Dichiarazione di Solidarietà ad Emergency -
Noi credenti nel Dio della Vita sentiamo forte il dovere di alzare le nostre voci contro il dilagare della violenza, che colpisce sempre più indiscriminatamente donne e uomini, bambini ed anziani, innocenti e indifesi; mentre genera un senso di rassegnazione, sfiducia e assuefazione, persino nelle coscienze più nobili e sensibili.
In particolare, rivolgiamo oggi la nostra attenzione a quanto sta avvenendo nel già troppo a lungo martoriato paese dell’Afghanistan; alla sua popolazione, colpita nei più sacri e inviolabili diritti: la salvaguardia del benessere psichico e fisico della persona; il rispetto integrale della dignità di ciascuno; la possibilità di costruire la propria storia a partire dalle rispettive tradizioni culturali e religiose.
E in tale tragico contesto ci addolora e allarma ancor più la sorte di Rahmatullah Hanefi, direttore dell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah e le accuse rivolte alla stessa Organizzazione.
Ci addolora il fatto che da più di un mese non abbiamo notizie della sorte di un uomo, che le testimonianze di cui disponiamo concordano nel definire buono e generoso, totalmente dedito ad alleviare le sofferenze del suo popolo.
Un uomo che, disinteressatamente e a proprio rischio, non ha esitato a rendersi disponibile alla richiesta dei Governi italiano e afghano, nell’ambito delle trattative per la liberazione del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo, e dei suoi accompagnatori afghani Adjmal Nashkbandi e Sayed Hagha.
Ci allarma che, in aperta violazione di quei principi di Diritto su cui lo stesso Governo afghano e la Coalizione internazione (di cui fa parte anche il nostro paese, con un apporto significativo in termini di uomini e fondi) vorrebbero fondare un Stato libero e democratico, si muovano accuse infamanti e terribili, negando ad un uomo la possibilità di un processo alla luce del sole e l’assistenza di un legale di propria fiducia.
Sollecitiamo pertanto il Governo italiano ad intraprendere azioni legali e diplomatiche in ambito internazionale, forte del credito che gode nei confronti del Governo del presidente Karzai e cosciente del debito di gratitudine e giustizia nei confronti di Rahmatullah Hanefi.
Ci lascia sconcertati che nelle stesse ore in cui il Parlamento dell’Unione Europea approva una nuova risoluzione a sostegno di una “moratoria” mondiale sulla pena di morte - di cui il Governo italiano è stato valido sostenitore - dalle colonne del più diffuso quotidiano del nostro paese si apprenda che Rahmatullah Hanefi rischi la pena capitale.
Invitiamo pertanto le massime Istituzioni del nostro paese a spendersi con determinazione, affinché la Società Civile italiana possa sentirsi adeguatamente rappresentata e appagata in quel profondo senso di giustizia che le viene da millenari valori civili e religiosi.
Ci addolora infine l’inevitabile decisione dell’Organizzazione umanitaria Emergency di chiudere i propri ospedali e i diversi centri di cura, a causa di una situazione diventata ormai impossibile per la sicurezza dei propri operatori internazionali ed afghani.
Ci addolora, non soltanto perché a fronte del bene profuso a vantaggio di centinaia di migliaia di vittime, in anni di conflitto, siano stati ripagati con infamanti accuse, ma soprattutto perché a pagarne il prezzo più grande saranno ancora una volta i deboli e i più indifesi, coloro che non hanno altra speranza di cura.
Per questo non possiamo non alzare la nostra voce per risvegliare in tutti un sussulto di umanità, che ci richiami a quelle responsabilità che abbiamo, in quanto umani, nei confronti dei nostri popoli e della storia.
E soprattutto ci rivolgiamo a quanti, come noi, si professano credenti in un Dio che è Creatore e Difensore della Vita. Un Dio di fronte al quale ci sentiamo chiamati, tutti e ciascuno, a rendere conto del nostro operato.
Per questo chiediamo al Governo italiano un immediato intervento diplomatico e al Governo afghano un gesto di buona volontà e responsabilità, perché Rahmatullah Hanefi venga al più presto liberato e restituito alla propria famiglia; mentre ad Emergency siano garantite le condizioni per poter tornare ad operare, ad esclusivo beneficio del popolo afghano.
Pax Christi Italia
UCOII (Unione delle Comunità Islamiche in Italia)
FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia)
MIR
Chi volesse sottoscrivere l'appello può inviare la propria adesione indicando nominativo - provenienza ed indirizzo e.mal a:
info@paxchristi.it
Sottoscrizioni:
Casa Ecumenica per la pace "Eirene", san Severo, Fg
Bufi Margherita Molfetta BA
Giuseppina Barsacchi, Ghezzano, Pisa
Giuseppina Ricciardi
Massimo Tomassini
Bondio Roberto, Gardone V.T.
Noi Siamo Chiesa - MIlano
Vittorio Bellavite portavoce di "Noi Siamo Chiesa"
Ester Fusar Poli, Cremona
DE SANCTIS LUCIA, CECINA (LI)
CASTAGNA PIO, TARANTO
Luigia Bernasconi, Cagno
Ferro lucia, Cavallino-Treporti (VE)
bruno casaretti, napoli
pietro rocco, caserta
Maria Teresa Serra
MARIA ZIBINI, FONDI LT
P.Agostino Rota Martir missionario saveriano Coltano (PI)
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De Martin Roder da Milano
Elena Schiavon Venezia
Francesco Guarnieri - Monopoli
Giovanna Socal - venezia
Giannarosa Venezia Zelarino
Barbara Peruzzi Firenze
Fabio Campanile, Roma
annarita cenacchi - Bologna
Albino Bizzotto e i Beati Costruttori di Pace
margherita grigolato - segretaria provinciale Spi Cgil Venezia
Concetta Centonze San Donà di Piave
tessclaudia
Mariateresa Caselle Manta(Cuneo)presidente associazione genitori"L'Airone"
Maria Rosaria Baldin Sandrigo (VI)
DELFINO FRANCESCA - PESCARA -
SANDRA CARNEVALE - PESCARA
Jorge Tarducci
Giuliano Leoni, Montopoli di Sabina
Luisa Santelli
Piero Maglioli Torino
Rubiolo Aurora Manta di Saluzzo (Provincia Cuneo)
Margherita Serra, Alghero (SS)
Anna Maria Di Leo e amici del Punto Pace di Andria
Romano Ludovica, Colleferro (RM)
Matteo Fornasa Carmignano di Brenta (PD)
Fabio Pistan
Michela Lavecchia Ferrandina (matera)
Mary Lisa e Franco Bonaldi, Mestre-Venezia
Chiara Gatti, Milano
Angela Ceglie - Bari
Rosella Tito
Sandra Savogin e Carlo Bolpin Mirano VE
Manfredini Gloria - Cremona
Silvio Galvagno Manta (Cuneo)
Nicoletta Casarotto, Taglio di Po (RO)
Cipax-Centro interconfessionale per la pace - Roma
Gianni Novelli direttore del Cipax
Zappa maria lucia rovato (BS)
Assisi Solidale Onlus, Assisi (Pg)
Silvana Salmaso - Assisi solidale onlus - PG
Stefania Pavese Ronco Scrivia (GE)
Licia Bressan Treviso Italia
Enrico Peyretti- Torino
Marina Bianco - Mira (VE)
Gian Paolo Lecis- Arese (Mi)
Sandra Martin Venezia
Giannarosa Marino, Venezia
Anna Maria Tamburri - Macerata
Cristina La Ginestra - Reggio Emilia
Infuso Donatella - ROVATO- BS
Terzi Stefano - San Martino in Rio (RE)
Paolo Della Rocca – Mira
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