La bella notizia viene dai giovani
Si è appena conclusa anche la seconda esperienza del Collettivo Giovani di Pax alla Casa per la Pace e già fermentano cose nuove e nuove idee come frutto maturo di quelle intense giornate di form-azione alla politica. In realtà, quando si parte con percorsi nuovi si ha sempre un pò di timore e paura, insieme alla curiosità di scoprire qualcosa di nuovo. Per me è stato proprio così, mi sono buttato e ho vinto da subito le difficoltà grazie ad un clima familiare che si è subito instaurato tra noi.
Ma la notizia è un'altra: ci sono giovani provenienti da tutta Italia che danno un segnale forte a tutti! Una bella notizia per questa stagione così tenebrosa del nostro Paese, per dare la prova che dal Trentino alla Sicilia ci sono giovani determinati e convinti di poter cambiare le cose in Italia, nella difesa dei diritti di tutti. Perchè è proprio questo quello che ci mette in movimento durante i week-end del Collettivo, partendo da grandi esempi di testimoni o da significative esperienze di politica “altra”, dal basso. L'obiettivo è sperimentare la bellezza del donarsi agli altri con amore, dedizione e sacrificio, condividendo la lotta per i diritti umani e la giustizia. Spesso però ci ritorna perentoria la stessa domanda: "Ma come faremo a trasmettere questa passione per la politica ad amici e conoscenti?" Già perchè quando torniamo a casa ci ritroviamo in una realtà difficile da contrastare, piena di difficoltà e ostacoli, dove sembra che la speranza sia solo una parola da vocabolario, eppure noi abbiamo il dovere di ricercare il buono che c'è e di farlo fruttificare come ci è stato insegnato.
Quindi l'impegno del Collettivo è proprio quello di far respirare aria nuova e fresca che porti nelle nostre città concreta voglia di rinnovare la convivenza civile, voglia di cambiare le cose che ti fa dire : "Si può fare!"
Possiamo dirlo a voce alta: Siamo una piccola speranza che sta crescendo!
Giacomo
-------------------
Il 29-30-31 ottobre il Collettivo dei giovani di Pax Christi si è riunito alla Casa per la Pace di Tavarnuzze ( FI ) per continuare ad affrontare un percorso di approfondimento e di crescita in relazione ai temi della democrazia, dell’accoglienza, dei diritti umani come concretizzazione del messaggio del Vangelo nella società contemporanea.
Dopo i week-end trascorsi insieme ad Assisi ( 14-15-16 maggio ) e a Trieste ( 1-2-3-4 agosto ), oltre venti ragazzi e ragazze provenienti “da tutto lo stivale”, da Padova a Catania, da Venezia a Ragusa, per Milano, Brescia, Verona hanno riempito di entusiasmo la Casa per la Pace, incontrando la calorosa accoglienza di Gianni, Carmine e Gida.
Il tema su cui si è deciso di riflettere e di “mettere le mani in pasta” è stato, questa volta: “Sana e robusta Costituzione”. Alla luce dei sempre più numerosi ed invasivi attacchi alla Costituzione Italiana, abbiamo deciso di approfondirne la storia, il contenuto ed alcuni risvolti pratici.
Stanchi dopo il viaggio verso Firenze, venerdì sera ci siamo cimentati in un gioco di ruolo sulla Costituzione, con l’obiettivo di “rompere il ghiaccio” fra di noi ed introdurre contemporaneamente il tema del week-end. Abbiamo assunto come linee guida per la nostra discussione alcuni articoli della nostra Costituzione che consideriamo fondamentali, come l’articolo 3, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
La mattinata del sabato, dopo un momento di preghiera nella coloratissima cappella della Casa, si è aperta con un testimone d’eccezione: don Giovanni Nicolini, sacerdote fondatore della comunità delle Famiglie della Visitazione.
Don Giovanni ci ha parlato con entusiasmo della straordinaria figura di don Giuseppe Dossetti, protagonista della Resistenza e combattente per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma pacifista disarmato, padre costituente e deciso sostenitore del Concilio Vaticano II, monaco attento alle vicende storiche, politiche e sociali del Paese.
Don Giovanni ha catturato la nostra attenzione e suscitato il nostro interesse con i suoi dolci occhi azzurri, che si fissavano a lungo negli occhi di ciascuno di noi, mentre le sue labbra pronunciavano le seguenti parole: “Per me il mistero non è in alto, ma dentro: dietro gli occhi di ciascuno di voi si nasconde l’universo.” L’invito e la sfida che questo coerente seguace di Cristo ci ha rivolto sono quelli di sforzarci di comunicare i valori cristiani utilizzando un linguaggio laico, comprensibile ed accoglibile da tutti, non esclusivo, ma sempre inclusivo, non discriminante, ma attento alla storia dell’altro.
Nel pomeriggio ci siamo, invece, recati alle Piagge, dove don Alessandro Santoro, sacerdote che, in obbedienza al messaggio evangelico ha deciso di vivere fra gli “ultimi”, condividendone le umili condizioni di vita, ci ha presentato Massimo ed Elisabetta Caponnetto, rispettivamente il figlio e la vedova del magistrato Antonino Caponnetto.
I familiari di “nonno Nino”, come lo chiama con le lacrime agli occhi e tanto orgoglio in cuore la moglie, ci hanno presentato il coraggio di quest’uomo, siciliano d’origine, fiorentino d’adozione, classe 1920, il quale il 10 agosto 1983, all’età di 63 anni, decide di accettare l’incarico di capo dell’Ufficio Istruzione di Palermo, nonostante l’assassinio per mano di Cosa Nostra del suo predecessore Rocco Chinnici. Caponnetto fu un personaggio di spicco, collaborò con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, istruendo il maxiprocesso del 1986. Nelle parole della famiglia Caponnetto, Antonino era semplicemente un Uomo, con la U maiuscola, uno di quelli che hanno sempre saputo porre il bene comune, la giustizia, l’onestà al di sopra di qualsiasi interesse personale.
L’intensa giornata di sabato si è conclusa con la condivisione della cena con gli ospiti dello SPRAR ( Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ), presso Villa Pieragnoli, collocata su un colle nei pressi di Firenze. Siamo stati accolti da Annamaria, dipendente della Caritas di Firenze, don Fabio Marella, vicedirettore della Caritas Diocesana di Firenze, e da ragazze e ragazzi, uomini e donne, bambini e bambine provenienti da ogni angolo della terra, dalla Somalia alla Costa d’Avorio, dal Congo al Senegal, dall’Afganistan al Kosovo. Gli ospiti della casa – ci ha spiegato Annamaria – risiedono temporaneamente nella struttura in attesa che venga valutata la loro richiesta di asilo nel nostro Paese. I documenti da presentare sono tanti e dettagliati, l’attesa lunga e la delusione, in caso di respingimento della richiesta, terribilmente scottante. Annamaria ci racconta che inizialmente piangeva in continuazione di fronte alla tragedia umana di ciascuna delle persone che incontrava, ora fa del suo meglio per sostenere, incoraggiare, stare vicino a ciascuno degli ospiti.
La nostra esperienza si è conclusa la domenica mattina con una celebrazione eucaristica in cui abbiamo affidato al Signore tutte le persone che abbiamo incontrato, chiedendogli il coraggio di vivere fino in fondo la sua Buona Novella.
Cristiana
Articoli correlati
- L'attacco ai giudici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Quando la legge diventa un ostacolo
L'attacco diretto all’autonomia della magistratura, un pilastro dello Stato di diritto, rivela una concezione dello Stato sempre più sbilanciato verso l’accentramento sul potere esecutivo. Ma oggi non basta più dire che tutto ciò è inaccettabile. Bisogna opporsi, denunciare, mobilitarsi.31 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Una giornata per ricordare l'impegno di pace contenuto nella Carta costituzionale
Il nostro 25 aprile
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".25 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - "Solo attraverso lo studio, la lettura, si potrà giungere a un vivere consapevole"
Università Cattolica, il Premio Gemelli a Giorgio Gallinaccio di Taranto
Una grande festa per premiare il merito e l’impegno dei migliori laureati italiani 2021. Giorgio che si è laureato in Filosofia, ha scelto le parole "Umanesimo" e "Cura", particolarmente rilevanti per la sua esperienza universitaria e umana.22 novembre 2022 - Fulvia Gravame - Dichiarazioni forti in materia di diritti
Ex Ilva: Tar Lecce, superato diritto compressione salute
Il Presidente del Tar di Lecce, Antonia Pasca, ha parlato dell'Ilva all'inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2021 il Tar confermò invece l’ordinanza di chiusura dell'area a caldo del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
Sociale.network