Legami di ferro ed Ecodidattica
Due giorni intensi di incontri e dibattiti che mi hanno permesso di portare, ancora una volta, il messaggio di Legami di ferro. Martedì durante l'incontro di Ecodidattica all'Istituto 'Righi' di Taranto, ho parlato ai docenti della mia esperienza in Brasile e del ciclo di produzione dell'acciaio, in un discorso più ampio di sviluppo sostenibile ed ecologia. Le parole di stima dei docenti presenti e i loro complimenti mi hanno riempito il cuore di gioia e dato nuova energia per continuare quella che io chiamo la mia missione del cuore. Mercoledì ho incontrato i ragazzi dell'Istituto 'Vittorino da Feltre' e a loro ho cercato di raccontare il viaggio del ferro come fosse una storia. Una storia di inquinamento e ingiustizia, di razzismo ambientale ma anche di riscatto. Ho cercato di arrivare a loro, di scuoterli, di far capire che non esistono più problemi locali, ma che ci troviamo di fronte ad un problema globale di sviluppo non più sostenibile. Quando una ragazza mi ha chiesto da dove cominciare per poter reagire, ho risposto così:"Iniziate a studiare, a conoscere, ad informarvi e in seguito informate. Usate la rete che è un mezzo potentissimo, e condividete. La conoscenza e lo scambio di informazioni vi dará una nuova consapevolezza, vi renderà liberi e non dovrete più accettare ciò che cercano di imporvi. Non lasciate che vi costringano ad andare via dalla vostra terra perché non c'è futuro. Lottate per costruirlo quel futuro, lottate per la vostra città. Indignatevi quando la definiscono 'Taranto-la città-dell'Ilva', perché Taranto non è dell'Ilva, ma dei tarantini. Lottate affinché si parli di Taranto come della città del Castello Aragonese, dei delfini in libertà, degli ipogei, del mare cristallino. Il futuro parte da voi, se saprete credere e crescere consapevolmente". Non so se sono riuscita a toccare le loro menti, a scuotere un po' una coscienza assopita, quasi rassegnata, mi accontenterei di aver risvegliato anche solo uno di quei giovani.
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