A integrazione del dossier di Mosaico di pace di settembre 2015 (“Il grido dei movimenti popolari” a cura di Tonio Dell’Olio) pubbliciamo un’ulteriore riflessione sull’incontro del Papa con i movimenti popolari avvenuto lo scorso luglio a Biogotà.
Per la prima volta un Papa si avvicina a tutte quelle persone che lottano per la salvaguardia dell’ambiente e loda l’impegno di quanti si adoperano per restituire una nuova vita a zone fortemente impattate dall’inquinamento
Il realismo profetico di papa Francesco. Da don Tonino in poi: una pace vera, inquieta, che coniughi l’assenza di guerre con una ricerca di un nuovo sistema di vita.
Note a margine del Sinodo appena concluso. Per delinearne le finalità, per capire, per potersi confrontare sui problemi delle famiglie. E per poter parlare di amore.
La comunità cristiana di Tremestieri Etneo, su invito del Punto Pace di Pax Christi di Catania, si interroga sulla Chiesa di oggi e sulle domande che il papato di Francesco sta aprendo.
Il Papa della misericordia incontra i familiari delle vittime di mafia.
E ne abbraccia il dolore chiedendo ai protagonisti assenti – i mafiosi –
pentimento e conversione.
Durante la seduta delle Commissioni Esteri e Difesa del mercoledì 24 aprile, in cui inizialmente si prevedeva la discussione dell'Atto 1730, ovvero la modifica della legge 185/90, contrariamente alle aspettative, i contenuti dell'atto non sono stati affrontati.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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