Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Dialogo fra cristiani e buddisti

Incontro interreligioso sulla pace a Taranto

Padre Kizito è intervenuto ad un incontro pubblico organizzato a Taranto dall'associazione telematica per la pace “Peacelink”, a cui ha preso parte anche il Lama tibetano Tensing Tempel.
17 maggio 2004
www.lagazzettadelmezzogiorno.it 17/5/2004

TARANTO – «Vedo l'Africa come una grande riserva di spiritualità e umanità che ci può aiutare a recuperare le dimensioni più vere del nostro vivere». Con queste parole, padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano in Africa, ha sintetizzato il contributo che il Continente nero può dare alla causa della pace nel mondo. Kizito è intervenuto ad un incontro pubblico organizzato a Taranto dall'associazione telematica per la pace “Peacelink”, a cui ha preso parte anche il Lama tibetano Tensing Tempel.
Padre Kizito è stato direttore del mensile “Nigrizia”, titolare per 4 anni di una rubrica sul “Sunday Nation”, fondatore di “New People” e ha dato vita a “News from Africa”, agenzia di stampa di «africani che raccontano l'Africa».
«Io e il mio amico monaco - ha proseguito padre Kizito - parliamo della pace da due prospettive diverse ma che possono andare insieme. Quella che lui rappresenta è una tradizione monastica che abbiamo anche in Occidente, molte delle cose che ha detto potrebbero essere condivise da un monaco della nostra tradizione». «È un modo - ha proseguito - di guardare alla pace da un punto di vista interiore, mentre noi magari, soprattutto nella tradizione moderna anche cristiana, tendiamo a guardare alla pace nelle sue implicazioni sociali, o forse esclusivamente a queste».
Secondo padre Kizito, l'Africa «ci può insegnare a mettere insieme queste due prospettive. Nella cultura africana non c'è dicotomia fra corpo e anima, la persona è guardata nella sua totalità». «Per me, e penso per ogni occidentale, - ha aggiunto - è sempre una grande sfida quando si va nei posti più miserabili dell'Africa e si vede la gente tranquilla, capace di sorridere, di alzarsi al mattino di un giorno in cui non sa se riuscirà a mangiare, e sorride, guarda agli altri in modo positivo, non si sente perseguitata». «C'è nell'africano, nelle genti abituate ad affrontare le difficoltà, - ha detto ancora padre Kizito - una capacità di porsi positivamente di fronte alla vita che viene dall'interno, probabilmente da una grande pace e gioia interiore, che noi dobbiamo imparare a recuperare. Le guerre sono molto spesso frutto di interventi che vengono dall'esterno». «Direi - ha sostenuto - che la cultura africana tendenzialmente aspira alla pace più della nostra».
«Non conosco molto della situazione africana attuale, ma in antichità ci sono stati diversi problemi simili anche nel Tibet» ha affermato da parte sua il Lama tibetano Tensing Tempel. «Oggi a livello di facciata esiste una sorta di tavolo di trattativa fra il governo in esilio tibetano e quello cinese, ma ciò non corrisponde a quello che sta accadendo nel Tibet».
«Prima ad esempio le guide dei gruppi turistici erano giovani tibetani che conducevano questi gruppi anche in luoghi particolari del culto buddista. Ultimamente queste guide tibetane - ha detto il Lama - sono state rimosse e sostituite con guide cinesi che evitano alla gente e ai turisti di vedere alcune cose che prima erano visibili. Quando il turista torna a casa mostra con i suoi filmati e le foto un Tibet che non è reale, ma imposto dal Governo cinese» .
Riferendosi poi ai comportamenti dei Paesi occidentali sul problema della pace nel mondo, Tempel ha affermato ironicamente che «è difficile capire gli uomini politici. Loro dicono una cosa e ne fanno un'altra». Ma ha poi aggiunto che «molti occidentali hanno compreso, analizzato e studiato la situazione tibetana e in tanti si stanno impegnando su questo tema».

Articoli correlati

  • Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
    Ecologia
    Ennesimo decreto Salva IILVA

    Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto

    Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara
    Ecologia
    La cittadinanza jonica si è mobilitata

    Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara

    Oltre dieci associazioni della provincia di Taranto si sono attivate per salvare il fiume Tara dal progetto di dissalatore che lo distruggerebbe e aumenterebbe la contaminazione delle acque del mare. “Ci si salva soltanto assieme!”, come ha detto Papa Francesco.
    19 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
    Ecologia
    Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA

    Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?

    Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?
    Ecologia
    Comunicato stampa

    Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?

    E' nato il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico che si è riunitoo inizialmente per combattre contro il progetto del dissalatore al fiume Tara, ma ha in programma un'azione più ampia.
    13 marzo 2024 - Fulvia Gravame
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)