Dalla Memoria all'attivismo per la Pace. La storia di un grande Partigiano Novese
Città di Nova Milanese - Assessorato alla Cultura in collaborazione con ANPI
Dalla Memoria all'attivismo per la Pace. La storia di un grande Partigiano Novese
Intitolazione sezione ANPI di Nova Milanese al Partigiano e Deportato Emilio Bacio Capuzzo
https://www.peacelink.it/pace/a/45237.html
Città di Nova Milanese - Assessorato alla Cultura
ANPI
Sabato 21 aprile 2018 ore 16.00
intitolazione sezione ANPI di Nova Milanese al Partigiano e Deportato Emilio Bacio Capuzzo
Dalla Memoria all'attivismo per la Pace.
La storia di un grande Partigiano Novese
Presentano:
Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI Nova Milanese (Monza e Brianza)
Laura Tussi, Coordinamento Campagna "Siamo tutti Premi Nobel per la Pace" con ICAN
Musica e note di impegno civile di Renato Franchi, Gianfranco D'Adda & Orchestrina del Suonatore Jones
Sala GIO.I.A
Piazza GIO.I.A. - Nova Milanese
Fabrizio Cracolici, Laura Tussi
"Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del Partigiano Emilio Bacio Capuzzo"
Recensione di Alessandro Marescotti
Edizioni Mimesis, Milano-Udine, 2012
Questo libro raccoglie la testimonianza di vita di Emilio Bacio Capuzzo, protagonista della lotta contro il nazifascismo nel milanese. La narrazione individuale è collocata nell'ambito della storia complessiva della Resistenza Italiana, a cui il libro dedica ampio spazio ricostruendo prima il periodo dell'antifascismo dalle origini all'8 settembre 1943 e poi la sequenza delle stragi nazifasciste dal 1943 al 1945. Siamo quindi in presenza di un libro di ampio respiro, molto dettagliato, dal taglio per certi aspetti storico-didattico. E infatti rientra nel progetto "Per non dimenticare" che è promosso dai due autori: Fabrizio Cracolici e Laura Tussi. Il primo è presidente dell'ANPI di Nova Milanese (MB). Laura Tussi è invece docente, giornalista e scrittrice di libri di pedagogia interculturale, tra cui l’ultimo “Educazione e Pace. Dalla Shoah al dialogo interculturale”, edito anch’esso da MIMESIS. Il progetto in questi anni ha coinvolto molte persone e associazioni, dando vita a diversi incontri. Il libro rende conto di tale percorso e nella parte finale raccoglie varie testimonianze, prima fra tutti quella di Moni Ovadia, finalizzate a porre attenzione sulla attualità della Resistenza.
La parte più toccante del libro è proprio quella sulla storia del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, nato in provincia di Padova nel 1926 e trasferitosi a Nova Milanese nel 1938. Figlio di un operaio socialista che non aveva voluto fare la tessera al Partito Fascista, Emilio Bacio Capuzzo si aggregò nel 1944 ai GAP, i gruppi partigiani, dopo una esperienza di lavoro in fabbrica. Conosce anche la deportazione nel lager di Bolzano. La sua è stata una vita difficile, avventurosa, e questo libro serve a comprendere e a testimoniare come la storia dell'Italia sia stata cambiata proprio da persone determinate e coerenti come lui. E' giusto dedicare a queste persone un libro, in modo che anche i giovani oggi sappiano che cambiare la storia è possibile, anche con il sacrificio personale.
Laura Tussi, nella sua prefazione, evidenzia "l'attualità dei valori sociali e dei diritti civili e umani di cui occorre continuamente fare memoria" e offre della Resistenza una chiave di lettura soprattutto morale e pedagogica, in modo da aprirla alle nuove forme di resistenza, che oggi sono quelle - sottolinea - della lotta alle mafie, alle guerre, all'intolleranza.
Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink, telematica per la Pace.
Note:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/Gmemoria_1371835537.htm
Emilio Bacio, un racconto di vita partigiana – Recensione di Nanni Salio
giovedì 26 aprile 2012
Fabrizio Cracolici, Laura Tussi, Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, Mimesis, Milano-Udine 2012, pp. 192
Un libro che si inquadra nel progetto “Per non dimenticare” promosso dalla Città di Nova Milanese e da una molteplicità di associazioni, amministrazioni comunali e scuole, con l’adesione di numerose personalità del mondo della cultura e dell’arte.
Dopo la presentazione delle finalità educative del progetto e una breve testimonianza di Emilio Bacio Capuzzo, seguono quattro parti. La prima e la terza sono due cronologie, rispettivamente del nazifascismo, sino al 1943, e delle principali stragi compite nel biennio 1943-45.
La seconda parte è invece una breve biografia di Capuzzo, nel periodo della sua azione nelle formazioni partigiane e nelle file dei GAP. La quarta parte, infine, è una raccolta di testimonianze di persone che aderiscono al progetto “Per non dimenticare”.
Perché progetti come questi possano incidere maggiormente sulle nuove generazioni, è utile arricchirli sia con materiali documentati video e ipertesti che consentano di sviluppare e approfondire ricerche autonome, sia con percorsi didattici che consentano di conoscere anche il considerevole patrimonio di lotte di resistenza civile non armata e nonviolenta.
Occorre infatti, non solo “Non dimenticare” ma anche diventare capaci di “Non ripetere” gli errori del passato, mediante una vera e propria “terapia del passato e del futuro”, come ci insegnano a fare grandi maestri dell’educazione alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, da Johan Galtung a Pat Patfoort a tanti altri.
Emilio Bacio Capuzzo. Vita di un partigiano
Fabrizio Cracolici, Laura Tussi, Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del partigiano Emilio Bacio Capuzzo, Mimesis, 2012
Recensione di Paolo Calabrò
Voce di Luca Grandelis
Emilio Bacio Capuzzo, classe 1926, partigiano ed ex deportato, conobbe sulla propria pelle il peso del regime fascista che non era ancora nato. Nell’agosto del 1938 suo padre era stato convocato dal datore di lavoro per ricevere l’ingiunzione di al partito fascista, pena il licenziamento. Fu così che il padre di Bacio, per giunta sfrattato su due piedi (anche il proprietario di casa era fascista) si spostò da Anguillara Veneta a Nova Milanese con sua moglie e i suoi tre bambini: il più grande di quattro anni e mezzo, il più piccolo – Bacio – ancora nella pancia della mamma (Bacio è il suo “vero” nome, scelto dalla nonna, cui fu aggiunto “Emilio” solo per poterlo battezzare cristianamente: «in chiesa, dato che non c’era san Bacio, non l’hanno accettato e così hanno dovuto aggiungere Emilio»).
Comincia con questo affresco il libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi dal titolo Un racconto di vita partigiana. Il ventennio fascista e la vicenda del partigiano Emilio Bacio Capuzzo (ed. Mimesis, 2012), che ci conduce per mano nella vita di questo giovane, ben presto combattente per la libertà nei Gruppi di Azione Partigiana, tra gli scioperi del ’43 e la deportazione nel lager di Bolzano. Oggi Presidente dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani di Nova Milanese, ne leggiamo la bella storia, breve ma significativa, scandita da una folta cronologia degli eventi del periodo fascista (ivi comprese le stragi nazifasciste degli anni 1943-1945) e dalle testimonianze, fra gli altri, di Moni Ovadia e Renato Sarti.
È proprio Ovadia a ricordare che la Resistenza non è stato soltanto o in primo luogo un evento politico da ricordare nei libri di storia, ma soprattutto un evento sociale che ha trasformato l’umanità e l’ha rifondata dandole “una nuova vita”. L’auspicio è che la Resistenza sia il simbolo vivente ed efficace di una umanità che ama l’inclusione e detesta l’esclusione, che preferisce l’accoglienza alla eterna distinzione fra “noi” e “loro”. Non (solo) qualcosa di passato da celebrare ma di attuale da riproporre ogni giorno, in ogni gesto quotidiano, fino ad «ispirare anche le nostre relazioni con il prossimo, con i migranti che vengono nel nostro Paese, con le minoranze».
Come anche Tussi ricorda nelle Conclusioni, solo la prassi attiva improntata a valori condivisi di solidarietà può farci portare avanti la speranza in un mondo libero e di tutti, ideale per il quale tanti partigiani hanno a lungo lottato. Anche per noi.
Uscito in libreria a cavallo della morte del celebre partigiano Rosario Bentivegna (protagonista a Roma dell’attacco di via Rasella), il libro è edito con il patrocinio, fra i tanti, della Città di Nova Milanese, dell’ANPI, dell’ANED, dell’ARCI, di Emergency e del quotidiano telematico «Peacelink».
http://www.mimesisedizioni.it/Mimesis/Un-racconto-di-vita-partigiana.html
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/StoriaRes_1338303711.htm
Note:
http://www.mimesisedizioni.it/Mimesis/Un-racconto-di-vita-partigiana.html
http://www.paginatre.it/online/capuzzo/
http://paolocalabro.blogspot.it/2012/04/f-cracolici-l-tussi-un-racconto-di-vita.html
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/storia/StoriaRes_1338303711.htm
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