Latina

Honduras

Violenza di genere, un debito ancora da saldare

L'Honduras con uno dei più alti tassi di violenza contro le donne
28 luglio 2025
Giorgio Trucchi

Manifestazione 8 marzo a Tegucigalpa

L'Honduras continua a essere uno dei paesi più violenti della regione, soprattutto nei confronti delle donne. È ciò che afferma il recente rapporto dell'Osservatorio sui diritti umani delle donne (Odhm, per la sua sigla in spagnolo) del Centro per i diritti delle donne (Cdm).

Nel 2024, l'Osservatorio ha registrato 231 morti violente di donne, 156 delle quali sono femminicidi (67,5%).

La maggior parte delle vittime (48%) erano donne adulte (di età compresa tra i 30 e i 59 anni) che lavoravano come domestiche. Il 26% erano giovani donne (di età compresa tra i 19 e i 29 anni) e il 13% erano minorenni, tra cui 5 bambine di età inferiore ai 9 anni.

A questa violenza femminicida si aggiungono altri reati contro la vita delle donne, come i 158 casi di tentato omicidio e le 149 denunce di scomparsa.

Parallelamente, il Ministero dell'Interno segnala 342 denunce di donne e ragazze scomparse, il 44,1% delle quali di età inferiore ai 18 anni.

L'Osservatorio sulla parità di genere in America Latina e nei Caraibi, della Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi (Cepal) avverte che nel 2023 l'Honduras continuava a essere in cima alla lista dei paesi della regione con il più alto tasso di femminicidio pro capite.

Secondo la prima indagine nazionale specializzata sulla violenza contro le donne e le ragazze di età pari o superiore a 15 anni, condotta alla fine del 2022 dall'Istituto nazionale di statistica (Ine), 24 donne honduregne su 100 hanno subito violenza sessuale.

Nel 2024, il Pubblico ministero ha segnalato 3.350 casi di denuncia per violenza sessuale contro le donne, il 62% delle vittime sono minorenni, per lo più studentesse e lavoratrici domestiche.

"Le donne in Honduras sono esposte a subire un continuum di violenze, ovvero, nel corso della loro vita subiscono molteplici forme di violenza in diversi ambiti sociali", sottolinea il rapporto dell'Osservatorio del CDM.

Nel 2025 la situazione non sembra migliorare. Sono già 127 le donne uccise in modo violento nel primo semestre. Fino al 30 aprile, il Sistema Nazionale di Emergenza (SNE-911) ha registrato 13.034 denunce di violenza domestica e 15.647 di maltrattamenti familiari.

Un'impunità infinita

Secondo l'Osservatorio sulla violenza dell'IUDPAS-UNAH, negli ultimi due decenni (2005-2024) sono stati registrati almeno 7.736 casi di morti violente di donne e femminicidi, con una media annuale di 387 vittime.

Di tutti questi casi, 904 sono stati portati in tribunale e solo 197 (21,7%) hanno ottenuto una condanna.

Nel 2024, lo SNE-911 ha segnalato 37.879 chiamate per violenza domestica contro le donne e 50.757 per maltrattamenti familiari. Di questo totale, solo 12.673 segnalazioni si sono convertite in denunce formali.

Per quanto riguarda i vari tipi di violenza sessuale, nel 2024 sono stati presentati ai tribunali 854 casi, ovvero il 25,4% di quelli segnalati al Pubblico Ministero. Di questi, solo 298 hanno ottenuto una sentenza di condanna (35%).

"La grave carenza di risposta nei casi di femminicidio, violenza domestica e violenza sessuale ha un impatto diretto sulla vita delle vittime, dei sopravvissuti e dei loro familiari", avverte l'Odhm.

"Oltre all'aggressione subita", continua il rapporto, "le vittime devono continuare a lottare per ottenere giustizia, riparazione e garanzia dei propri diritti. In questo percorso, devono affrontare molteplici ostacoli e violenza istituzionale.

La mancanza di struttura nei diversi organismi pubblici e l'assenza di un coordinamento integrale generano burocrazia nei processi, rivittimizzazione e danni all'ambiente individuale, familiare e comunitario".

Fonte: Rel UITA (spagnolo)

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