La ratifica italiana dei protocolli addizionali delle Convenzioni di Ginevra
DISEGNO DI LEGGE
presentato dal Ministro degli Affari Esteri (ANDREOTTI)
di concerto col Ministro dell'Interno (SCALFARO)
col Ministro della Difesa (SPADOLINI)
e col Ministro della Sanità (DEGAN)
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA DEL SENATO DELLA REPUBBLICA IL 29 MARZO 1985.
Il file si può scaricare da qui
Il file è composto da una parte iniziale in italiano. In essa viene data una interpretazione dei Protocolli addizionali che non contrasti con la dottrina militare della Nato.
C'è poi una parte in francese. Da p. 113 in poi ci sono i Protocolli addizionali tradotti in italiano.
Qui si può consultare una piccola biblioteca del diritto internazionale. E' curata dalla Caritas Italiana e da Pax Christi ed è ospitata sul sito di PeaceLink.
La posizione del governo italiano viene così argomentata.
"La ratifica italiana dei due Protocolli in esame — che, come già detto, sono stati firmati nel 1977 — consentirà al nostro Paese di essere Parte di una normativa internazionale che, nel disciplinare il comportamento delle forze armate e nel tutelarle in caso di guerra, mira ad umanizzare i conflitti ed a ridurne la brutalità, fornendo ampie garanzie per la salvaguardia non solo della popolazione civile, ma anche dei beni civili, inclusi quelli culturali e l'ambiente.
I due Protocolli non appaiono in contrasto con l'impostazione difensiva cui si ispira l'Alleanza atlantica, nel cui ambito vi è stato un ampio scambio di consultazioni al fine di armonizzare nella massima misura possibile la posizione degli Stati membri dell'Alleanza stessa.
II Governo italiano, anche sulle risultanze di dette consultazioni, intende presentare, all'atto del deposito dello strumento di ratifica del I Protocollo, le seguenti dichiarazioni interpretative:
- è intenzione del Governo italiano che le disposizioni concernenti l'uso delle armi introdotte dal I Protocollo aggiuntivo vengano esclusivamente applicate alle armi convenzionali. Esse non pregiudicano altre disposizioni di diritto internazionale relative ad altri tipi di armi".
Viene poi specificato dal governo: "Un'area specifica di terreno potrebbe essere un «obiettivo militare» se, a causa
della sua ubicazione o per le altre ragioni specificate all'articolo 52, la sua totale o parziale distruzione, conquista o neutralizzazione, nelle circostanze di quel momento, offre un preciso vantaggio militare".
E si specifica: "Il Governo italiano intende che il vantaggio militare derivante da un attacco si riferisce al vantaggio di un attacco considerato nel suo insieme e non ad un attacco preso in considerazione nei suoi momenti isolati o
frazioni particolari di esso".
Queste e altre "dichiarazioni interpretative" sono state scritte per lasciare maggiormente le "mani libere" alle forze Nato.
Per saperne di più
Convenzioni di diritto bellico ratificate o firmate dall'Italia
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