I "Signori Capi" sono mai andati a vedere in che condizioni si trovano i nostri ragazzi?
Gentilissimo Direttore,
le scrivo questa lettera con la viva speranza di vederla pubblicata oltre che sul sito, anche sul suo giornale (pur non avendo niente a che vedere con la TV)!
Questa mia lettera è per quei 15 (e spero che sia il numero definitivo!) Carabinieri Italiani in servizio in Iraq a Nassyiria che questa mattina sono morti dopo aver subito l'attacco di un Kamikaze ai danni della loro base!
Questa mia lettera è per le famiglie di questi ragazzi, per le loro fidanzate, le loro mogli, i loro figli, per tutti coloro che gli erano vicini.
Questa mia lettera è per i "Signori Capi" che hanno votato per questa missione ASSURDA e che non fanno altro che riempirsi la bocca con frasi del tipo: "I nostri militari sono ben voluti, la popolazione li ha accolti bene!".
Vorrei tanto poter avere un dialogo faccia a faccia con queste persone per chiedere se fra quei ragazzi in missione laggiù c'è anche qualche loro parente!
Vorrei sapere se sono mai andati a vedere in che condizioni si trovano i ragazzi, se hanno la più lontana idea di dove dormono, di dove mangiano, di quello che fanno!!
Sig. Direttore, il mio fidanzato è stato lì fino al mese scorso, ecco perché mi sento così vicina alle famiglie di quei ragazzi! Io ho visto le foto, ho ascoltato i suoi racconti e sa quale domanda mi son fatta? Perchè queste cose nessuno le fa vedere in televisione? Perché nei vari servizi all'interno dei TG o delle trasmissioni nessuno ha mai fatto vedere le reali condizioni in cui devono vivere i Nostri ragazzi?
Spero solo che questo tragico episodio possa smuovere le coscienze dei "capi"! Mi conceda solo un ultimo pensiero per i ragazzi e per le loro famiglie:
"Anche se so che non può servire a colmare l'immenso vuoto lasciato dai Vostri cari, sappiate solo che partecipo al vostro dolore e che farò di tutto affinchè questo episodio non cada nel dimenticatoio!"
Con immenso dolore,
Stefania (Taranto)
Articoli correlati
- La situazione attuale
Iraq, la rivolta continua
Dopo la pandemia, il crollo del prezzo del petrolio e la nomina, frutto del compromesso tra USA e Iran, di al-Kadhimi come primo ministro, cosa è cambiato?19 ottobre 2020 - Valeria Poletti - Foto dalle piazze pacifiste italiane
Da piazza Tahir all'Italia: la guerra porta solo altra guerra
Il 25 gennaio in oltre 50 città italiane associazioni, movimenti e cittadini hanno organizzato eventi aderendo all'appello Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace. PeaceLink pubblica le foto di alcune piazze. E alla vigilia è stata diffusa un'importante lettera dalla società civile irachena27 gennaio 2020 - Sabato 25 gennaio 2020 giornata di mobilitazione internazionale per la pace
Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace! Contro le guerre e le dittature a fianco dei popoli in lotta per i propri diritti
“La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia”.15 gennaio 2020 - il settore militare non solo inquina, ma contamina, trasfigura e rade al suolo
Militarismo e cambiamenti climatici - The Elephant in the Living Room
“E’ stato stimato che Il 20% di tutto il degrado ambientale nel mondo è dovuto agli eserciti e alle relative attività militari”31 ottobre 2019 - Rossana De Simone
Sociale.network