Guatemala: commemorazione del "Día contra la Desaparición Forzada"
Oggi, 21 Giugno, il Guatemala commemora il "Día contra la Desaparición Forzada", giornata istituita dal Congresso nel 2004 allo scopo di ricordare la sparizione di 27 dirigenti sindacali e studenteschi appartenenti alla Central Nacional de Trabajadores di cui furono responsabili le forze di sicurezza agli ordini dell'allora dittatore Lucas García il 21 Giugno 1980.
Quest'anno la mobilitazione riveste un carattere particolare: il Caldh (Centro para la Acción Legal en Derechos Humanos) ha chiesto che sia sottoposto a giudizio l'ex commissario militare Felipe Cusanero, responsabile della sparizione di 6 persone a Chimaltenango durante gli anni 1980-1984, uno dei periodi più bui della storia del paese conosciuto anche sotto il nome di "conflicto armado interno". Il Caldh, insieme ai familiari dei desaparecidos, attende giustizia da oltre un anno, quando il processo fu sospeso per un vizio di incostituzionalità rilevato dagli avvocati che difendono il militare e accettato dalla Corte Costituzionale. Un motivo in più per l'Asociación de Familiares de Detenidos-Desaparecidos de Guatemala (Famdegua) per realizzare iniziative di sensibilizzazione al fine di invitare il governo ad approvare una legge che permetta la ricerca di migliaia di desaparecidos. Sorta nel 1992, ben 4 anni prima della ratifica degli accordi di pace del 29 Dicembre 1996 tra stato e forze guerrigliere (che mise fine a tre decenni di guerra civile in cui si registrarono oltre 200mila morti dovuti all'operazione "terra bruciata" dei presidenti Montt e García), Famdegua si è da sempre battuta per l'instaurazione di uno stato diritto e di un'autentica democrazia (tuttavia ancora molto fragili al giorno d'oggi) in Guatemala. Persistono violazioni dei diritti più elementari, le organizzazioni sindacali non godono di una tutela sufficiente, l'impunità regna sovrana e lo stato non riesce a farsi promotore delle condizioni minime in grado di garantire istruzione, salute, lavoro e alimentazione in maniera accettabile. Per questi motivi, le organizzazioni popolari torneranno oggi in piazza per chiedere al presidente Colom una legge che cancelli l'impunità di cui hanno sempre goduto i responsabili dei sequestri e delle sparizioni forzate del conflitto armato, ma anche coloro che hanno sempre considerato carta straccia gli accordi di pace e tuttora perseguono politiche contrarie all'ideale di verità e giustizia che da troppi anni attende la popolazione guatemalteca.
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