Latina

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Nicaragua: MRS e Partido Conservador fuori!

Intervista in esclusiva con Mónica Baltodano del Movimiento por el Rescate del Sandinismo
14 giugno 2008
Giorgio Trucchi

La ex comandante guerrigliera Dora Maria Tellez durante lo sciopero della fame

Alla fine il Consejo Supremo Electoral (CSE) ha preso la decisione che tutti s'aspettavano. Al Partido Movimiento Renovador Sandinista (MRS) ed al Partido Conservador (PC) è stata infatti cancellata la personalità giuridica e quindi non solo non esistono più formalmente come partiti legalmente costituiti e riconosciuti dalla massima autorità elettorale, ma non potranno nemmeno iniziare il lungo e tortuoso percorso di ricostituzione prima di quattro anni. In questo modo, MRS e PC restano fuori dalle elezioni municipali di novembre ed anche da quelle nazionali del 2011.

Mentre la ex comandante guerrigliera Dora María Téllez, in sciopero della fame già da dieci giorni, ha accolto la notizia decidendo di continuare nella sua protesta non violenta nell'accampamento improvvisato di fronte alla rotonda di Metrocentro, nel centro di Managua, decine di militanti del MRS hanno invaso le strade bloccando il traffico e raggiungendo poi la casa del presidente del CSE, il magistrato Roberto Rivas, per continuare la protesta. A farne le spese è stata anche una troupe del filo governativo Multinoticias -Canal 4, la cui auto è stata letteralmente ribaltata da sconosciuti apparentemente appartenenti al MRS.

( Ascolta l'intervista a Monica Baltodano su www.itanica.org )

Nella risoluzione del CSE si determina che il Partido Conservador non ha iscritto candidati in almeno l'80 per cento dei 152 comuni, come prevede la Legge Elettorale. Per l'MRS si tratta invece di una serie di irregolarità che riguardano lo Statuto del partito, la conformazione delle giunte dipartimentali e vari cambiamenti negli organi interni avvenuti durante il 2007 ed apparentemente mai riportati al CSE. In sospeso la situazione dei due partiti indigenisti della Costa Atlantica Nord (RAAN), il PAMUC e il PIM, dato che le elezioni in questa zona sono state spostate al 18 gennaio ed il CSE ha preso tempo.

Se nel caso del PC la violazione sembra essere piuttosto evidente, per l'MRS la situazione è un po' più complessa e lascia profondi dubbi su quanto l'estrema fiscalità esercitata in questo caso dal CSE, i cui magistrati sono equamente suddivisi tra FSLN e PLC, non nasconda un fine politico. Se così fosse il costo politico per il FSLN potrebbe essere piuttosto alto, visto che il discreto successo ottenuto dal MRS nel 2006 era comunque stato in parte assorbito dalle posizioni a volte confuse dei suoi dirigenti e dall'errore strategico di proporre ufficialmente un'alleanza elettorale con Eduardo Montealegre. Si rischia ora di trasformare questo partito in un caso internazionale e la ex comandante Téllez in una martire.

I due partiti che hanno perso la loro personalità giuridica potranno ora presentare un ricorso alla Corte Suprema de Justicia (CSJ) per far annullare la risoluzione del CSE. Nel frattempo, il MRS, appoggiato dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni della società civile e potendo contare con una smisurata e molto spesso esagerata copertura mediatica offerta dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione, ha lanciato un'offensiva per protestare contro la decisione del CSE.

Per analizzare l'accaduto la Lista Informativa "Nicaragua y más" ha conversato in esclusiva con la deputata della Alianza MRS e membro del Movimiento por el Rescate del Sandinismo, Mónica Baltodano.

Monica Baltodano (Foto G. Trucchi)

- Che cosa rappresenta questa risoluzione del CSE per il Nicaragua?

- Rappresenta una decapitazione della democrazia perché obiettivamente a queste elezioni si presenteranno solamente il partito di governo e quello che sta stringendo un patto con esso, presentandosi come un alleato. Non ci sono alternative alle forze del Patto e ci stiamo avvicinando ad un tipo di elezione simile a quelle che faceva Somoza. Somoza ogni cinque anni celebrava le elezioni, ma partecipavano solo il suo partito, il Partido Liberal Nacionalista (PLC) ed i conservatori. Erano arrivati anche a decidere che se il Partido Conservador avesse ottenuto pochi voti, gli sarebbe stata garantita una rappresentanza del 40 per cento in Parlamento. Una minoranza congelata che faceva parte degli accordi tra i due partiti. Oggi sta accadendo la stessa cosa e la storia si ripete. Anche se il governo in questo momento non ha il controllo di corpi armati repressivi, come l'Esercito e la Polizia, non significa che il paese non stia avanzando velocemente verso un regime di carattere dittatoriale. Con questo atto è stata troncato un diritto fondamentale della popolazione, che è quello di avere il diritto di decidere chi eleggere

- Il CSE ha elencato una serie molto concreta di motivazioni tecniche che hanno portato all'eliminazione della personalità giuridica dei due partiti. Pensate di rispondere e chiarire questi punti?

- Se ci pensi bene, il CSE non ha sospeso la nostra personalità giuridica, ma l'ha cancellata. Se esistessero le ragioni per le quali hanno preso questa decisione, almeno per il MRS avrebbero dovuto mandare a sanare questa situazione, in quanto si tratta di elementi propriamente interni al partito e non cancellarla. Alcune persone legate al FSLN dicevano che nel loro stesso partito sono state violate molte norme dello Statuto, come ad esempio quando hanno impedito la realizzazione di elezioni primarie nel 2006 per eleggere il candidato. Le ragioni del CSE sono quindi deboli e non ci sono argomenti sufficientemente forti per cancellare la possibilità di avere una forza alternativa per la quale votare. Questo implica che non esiste nemmeno la possibilità di riorganizzare una forza con lo stesso nome e in questo modo si stanno assicurando che nel 2011 il MRS non possa presentarsi alle elezioni nazionali. Se le istanze a cui faremo ricorso non cambiano questa risoluzione del CSE, il MRS non potrà usare questo nome per i prossimi quattro anni.

- Davvero crede che in Nicaragua si stia tornando al tempo delle due parallele storiche, in cui esistevano solo due partiti: liberali e conservatori?

- Questo è iniziato a partire dal 1998-99, quando Alemán ed Ortega hanno fatto gli accordi. Ortega in quel momento ha accettato di bloccare le mobilitazioni popolari, le lotte per frenare e resistere al neoliberismo ed ha accettato le politiche di privatizzazione in cambio della riduzione della percentuale di voti necessari per vincere le elezioni e della presenza di membri del FSLN nei Poteri dello Stato. Da quel momento si è iniziato a lavorare per eliminare la possibilità che in Nicaragua si organizzassero ed articolassero altre forze politiche.

-In questo contesto che sta presentando, crede davvero che il MRS possa rappresentare qualcosa di simile a ciò che ha rappresentato il FSLN negli anni 60 e 70, come alternativa politica alle due parallele storiche?

- È uno dei temi che stiamo dibattendo. La lotta continuerà e se non potremo presentarci legalmente come partito useremo tutti gli strumenti che esistono al di fuori di questa legalità. Tutte le popolazioni che vengono represse hanno diritto alla ribellione, perché è un diritto che nessuno può togliere. Dobbiamo lavorare su una logica di ribellione, di resistenza, che non prenda in considerazione solo la parte politica, ma anche quella sociale, perché in Nicaragua mentre accadono queste cose l'incremento del costo della vita è drammatico, aumenta la disoccupazione , la povertà non si è ridotta ed anzi, secondo i dati delle Nazioni Unite, si è incrementata. Continua la concentrazione della ricchezza in un gruppo di potere che il regime di Ortega non ha toccato. Non c'è una riforma tributaria affinché i Pellas, i banchieri, i grandi capitali paghino di più. In definitiva, i sostegni sui cui conta maggiormente Ortega sono tre: Arnoldo Alemán, il Cardinale Obando y Bravo, al quale il FSLN ha consegnato la penalizzazione dell'aborto terapeutico e il grande capitale. Il grande capitale è contento di questo presidente ed in effetti tutte le misure orientate a mantenere gli enormi guadagni ed i vantaggi che ha dato loro il regime neoliberista non sono state minimamente modificate.

- (domanda di una giornalista) Crede che il prossimo passo sia la "decapitazione" di Montealegre?

- È probabile che sia lui. Montealegre si è infilato in una trappola per topi e non sa come uscirne. Accettando di correre come candidato a sindaco nella casella 1 (quella del PLC n.d.r.) ha permesso ad Arnoldo Alemán di riarticolare la sua forza politica che era divisa. Arnoldo è arrivato nel 2006 con una forza divisa ed ora l'ha di nuovo unita intorno alla casella del PLC.

- Rispetto ai contenuti della proposta, ripeto, crede che il MRS possa essere un'alternativa politica che in un certo senso rappresenti ciò che il FSLN è stato negli anni 60 e 70? E come?

- È una scommessa. Come Movimiento por el Rescate del Sandinismo (MPRS) stiamo spingendo per creare una proposta che non sia solamente alternativa dal punto di vista politico alle forze del patto, ma anche alternativa dal punto di vista delle proposte economiche e sociali. Una proposta alternativa al neoliberismo, che creda davvero che un altro Nicaragua sia possibile, con nuove regole in cui non si metta in discussione solo la povertà, ma anche la ricchezza estrema e che si metta in discussione il sistema e che si scommetta su un regime diverso, che continuo a chiamare socialista. Questa è la nostra scommessa, anche se all'interno della Alianza MRS ci sono realtà diverse. Il cambiamento di un atteggiamento di centro, che è quello che mantiene l'ex candidato Edmundo Jarquín ed alcuni dirigenti del MRS, sarà possibile solo nella misura in cui rafforziamo il lavoro con la base più radicale e rivoluzionaria che raggruppa la nostra forza del MRPS.

- C'è stato un momento in cui il MRS ha cercato di allearsi con Eduardo Montealegre. Crede che questo fatto abbia intaccato la credibilità del partito e della stessa Alianza MRS di fronte agli elettori che l'hanno votata nel 2006?

- Credo che abbia soprattutto inciso su un settore della base sandinista. Siamo in un paese dove prevale ancora l'ignoranza, dove la povertà estrema porta a distanziarsi dalla politica e quindi la base non è pronta per messaggi molto complessi. La costruzione di una forza alternativa che riesca ad arrivare ai settori popolari non è un processo a breve termine. Per mantenerci su questa strada, noi del MPRS crediamo che sia necessario mantenere un profilo molto chiaro, senza fare proposte che creino confusione, soprattutto quando la base con cui si lavora proviene dalla storia sandinista. Un avvicinamento con Montealegre può davvero creare confusione, ma non credo che però influisca sulla massa in generale.

- Durante le proteste di questi giorni sono apparsi cartelli che raffigurano Ortega e Somoza insieme tenendosi per mano e dicendo che sono la stessa cosa. Non le sembra un'esagerazione che potrebbe esacerbare ulteriormente gli animi?

- Magari è un'immagine un po' forte, ma ad esempio tra gli stessi deputati del gruppo parlamentare sandinista ci sono alcuni che cominciano a vedere l'evoluzione dispotica ed autoritaria di Ortega, anche con i suoi stessi correligionari. Mi sembra un'involuzione che assomiglia molto alle derive staliniste dell'Est europeo. La società deve avere ben chiaro che non importa i discorsi che vengono fatti se poi si colpiscono elementi essenziali relazionati con la libertà, la democrazia, il rispetto delle minoranze, dei diritti delle donne. Stiamo arrivando ad un punto limite in cui anche se ti presenti come di sinistra non sei poi molto diverso da questi esempi di regimi d'oppressione. Lo stesso Somoza aveva fatto tutta una serie di opere ed azioni populiste per attirarsi le simpatie della gente, ma poi sappiamo come è andata a finire. Noi, che abbiamo vissuto da vicino queste cose, stiamo avvertendo che Ortega si sta avvicinando a questa logica dittatoriale ed è meglio mettere le mani avanti per evitare di arrivare a questa situazione.

© (Testo e Foto n. 2 Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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