Latina

Detenuta la militante femminista Alesia Abaigar

Argentina: dilaga la criminalizzazione degli attivisti

Recentemente, aveva deposto dello sterco di cavallo nell’abitazione dove risiede il deputato José Luis Espert, appartenente al partito di estrema destra La Libertad Avanza e noto per invocare carcere e pallottole contro i movimenti sociali.
13 luglio 2025
David Lifodi

Argentina: dilaga la criminalizzazione degli attivisti

L’escrache in Argentina costa caro, almeno da quando La Libertad Avanza, il partito del presidente di estrema destra Javier Milei, gode della più totale impunità. Ne sa qualcosa l’attivista femminista Alesia Abaigar che, recentemente, ha deposto dello sterco di cavallo nell’abitazione dove risiede il deputato José Luis Espert, molto vicino al presidente Milei. Per lei sono state adottate immediatamente le misure detentive.

Alesia, che lavora al Ministero de Mujeres della provincia di Buenos Aires, aveva compiuto questo gesto, puramente dimostrativo, per contestare il deputato di La Libertad Avanza, noto per le sue dichiarazioni politicamente scorrette. “Cárcel o bala” è uno degli slogan che utilizza più frequentemente quando parla degli esponenti dei movimenti sociali.

L’escrache, un’azione utilizzata spesso dai figli dei desaparecidos per segnalare che, in una determinata abitazione, negozio o altro luogo di un quartiere risiede un torturatore della dittatura militare, affinché la popolazione inizi a fare di tutto per cacciarlo, di recente è stata messa in pratica anche per contestare gli esponenti politici della maggioranza.

José Luis Espert è solito rilasciare dichiarazioni provocatorie. Spesso ha invocato il carcere, nel migliore dei casi, per i blocchi stradali dei piqueteros e appoggiati dai dirigenti della sinistra sociale. Il tema dell’impunità di questo, e di altri personaggi che agiscono in nome di Javier Milei, sdoganando senza vergogna l’idea di voler sospendere le libertà costituzionali, di recente, si è esplicitata nei numerosi casi di attivisti di sinistra feriti dalle pallottole sparate dalla polizia durante le crescenti manifestazioni di piazza antigovernative che scuotono l’Argentina. In gran parte dei casi, gli agenti responsabili del ferimento dei manifestanti non hanno mai pagato per le loro colpe.

I metodi di arresto dell’attivista femminista hanno ricordato, una volta di, più, quelli del regime militare. Alesia Abaigar se la llevaron insieme alla madre, una donna di 70 anni che, a sua volta, è stata costretta a tre giorni di carcere, in isolamento, senza poter comunicare con l’esterno. Quanto ad Alesia Abaigar, l’accusa è paradossale, l’incitamento all’odio, della quale, in realtà, dovrebbero rispondere i membri di La Libertad Avanza e i loro portavoce dediti a diffondere continuamente fake news sui social network, dove imperversano trolls e account spesso responsabili di diffondere contenuti misogini, violenti e razzisti.

Il comitato “Libertad para Alesia”, nato per chiedere il rilascio dell’attivista, denuncia il ricorso sproporzionato alla detenzione ed un utilizzo distorto del sistema penale, legittimato nell’opinione pubblica tramite il cosiddetto ciberpatrullaje ideológico, volto a distorcere il più possibile le notizie nella società civile e a creare un’intimidazione permanente nei confronti di qualsiasi voce critica e dissonante.

José Luis Espert ha chiesto che Alesia Abaigar resti in carcere in quanto “persona pericolosa”. Per il momento la detenzione della donna, totalmente sproporzionata, prosegue e ricorda, sotto certi aspetti, l’accanimento giudiziario contro Milagro Sala, mentre cresce da parte di Milei, l’utilizzo del potere giudiziario per perseguire politicamente gli oppositori.

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