Non convince il candidato democratico Kerry sulla guerra in Iraq
Secondo l'editorialista del Los Angeles Times Max Boot "le quotidiane catastrofi in Iraq non stanno avvantaggiando il candidato democratico perché lui non ha ancora proposto una valida alternativa. Per quanto riguarda la guerra e la sicurezza nazionale, Kerry offre solo una politica poco originale del 'credo anch'io' e 'restiamo in ballo', in attesa di guadagnare maggior sostegno a livello internazionale".
Boot ritiene che la proposta alternativa del senatore debba fare perno sul punto debole della strategia del Pentagono: la carenza di uomini nell'esercito e la difficoltà a tenere impegnato in Iraq un numero così elevato di militari. "Cosa è peggio – si domanda sarcastica Maureen Dowd sul New York Times – un presidente che porta avanti a oltranza le sue decisioni sbagliate, basate su considerazioni sbagliate, o uno sfidante che sembra incapace di prendere una decisione, giusta o sbagliata che sia?".
L'editorialista fa anche riferimento alla recente polemica sulla possibilità che, durante le proteste pacifiste degli anni settanta, Kerry abbia buttato via le medaglie ottenute in Vietnam: "Il modo in cui il senatore è riuscito a trasformare il suo punto di forza nel suo tallone di Achille ricorda in modo inquietante la vicenda di Al Gore, che in qualche maniera è riuscito a perdere un'elezione che aveva vinto".
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