Gli ex lavoratori e lavoratrici delle bananeras nicaraguensi ammalati a causa del pesticida Nemagón, agglutinati nella Asotraexdan, hanno da tempo abbandonato l'idea di poter ottenere giustizia e i relativi indennizzi per i danni e le morti causate dal pesticida, introducendo denunce contro le multinazionali nordamericane che hanno prodotto, esportato ed applicato il mortale prodotto.
I bananeros ammalati a causa del pesticida Nemagón sono ormai accampati da più di 5 mesi davanti alla Asamblea Nacional in attesa che le istituzioni nicaraguensi diano loro delle risposte ai 19 punti presentati lo scorso mese di marzo
Le due multinazionali USA, la Shell Chemical Company e la Standard Fruit Company sono state condannate ad indennizzare gli 81 ex lavoraratori bananieri per aver provocato loro gravi danni alla salute
il pesticida Nemagon ha colpito negli anni '70 e '80 circa 1700 famiglie che non furono avvertite degli effetti nocivi della sostanza che gia' allora era poribita negli USA. Ora chiedono un indennizzo, mentre vengono accusati di essere dei mafiosi dalle compagnie statunitensi responsabili. Intervista alla deputata Palacio, attivista del ATC
Un approfondimento, alla luce del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT), dopo le recenti operazioni belliche degli Stati Uniti contro i siti nucleari nella Repubblica Islamica dell'Iran.
4 luglio 2025 - Alessandro Pascolini (Università di Padova)
L'appello, promosso da numerose organizzazioni e movimenti siciliani, nasce dall'urgenza di contrastare le politiche attuali che vedono l'Unione Europea e il governo italiano continuare a sostenere Israele. La manifestazione si schiera contro l'aumento delle spese militari
La settimana scorsa Copernicus, il programma satellitare europeo di osservazione della Terra, ha pubblicato l'immagine del giorno con la temperatura media della superficie del Mar Mediterraneo.
Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.
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