Servizio civile: nuova cittadinanza per i giovani e più diritti nei nuovi municipi

Diego Cipriani
Fonte: Convegno "Servizio civile: nuova cittadinanza per i giovani e più diritti nei nuovi municipi" (Roma, 7 maggio 2001).



Alcune brevi considerazioni.
1. Nel 1998, la legge 230 che regolamenta il servizio civile degli obiettori di coscienza prevedeva uno stanziamento di 120 miliardi di lire. La legge 64 sul servizio civile volontario approvata nel febbraio scorso prevede per quest'anno 235 miliardi: risorse raddoppiate, dunque. Che cosa farà il nuovo governo? Incrementerà questi fondi oppure li ridurrà per far morire d'inedia il servizio civile in Italia?

2. In attesa che entri a pieno regime il servizio civile nazionale (volontario) nel 2006 (quando sarà definitivamente sospesa le leva obbligatoria) non dimentichiamoci del servizio civile che c'è, cioè quello che svolgono gli obiettori di coscienza. Se funzionerà il servizio degli obiettori, ci sono buone possibilità che funzionerà anche quello dei volontari, tra qualche anno. Per farlo funzionare, occorre, tra l'altro: dare piena attuazione alla legge del 1998 (ci sono ancora molti punti inattuati), snellire la fame burocratica della nostra Amministrazione, facilitare l'accesso.

3. Chi farà il servizio civile nei prossimi anni? Le Forze armate in Europa lamentano la scarsa capacità di reclutamento dei giovani negli eserciti professionali. Nel Regno Unito, arruolano volontari tra i carcerati, mentre in Spagna arruolano volontari tra gli immigrati. L'Italia dovrà arruolare volontari nel servizio civile tra giovani "normali": il servizio civile dovrà rientrare nella prassi "normale" della formazione e della vita di un giovane. Con un occhio particolare a quei giovani cui il servizio civile potrebbe "far bene", costituire occasione di formazione, di addestramento alla cittadinanza, uscita da condizioni di marginalità.

4. Il passaggio dal servizio civile degli obiettori al servizio civile dei volontari comporterà inevitabilmente una riduzione del numero di giovani coinvolti e degli enti disposti a impiegarli. Ciò dovrebbe costituire occasione di revisione globale dell'intero servizio civile, anche degli enti che finora hanno accolto obiettori, con una sana autocritica, eliminando le zone d'ombra e riqualificando il servizio. Insomma, meno obiettori negli uffici e più obiettori sul territorio.

5. Martedi 15 maggio ricorre in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell'Obiezione di Coscienza. Quest'anno, in particolare, oltre alle situazioni già note di disagio e sofferenza per molti obiettori in molti paesi anche europei (Grecia, Turchia), siamo sollecitati dai numerosi casi di giovani israeliani che si rifiutano di servire le forze armate del proprio paese e per questo vanno a finire in carcere.

Note: Per informazioni sulla possibilità di svolgere il servizio civile
http://www.serviziocivile.it

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