Latina

Sei omicidi di ex combattenti e di almeno 32 leader sociali

Colombia: un regime criminale e una oligarchia assassina

La Missione di Verifica dell'Organizzazione delle Nazioni Unite in Colombia (ONU) con un comunicato in data 9 maggio ha espresso preoccupazione per gli omicidi di ex membri delle forze armate rivoluzionarie dell'esercito popolare colombiano (FARC-EP), che in buona fede hanno deposto le armi.
10 maggio 2020
Francesco Cecchini

Sei omicidi di ex combattenti e di almeno 32 leader sociali in Colombia La Missione di Verifica dell'Organizzazione delle Nazioni Unite in Colombia (ONU) con un comunicato in data 9 maggio ha espresso preoccupazione per gli omicidi di ex membri delle forze armate rivoluzionarie dell'esercito popolare colombiano (FARC-EP), che in buona fede hanno deposto le armi.

L'ultimo assassinio è stato quello di Wilder Daniel Marín Alarcón, membro del Partito delle Forza  Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC), avvenuto il 7 maggio nel comune di Bello nel dipartimento nord-occidentale di Antioquia. "Con Wilder  sono già nel 2020 gli omicidi di ex combattenti impegnati nel loro processo di reincorporazione", ha affermato nel comunicato la Missione di Verifica dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Ha indicato anche che dall'inizio della quarantena, imposto in Colombia per combattere Covid-19, sono avvenuti sei omicidi di ex combattenti e almeno 32 leader sociali.

Dalla firma dell' Accordo Definitivo di Pace 198 persone sono state assassinate ha lamentato la Missione delle Nazioni Unite che ha esortato  le autorità colombiane ad approfondire le misure per smantellare le organizzazioni criminali e le loro reti di sostegno, al fine di garantire la sicurezza di ex combattenti, leader sociali e difensori dei diritti umani.

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