Fermare la strage di bambine e bambini a Gaza
Lunedì 20 novembre come ogni anno si celebra la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, occasione in cui ci si interroga sugli sforzi internazionali e le azioni intraprese pergarantire ai bambini e alle bambine i diritti fondamentali come quello alla vita, alla famiglia, alla salute, alla protezione da ogni forma di abuso e sfruttamento, al gioco e allo svago.
Ma questa data, 20 novembre 2023, segna il fallimento del raggiungimento dei diritti per bambine e bambini nel mondo: ce lo dimostra quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Tra le vittime civili israeliane dell’attacco di Hamas del 7 ottobre si contano anche 33 minori innocenti uccisi e circa 30 rapiti. Atti ingiustificabili. Ma al tempo stesso non è giustificabile e accettabile la reazione militare israeliana che si traduce in una punizione collettiva sulla popolazione della Striscia di Gaza e in atti di violenza diffusa in tutta la Palestina, che hanno causato all’oggi l’uccisione di almeno 11.078 Palestinesi a Gaza, di cui almeno 4.506 bambini e bambine: uno ogni 10 minuti. Almeno altre 6.000 persone, tra cui 4.000 minori risultano dispersi sotto le macerie. 15.500 bambine e bambini sono rimasti feriti e 17.500 orfani. In Cisgiordania, dal 7 ottobre si contano almeno 53 bambine e bambini uccisi.
Almeno 900.000 bambine e bambini nella Striscia di Gaza non hanno più accesso ad acqua potabile, cibo,medicine e cure mediche per le quali sono essenziali carburante ed energia elettrica.
Il 31 ottobre scorso i vertici dell’UNICEF hanno dichiarato che “Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambine e bambini. Per tutti gli altri è un inferno”.
È necessario fermare subito questo massacro. Uccidere civili è un crimine di guerra inaccettabile, non ammesso da diritto e convenzioni internazionali. Ci appelliamo ad organizzazioni della società civile, gruppi e reti e singoli cittadine e cittadini solidali, perché aderiscano ad un’iniziativa di denuncia dell’enormità diquesta tragedia.
L’appuntamento è per lunedì 27 novembre dalle ore 18 alle 20 in piazza dell’Esquilino a Roma, dove porteremo 5.000 piccole lapidi bianche con i nomi di minori uccisi per creare un’installazione che renda visibile il cimitero di bambini causato dai bombardamenti a Gaza. Insieme racconteremo le storie di alcune delle persone uccise, le loro vite, l’immensità di ogni singola perdita, e chiederemo ancora con forza che il nostro governo e la comunità internazionale si adoperino in tutte le sedi possibili affinché:
– tutte le parti accettino un immediato cessate il fuoco. In particolare, chiediamo che siano subito liberati i bambini e le bambine presi in ostaggio da Hamas senza porre condizioni e vengano scarcerati i minori palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele
– Israele ponga fine all’assedio totale della Striscia di Gaza, alla punizione collettiva inflitta allapopolazione civile innocente e all’occupazione militare dei territori palestinesi, nel rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della legalità internazionale
– possano entrare nella Striscia di Gaza non solo da Rafah, ma da tutti i valichi aiutiessenziali e salvavita, compresi carburante, cibo, acqua, équipes e cure mediche, con la garanzia dell’accesso in sicurezza del personale umanitario a Gaza
– siano rese possibili con urgenza le evacuazioni di persone ferite o malate verso Egitto,Cisgiordania o Israele
AOI, Comunità palestinese di Roma e del Lazio, Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, Rete Italiana Pace e Disarmo, Assopace Palestina, ACLI, ACS, AIDOS, Amnesty International Italia, ARCI, ARCS, Associazione per la pace tra i popoli, Associazione Salam, Baobab Experience, CISP, CISS, CGIL, CIPSI, COCIS, Concord Italia, COP, Cospe, CREA ETS, CRIC, ECPAT, EducAid, FOCSIV, Forum Nazionale Terzo Settore, Forumsad, L’albero della vita, Legambiente Scuola e Formazione, MAIS, Medici per la pace, Movimento Nonviolento, Oxfam Italia, PeaceLink, Piattaforma OSC Medio Oriente e Mediterraneo, Progettomondo, Rete ONG, Stati Generali delle Donne, Terre des Hommes, UISP, Un Ponte Per, Tamat, Vento di Terra, We World
COME ADERIRE
Per aderire all’appello e partecipare all’iniziativa scrivere ad ong@ong.it
Articoli correlati
- Protestano pacificamente contro il sostegno militare Usa all'esercito israeliano
La nostra solidarietà ai giovani americani
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".26 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - Vince la resistenza degli insegnanti e degli studenti
Bavaglio nelle scuole sulla Palestina: la marcia indietro del ministro Valditara
Il mutato clima politico intorno alla questione palestinese costringe il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad archiviare un procedimento disciplinare, avviato precedentemente, che attaccava la libertà d’insegnamento di un docente.15 aprile 2024 - Comitato contro il bavaglio nelle scuole sul genocidio in Palestina - Incursioni dell’esercito casa per casa, distruzione di ospedali, infrastrutture ed edifici
La guerra contro la Palestina
Israele non sta solamente rispondendo ad una aggressione armata, ma sta attuando un piano articolato, peraltro perseguito negli anni con sempre maggiore determinazione, per rendere stabile ed espandere la sua impresa coloniale.5 aprile 2024 - Valeria Poletti - Comunicato dopo l'ultima strage di operatori umanitari che distribuivano cibo ai palestinesi
Gaza, come pacifisti non possiamo rimanere in silenzio
Di fronte alla barbarie venga interrotta ogni collaborazione militare con Israele, Marina Militare compresa. Il capo di Stato Maggiore Cavo Dragone era andato in Israele a incontrare i massimi responsabili di questa situazione con lo scopo di "acquisire maggiore consapevolezza"2 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network