Sabato scorso gli italiani hanno giocato e vinto una partita storica - o meglio, il primo tempo.

L'Italia che resiste 1, JP Morgan 0, palla al centro.

Grandiosa manifestazione a Roma in difesa della Costituzione.
13 ottobre 2013
Patrick Boylan

manifestazione in difesa della Costituzione in piazza del Popolo a Romam 12.10.2013
Decine di migliaia di manifestanti, una marea di gente assai al di sopra di ogni aspettativa, hanno riempito fino all'inverosimile piazza del Popolo a Roma questo sabato pomeriggio (12-10-2013) per dire al governo delle larghe intese: "Giù le mani dalla Costituzione! L'articolo 138 non si tocca! Nessun governo pensi di poter cambiare la Costituzione senza referendum popolare!"

I poteri forti che, da mezzo secolo, cercano di vanificare le garanzie costituzionali attraverso leggine apparentemente innocue proposte dai loro governi di turno, si saranno sicuramente infuriati davanti alle loro tv, vedendo le immagini di quella folla festosa ma determinata. I loro politologi avevano rilevato poco entusiasmo apparente per questa manifestazione e, anzi, avevano pronosticato un flop. Tant'è vero che i poteri forti non hanno nemmeno pensato di ordinare il battage di propaganda negativa e le infiltrazioni violenti per screditare l'evento, in programma invece per le manifestazioni del 18 ottobre (sciopero generale e corteo dei sindacati di base) e la protesta NoTav et al. del 19. La poltrona di qualche politologo, consulente dei poteri forti, sarà sicuramente saltata sabato sera.

Molte persone si sono chieste, dopo le vicende clamorose di Bradley (ora Chelsea) Manning, il soldato statunitense che ha rivelato i crimini di guerra USA in Iraq, e di Edward Snowden, il consulente informato statunitense che ha rivelato il vasto programma di spionaggio elettronico del governo USA, perché non ci siano, anche in Italia, personaggi che osano svelare pubblicamente le losche trame del potere. Dobbiamo concludere che l'Italia è davvero il paese dell'omertà?

In realtà, l'Italia ne ha di talpe, altro che! Nel caso presente, sono i giuristi Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky e Lorenza Carlassarre i quali, venuti a conoscenza di un certo disegno di legge fatto circolare dal governo in ambienti riservati, l'hanno rivelato senza indugio alla cittadinanza, che hanno poi chiamato a raccolta in piazza del Popolo, aiutati da esponenti sindacali (Maurizio Landini) e della società civile (Don Ciotti, Gino Strada).

(Detto per inciso, poi, lo stereotipo dell'Italia, paese dell'omertà, andrebbe sicuramente rivisto. L'Italia ha sempre avuto chi, malgrado i rischi, ha osato rivelare pubblicamente gli illeciti dei potenti: dalla 17enne Rita Atria che denunciò la mafia nel suo paesetto della Sicilia, a Fabio Matacchiera e al nostro Alessandro Marescotti, che hanno osato sfidare la potente famiglia Riva e i politici di tutti i partiti al potere in Puglia, rivelando i dati sull'inquinamento da essi taciuti.)

I tre giuristi, dunque, hanno rotto le uova nel paniere ai poteri forti (e al loro Colle Center) e dovranno ora -- purtroppo -- pensare a pararsi dai fulmini sicuramente in arrivo.

Intanto hanno segnato un gol. La leggina per consentire al governo di intaccare l'articolo 138 della Costituzione -- e in seguito qualunque articolo -- ha subito senz'altro una battuta di arresto. Come, di conseguenza, ha subito una battuta di arresto la raccomandazione della banca d’affari statunitense J.P. Morgan -- a certi non meglio identificati "paesi europei del Sud" -- di liberarsi al più presto delle loro costituzioni antifasciste. Come ha subito una battuta di arresto, infine, il Piano di rinascita democratica (in realtà, di neofascismo strisciante) di Licio Gelli, già realizzato in buona parte e che prevede la progressiva erosione delle garanzie Costituzionali e l'instaurarsi di un regime forte in Italia.

Senza organi di stampa o mass media a loro disposizione, senza l'appoggio di nessuno dei partiti politici (tranne quelli della sinistra rossa), senza le risorse finanziarie di un Grillo per non dire di un Berlusconi, i tre giuristi, dunque, hanno lanciato un grido d'allarme che un numero considerevole di italiani -- quel popolo che il potere vorrebbe davvero sonnolente e indifferente -- ha saputo raccogliere al balzo.

Malgrado anni di indottrinamento al qualunquismo, dunque, il corpo politico italiano si rivela, miracolosamente, di sana e robusta Costituzione. Viva l'Italia, nata dalla Resistenza.

Note: Editoriale di Gabriele Caforio che sollecita una partecipazione alla manifestazione: http://www.peacelink.it/editoriale/a/39181.html
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