa strada, giovani che avevano deciso di prendere in mano le redini del loro futuro che vedevano in pericolo, passare all’ azione prima che l’ apatia e la passività spegnessero definitivamente le speranze di un domani migliore. Cambiare rotta, puntando verso un Paraguay più onesto, giusto ma anche una forte presa di coscienza dell’ importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla gestione dello Stato.
Insomma un grande movimento giovanile che si è poi strutturato in una organizzazione della società civile diffusa sul territorio nazionale che punta a rafforzare il senso civico e costruire un Paraguay diverso e più pulito. Il punto fondamentale di questa associazione è che il cambiamento non va chiesto solo ai politici e a chi detiene le redini del potere economico ma deve partire dai giovani stessi, per questo gli obiettivi sono soprattutto lo sviluppo della capacità di leadership, la formazione integrale e l’ incremento della partecipazione giovanile finalizzata alla trasformazione della società stessa dal suo interno passo dopo passo, diffondendo un nuovo modo di ragionare e di comportarsi più civico e più responsabile verso la comunità in cui si vive. Concretamente vengono organizzati corsi di educazione civica, di leadership e di formazione ai valori.
Oltre al rafforzamento della società civile, Juventud Que se Mueve, promuove anche progetti di legge per la tutela dei giovani e incide nei processi legislativi del governo e degli organi locali con proposte e progetti, una maggiore partecipazione implica necessariamente un diverso rapporto verso lo Stato, maggiore attaccamento e rispetto verso i beni pubblici.
Questo è solo una delle molte organizzazioni della società civile che operano in Paraguay quindi non agisce in maniera isolata, essendo una piccola associazione lavora in rete collaborando con altre nonprofit nazionali e internazionali: argentine, cilene, boliviane e uruguaiane, anche se con un po’ di ironia si dice che ad Asunçion ci sono più organizzazioni non governative che bimbi felici, questa vivacità della società civile aiuta a mantenere accesa la speranza nel miglioramento delle condizioni di vita di studenti e lavoratori, quotidianamente fiaccata dalla constatazione del degrado della vita politica, dell’ immoralità delle forze dell’ordine, dall’ ingiustizia economica e precarietà sociale di questo paese. Un paese dalle enormi risorse concentrate nelle mani di un’ elite politico-economica incompetente, arrogante, ignorante e corrotta che si ingrassa a spese del popolo paraguaiano: contadini che svendono il frutto del proprio lavoro, anziani malati che finiscono in strada a chiedere la carità, bambini che rovistano nell’ immondizia per portare a casa qualche guaranies (la moneta locale). A molti giovani questa situazione polarizzata e questi squilibri sociali non piacciono e ha deciso di provare a cambiare; iniziando dal cambiamento interiore e personale, con la formazione all’ educazione civica e la partecipazione politica diretta, un esempio anche per i rilassati, distaccati e apatici coetanei dell’ emisfero settentrionale?

Note: www.francescogalvani.eu/stefanobattain

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