Propaganda Potere Protezione

La P3 è uno degli argomenti di cui si parla molto oggi in Italia.
E ne parla anche il Vescovo Luigi Bettazzi nell'editoriale di settembre di Mosaico di pace.

"Non si sa se veramente si tratta di una loggia massonica.. o di un gruppo di persone costituite in comitato d'affari..." - scrive mons Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, già Presidente nazionale e internazionale di Pax Christi, e ora presidente del Centro studi economico sociali per la pace di Pax Christi - "Le chiese sono esposte a subordinarsi a questi poteri occulti.. dovrebbero denunciare apertamente questo sovvertimento dell'etica e della democrazia... 'In piedi- ci ammonirebbe don Tonino - popolo della legalità e della trasparenza".

Uno degli argomenti centrali, nella vita e nell’informazione attuali dell’Italia, è quello della P3, che sarebbe una Loggia massonica impegnata a manovrare le istituzioni e a organizzare opportunità finanziarie a vantaggio del Governo e di personaggi partecipi o comunque amici del Governo. Non si sa se veramente si tratti di una Loggia massonica o di un gruppo di persone costituite quasi in comitato d’affari, a cui si è dato il nome di P3 in analogia alla P2, la nota Loggia massonica di propaganda (di qui la P dell’etichetta), istituita all’interno del mondo massonico ma con riferimento esclusivo al Gran Maestro della massima istituzione massonica italiana, e manovrata da Licio Gelli, in sospetto di essere collegata con i servizi statali deviati (per i quali si è poi invocato il segreto di Stato) e con gli atti terroristici iniziati con la strage di Piazza Fontana a Milano nel dicembre 1969 e continuata con l’aereo di Ustica, Piazza della Loggia a Brescia, due treni sulla direttissima Bologna-Firenze, culminata nella strage della stazione di Bologna il 2 agosto 1980.
Pax Christi si è sempre preoccupata dei poteri occulti, ritenendoli contraddittori e deleteri per la democrazia, tanto da aver istituito in passato un seminario di studio a cui fu invitata anche l’on. Anselmi, presidente della Commissione parlamentare sulla P2.
Se la democrazia è – come indica l’etimologia – il “potere del popolo”, questo non può esercitarsi se non nella trasparenza e oggettività dell’informazione, che permetta ad ogni cittadino di fare le scelte con consapevolezza e libertà, e lo garantisca e lo difenda da tutte le manipolazioni e le pressioni. Le organizzazioni segrete, che normalmente vengono sovvenzionate e sostenute da chi gode di potere economico e di opportunità politiche, si manifestano così come il cancro della democrazia, e vanno allora denunciate e osteggiate da chi ha veramente a cuore “il potere del popolo”.
Quello che preoccupa attualmente è che non solo le finalità del programma della P2 – ad esempio, assoggettamento dell’informazione con l’infiltrazione di giornalisti fidati, sottomissione della magistratura all’esecutivo, divisione dei sindacati per diminuire la loro forza di contrattazione – costituiscono la finalità dell’attuale Governo, presieduto e alimentato da antichi membri della P2, ma che questo venga portato avanti come miraggio di libertà e di amore, mentre condiziona e soffoca la libertà e semina sospetti e inimicizie, tanto da creare ripensamenti e resistenze all’interno della stessa maggioranza.
Le Chiese, tutte le istituzioni religiose, chiamate ad attuare i grandi messaggi religiosi della fede e dell’amore, sono esposte invece a subordinarsi a questi poteri occulti o alle loro manifestazioni in cambio di una protezione, che garantisce però a quei poteri l’oscuramento della verità e l’affievolimento delle reazioni soprattutto da parte dei settori più sfruttati e più emarginati, che dovrebbero trovare nelle istituzioni religiose appoggio e speranze. Credo che esse – a cominciare da quelle cristiane per coerenza a Gesù Cristo, annunciatore della verità e difensore dei poveri – dovrebbero denunciare apertamente questo sovvertimento dell’etica e della democrazia, configurando questi poteri occulti nella “mamòna” che Gesù indicava come alternativa a Dio e che, con parola antica, esprime proprio la cupidigia della ricchezza e la sete del potere.
In particolare noi cattolici, memori di quanto il Concilio abbia orientato la Chiesa al servizio dell’umanità e di come Papa Benedetto XVI a questo costantemente ci richiami sollecitandoci a non chiuderci in visuali circoscritte, dobbiamo renderci conto che il “bene comune” viene vanificato da questa ricerca subdola ed esasperata dei “beni particolari” di poche persone e di pochi gruppi. “In piedi” – ci ammonirebbe mons. Tonino Bello – “popolo della legalità e della trasparenza!”.

Luigi Bettazzi (Vescovo emerito di Ivrea e presidente del Centro Studi Economico – Sociali per la Pace di Pax Christi)

Note: http://www.peacelink.it/mosaico/a/32308.html

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