Diritti Animali

Le nuove norme non saranno rispettate

L'ultima caccia alla volpe

17 febbraio 2005

Caccia alla volpe

Migliaia di appassionati della caccia alla volpe sono pronti a scendere in piazza, venerdì, per protestare contro l'entrata in vigore del decreto che vieta uno dei passatempi preferiti dai gentiluomini di campagna britannici. Un mese fa l'Alta Corte aveva costretto la «Countryside Alliance», l'associazione che sostiene la tradizione venatoria, a mandare giù l'ultimo boccone amaro, respingendo il ricorso contro il decreto varato dal governo laburista di Tony Blair. E domani se ne valuteranno gli effetti pratici. La polizia ha già fatto sapere che sarà difficile, se non impossibile, far rispettare le nuove norme.

La legge, infatti, non proibisce la caccia alla volpe in sè, ma vieta soltanto che i cani sbranino il povero animale selvatico. Quindi un cacciatore, anche se il suo cane dovesse tornare da una battuta con una volpe tra i denti, non può essere denunciato se a uccidere la bestia è stato una colpo del suo fucile, ma compie reato se questa dovesse essere sbranata «intenzionalmente» dai cani, magari dopo essere stanata e braccata. In Scozia, dove il decreto è in vigore da un anno, i gentiluomini di campagna non si persi d'animo: giacca rossa indosso, e segugi al seguito, continuano imperturbabili nel loro passatempo preferito stando bene attenti a rispettare le regole imposte dalla legge. E finora nessuno è mai stato condannato per averla infranta.

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