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Regina pacis e Lorizzonte! Seppelliamo sbarre, muri e reticolati e...

15 luglio 2005
Stefano Mencherini (regista RAI e giornalista indipendente)

Lunedi 11 luglio alle ore 9 questa petizione con le iniziali firme raccolte sarà consegnata ufficialmente da alcuni firmatari negli uffici comunali al primo cittadino di Melendugno, avv. Roberto Felline, che inizierà l'istruzione della "pratica". Altra copia sarà consegnata in giornata al presidente della provincia di Lecce Giovanni Pellegrino.
Nel frattempo copia della petizione si potrà trovare ad esempio in tutti i bagni delle marine di Melendugno che accetteranno di raccogliere le firme. Insieme ad una t-shirt nera con la bandiera della pace e alcune scritte bianche:
Pace = solidarietà
Accoglienza = il contrario della Fondazione "Regina Pacis"
Cammino è quello che ci aspetta
Europa è quella che vogliamo libera e tollerante
sul retro della maglietta: San Foca torni ai salentini e ai cittadini del mondo
Le magliette sono in vendita a 10 euro. Il ricavato della sottoscrizione sarà donato ai giovani magrebini che hanno denunciato lo staff del Regina Pacis e che da quasi tre anni non possono lavorare perchè il permesso di soggiorno per ragioni di giustizia non glielo permette.
s.m.
info: www.stefanomencherini.org



PETIZIONE POPOLARE

L’ AREA DEL “REGINA PACIS” AI BAMBINI DEL MONDO E QUELLA DE “LORIZZONTE” DIVENTI UN CENTRO STUDI CONTRO IL RAZZISMO E LA XENOFOBIA

Dopo anni in cui i salentini hanno dimostrato cosa significasse vivere e sostenere l’accoglienza degli immigrati che sono sbarcati a milioni sulle nostre coste per più di 10 anni, sono arrivati gli affari attraverso i fondi pubblici e privati (milioni e milioni di euro) che sono stati equamente spartiti tra le realtà del cosiddetto “non profit” che si erano assunte l’onere di gestire concretamente le politiche dell’accoglienza dei profughi nel Salento.

Allora nacquero due centri, la Fondazione “Regina Pacis” e il centro “Lorizzonte” del Ctm di Lecce, a Squinzano, su una proprietà della Provincia.

Nei primi tempi i due centri si connotarono come luoghi di vera accoglienza. Poi, quando il business e certi giochi politici aumentarono vertiginosamente, chissà perché la Fondazione “Regina Pacis” e il centro “Lorizzonte” cambiarono radicalmente.

La chiusura di entrambi i centri dopo che persino si era parlato di Nobel per l’accoglienza, i 5 processi a cui è sottoposto non solo don Cesare Lodeserto, le sconvolgenti e incredibili violenze che sarebbero avvenute ai danni degli immigrati internati nel Cpt della Curia di Lecce (di cui ricordiamo l’unica colpa: scappare da guerre e carestie), ci inducono a chiedere al presidente della Provincia Giovanni Pellegrino di farsi portatore quanto prima di un’ iniziativa tesa a far nascere a Squinzano, sull’area dove sorgeva il centro del Ctm, un centro polivalente di studio e lavoro contro razzismi e xenofobia gestito da Ong e associazioni oneste e trasparenti.

Al primo cittadino di Melendugno, l’avvocato Roberto Felline, chiediamo invece di fare quanto nei suoi poteri per ottenere la restituzione immediata dell’area di proprietà della Curia arcivescovile di Lecce, per inadempienza rispetto agli accordi che anni fa permisero la donazione.

Tutto ciò perché gran parte della società civile salentina (e pugliese) ha diritto di ritornare a vedere e a godere delle splendide marine di San Foca, chiudendo anche visivamente una pagina nerissima, una vera e propria vergogna, che si è consumata con le attività della Fondazione “Regina Pacis”.

Nel caso impedimenti di vario genere ne impedissero la restituzione, allora chiediamo, anche come credenti, che la Curia retta da monsignor Cosmo Francesco Ruppi si adoperi da subito per abbattere reticolati e mura, sbarre e recinti, facendo nascere un centro polivalente, e completamente gratuito, dove i bambini del mondo (ma anche i nostri figli insieme a quelli dei turisti e degli immigrati) possano giocare, fare sport, conoscersi e crescere in pace con la consapevolezza che senza la solidarietà verso i più deboli che in questo caso sono fratelli e sorelle che scappano da guerre, persecuzioni e fame, non si può pensare a un mondo senza guerre preventive, senza terrorismo e violenza etnica o religiosa. Senza razzismo e, come recita anche la nostra Costituzione, con la massima tutela dei diritti umani e civili degli immigrati e di tutti noi.

Primi firmatari

Mario Fiorella, don Angelo Cassano, Antonella Mangia, Luigi Santoro, don Alessandro Santoro, Luigi Calò, Bledar Torozi, Stefano Mencherini, don Andrea Gallo, Silverio Tomeo, Donato Margarito

e tutti quelli …

che stanno facendo dal 24 giugno lo sciopero della fame per la libertà di informazione e la tutela dei diritti umani e civili degli immigrati

info: www.peacelink.it www.stefanomencherini.org www.meltingpot.org


Nota dettata ai dimafoni nella mattinata dell' 11 luglio

(ANSA) - ROMA, 11 lug - Stefano Mencherini, giornalista indipendente e regista Rai.
Da Lecce e dal Salento parte una petizione popolare
che ci auguriamo possa diventare di respiro nazionale. Con liberi cittadini, organizzazioni non governative e associazioni oneste e trasparenti, ma anche con alcuni politici, stiamo chiedendo che due centri per l' internamento
degli immigrati dismessi da poco tempo in provincia di Lecce, diventino luoghi di vera solidarieta'. Parliamo di un nuovo centro studi contro razzismo
e xenofobia, dove sorgeva il centro ''Lorizzonte'', area ed edifici di proprieta' della Provincia di Lecce. E l' edificio e l' area che e' ancora di proprieta' della curia arcivescovile di Lecce, dove sorge la Guantanamo italiana di San Foca, gestita dalla Fondazione ''Regina Pacis'', dove chiediamo venga istituito da subito un centro polivalente gratuito per tutti i bambini dei salentini, degli immigrati e dei turisti che frequentano le bellissime spiagge salentine. Tutto al posto di reticolati, gabbie, sbarre, muri di cinta e telecamere a circuito chiuso, che ancora ricordano la vergogna di questi centri di contenzione sociale. Ci auguriamo che anche in questo caso le Puglie, come ci indica il lavoro del presidente Niki Vendola, che oggi incontra a Bari gli altri presidenti delle regioni che vogliono cancellare dal nostro paese l' illegalita' dei centri di permanenza temporanea, possano anche in questo caso essere di stimolo, di esempio a livello nazionale perche' al posto di questi luoghi di detenzione e pena, per uomini, donne e bambini che hanno compiuto il solo reato di fuggire da guerre e carestie, possano diventare luoghi di partecipazione attiva e democratica, antirazzista e a tutela dei diritti umani e civili di ogni cittadino, ma anche luoghi dove si possano sperimentare nuovi laboratori di giornalismo, che, come recita l' art.21 della nostra Costituzione, dovrebbe essere libero, indipendente, pluralista.
Ricordiamo infine che dal 24 giugno scorso e' in atto uno sciopero della fame a oltranza (a staffetta di 24 ore) che stanno portando avanti nel silenzio generale parlamentari e uomini e donne di culture, sacerdoti e suore di vera' carita' e liberi cittadini per la liberta' di informazione e il rispetto dei diritti umani e civili degli immigrati. Questa protesta e' tesa anche a ottenere udienza dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, su questi temi. (Ansa).

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