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Acerra vista da fuori

Dopo 14 anni di commissariamento è morta LA DEMOCRAZIA. Ne danno il triste annuncio il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario Guido Bertolaso che ne celebreranno i funerali oggi 1 luglio alle ore 17 al Pantano di Acerra presso i resti dell'inceneritore.
5 luglio 2008

Dura ritornare dopo due anni [1], la sensazione iniziale è che quasi nulla sia cambiato.

Un elicottero sorvola la zona militarizzata dell'inceneritore di Acerra

Con l'auto impegnamo di corsa l'asse mediano, poi via per l'uscita dell'Acerra industriale. Chiediamo subito informazioni, già sapendo di aver sbagliato strada. Qui il mostro lo riconoscono tutti col suo vero nome, l'inceneritore.
"Scusi mi sa indicare la strada per l'inceneritore?" - "Torni indietro, poi di là sempre diritto, superi il passaggio a livello...". Ripartiamo di corsa, sono già le 17, ma finiamo davanti al cimitero del paese: brutta sensazione, del resto siamo in tema.
Il cielo è terribilmente scuro, cadono gocce di pioggia, il tempo non promette bene per i parrucchini.
Torniamo indietro, ancora altra strada, poi chiediamo nuovamente aiuto ad alcuni in un'auto: "vi portiamo noi, seguiteci". Ci accompagnano con cortesia fin dove possono: "proseguite lungo la strada, la prima a destra basta svoltare e siete arrivato". Forse era la seconda, perché finiamo presso l'ingresso di una fabbrica. C'è un elicottero che svolazza rumorosamente fra le nuvole.
Chiediamo ancora all'unica persona presente nel parcheggio "Scusi l'inceneritore?"
Risponde sorridendo con una smorfia "E io non glielo voglio dire". Poi prosegue "giornalista?" Troppi 10 secondi per parlare del volontariato dell'informazione di peacelink. Preferiamo direttamente l'altro motivo per cui siamo lì: "Guardi, è per dar sostegno ai comitati locali, sa, le Donne del 29 agosto..."
"Ah io da quel 29 agosto non manifesto più, non serve più a nulla. Comunque torni indietro e poi la prima..." - "Grazie mille!" - "E poi ora con la militarizzazione" - e noi di rimando, ripartendo: "Appunto per quello!", ormai troppo lontani per afferrare la immaginabile risposta.

Striscione Donne 29 Agosto

Macinando un altro chilometro di strada, finalmente si riconoscono i luoghi. Qualcosa sembra però cambiato: l'inceneritore non è più la spoglia intelaiatura che ricordavamo.
Manifestanti con cartelli al collo sono raccolti all'inizio della strada che porta dritta all'ingresso dell'inceneritore. Un corposo presidio di polizia blocca il passaggio. Parcheggiamo sullo spiazzale di destra e corriamo a vedere.
Ci salutano le mitiche Donne del 29 agosto. Si riconoscono tra gli altri Tommaso Esposito, del Comitato contro il megainceneritore; il Sindaco Espedito Marletta, di cui dopo diranno "ha deciso di stare qui con noi piuttosto che con coloro che protestano davanti al cantiere"; Padre Alex Zanotelli; l'irriducibile Pina di Attac Giugliano Fronte Popolare; parecchi altri, ma certamente molti meno di quelli che ci saremmo aspettati.

Tommaso Esposito parla col sindaco di Acerra

Ci passano un manifesto di lutto cittadino: "Dopo 14 anni di commissariamento è morta LA DEMOCRAZIA. Ne danno il triste annuncio il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario Guido Bertolaso che ne celebreranno i funerali oggi 1 luglio alle ore 17 al Pantano di Acerra presso i resti dell'inceneritore.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare in massa al funerale di oggi pomeriggio.
Il picchetto funebre sarà assicurato dalla Forze Armate, dalla Polizia e dai Carabinieri.
Si dispensa dai fiori e si chiede la presenza. Acerra, 1 luglio 2008.
"
Camini dell'inceneritore di Acerra Difficile comprendere come gli acerrani possano digerire tanta arroganza, tanta sfacciataggine, un insulto di una simile portata. Il presidente del consiglio decide di sfidare la vergogna, di tenere una conferenza stampa nel luogo simbolo del disastro ambientale campano: il triangolo della morte da rifiuti tossici prodotti da industrie criminali e camorra spietata; il termovalorizzatore più grande d'Europa, di scarsissimo valore tecnologico, continuamente soggetto ad adeguamenti per il rispetto delle normative ambientali, costruito in un Pantano e nell'assenza di uno straccio di Valutazione d'Impatto Ambientale; un commissariamento durato 14 anni, che ha avallato questo sfacelo e grazie al quale oggi in Campania esiste uno stato parallelo di "non diritto"; ed infine gli innominabili interessi industriali e politico-malavitosi di cui questo inceneritore ne è oggi la forma compiuta.

Drive Beer

Mentre la gente commenta la situazione e qualche spione ben identificabile fa la sua parte, arrivano alcune auto di giornalisti che chiedono di passare. Il presidente del consiglio, ci dicono, non è ancora arrivato. Dalla strada che porta all'inceneritore escono camion giganteschi: uno è il solito Drive Beer. Sappiamo subito di cosa si tratta: purtroppo anche questa storiaccia dei camuffamenti pare non finisca mai [2]
Fulmini piovono dal cielo con una tale violenza da terrorizzare qualcuno: sembra di essere protagonisti di un film dell'orrore.
Il Sindaco, dopo essere stato per un po' con i manifestanti, chiede alla polizia di poter passare per avviarsi alla conferenza stampa, ma viene bloccato. Ridono: "come, tutti quelli delle zone circostanti sono entrati e lei no, sindaco?". Lui chiama qualcuno col cellulare e sorridendo segnala il problema.

Contadino di Acerra

Giungono sul luogo le prime telecamere. Intervistano Padre Alex, intervistano Tommaso Esposito che se la prende con la Rai. La giornalista si indispettisce, difendendo il suo editore. Qualcuno la fotografa. Chiede che la foto venga cancellata. Qualcuno le urla: "capisca il nostro dramma invece di venire qui a fare storie!"
Nel frattempo una scena surreale: un contadino zappa la terra, sollevando polvere grigia. Sono incredulo: lì c'è diossina da vendere, lì poco distante c'è stato lo sterminio dell'allevamento dei Cannavacciuolo e lui coltiva con orgoglio. Si avvicina alla strada, un fotografo gli chiede di mettersi in posa, lui acconsente. "Non so per quanti anni abbiamo mangiato quella roba" ci sussurrano.

Pare che intanto la conferenza stampa sia cominciata. Il presidente sarebbe arrivato passando per l'altro capo della strada che porta all'inceneritore, perché da lì il collegamento con l'autostrada sarebbe più semplice. Qualcuno suggerisce allora di spostarsi per attenderne il passaggio al termine della conferenza. Si muovono le auto. ATTAC Giugliano

Arrivando troviamo altra polizia. Riconosciamo il commissario di Acerra che nei giorni scorsi aveva seguito la marcia Acerra Napoli de "I 1000 Sì" organizzata dal coordinamento regionale rifiuti e da rete salute e ambiente. È lui che ci aveva chiesto "mica la farete tutta?". Si proprio tutta l'abbiamo fatta, caro commissario.
Qualche poliziotto allontana in malo modo i manifestanti, compreso Padre Alex: non si sa mai, potrebbero ostacolare il percorso del presidente all'uscita. Attendiamo invano. Gli striscioni stesi parlano da soli, compreso uno di quelli che ha accompagnato la marcia dei 1000 "Un altro piano rifiuti è possibile. SI a differenziata, riuso, riciclo, TMB, bonifica. STOP a megadiscariche, inceneritori, rifiuti tossici".
Lo striscione di ATTAC raffigura Taverna del Re[3], altro simbolo del disastro campano: "signori, ecco il carburante che vi serve" ironizza chi lo regge.

Arrivano voci secondo cui, in conferenza stampa, avrebbero elogiato la Fibe, l'intermediaria finanziaria processata per frode in pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello stato.

Il presidente del consiglio, terminata la conferenza, non ha neppure il coraggio di uscire con l'auto dal lato dove pochi irriducibili manifestanti sono rimasti lì a testimoniare l'dea di un ciclo rifiuti ambientalmente sostenibile, che eviti il colpo di grazia agli acerrani.

Probabilmente un sonoro pernacchio avrebbe potuto incrinare il suo smisurato ego.

L'uomo ombra non compare: è scappato via.

Note: [1] Presidio ad Acerra contro la costruzione del Termovalorizzatore
http://campania.peacelink.net/rifiuti/articles/art_57.html

[2] A tutta birra
http://www.allarmerifiutitossici.org/articles/art_383.html

[3] Ecco la mia masseria tra le ecoballe
http://campania.peacelink.net/rifiuti/articles/art_187.html
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