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    Una giornata per ricordare l'impegno di pace contenuto nella Carta costituzionale

    Il nostro 25 aprile

    Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
    25 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
  • Editoriale
    I piani di guerra e le sanzioni non hanno funzionato e noi lo avevamo detto da tempo

    Chi erano i filoputiniani?

    I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
    8 gennaio 2024 - Alessandro Marescotti
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    L'Onda del Futuro a Taranto

    Partenza dal piazzale Bestat. Questo è un video realizzato da PeaceLink per l'occasione. PeaceLink è una delle associazioni che sostiene l'iniziativa.
    23 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ecodidattica
    Messaggio agli studenti

    Presentazione del libro "Mamme ribelli" al Righi

    Questo libro parla di donne coraggiose che da anni hanno creato una rete di solidarietà e di cittadinanza attiva per difendere i loro figli. Il libro racconta le loro esemplari iniziative contro l'inquinamento dei territori e la difesa della salute dei loro figli e di tutti noi.
    23 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
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    23 aprile a Taranto

    Parte l'Onda del Futuro, la manifestazione per dire stop all'inquinamento ILVA

    Il raduno è previsto alle 16.30 nel piazzale Bestat. La manifestazione è organizzata dalle associazioni riunite di Taranto, a cui aderiscono i principali movimenti ambientalisti del territorio, ordini professionali e studenti
    23 aprile 2024 - Redazione PeaceLink

Campagna: Appoggio alla resistenza Iraniana

Campagna conclusa

Promossa da: Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia
L’associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia, preoccupata per le intenzioni del regime iraniano di colpire le basi dell’opposizione, situate alla frontiera tra Iran e Iraq, sfruttando l’attuale crisi bellica, chiede a tutti di firmare questo appello per dare visibilità al problema.

APPELLO INTERNAZIONALE PER L’IRAN

Noi firmatari siamo fortemente preoccupati per le intenzioni del regime iraniano di colpire le basi dell’opposizione, situate alla frontiera tra Iran e Iraq, sfruttando l’attuale crisi bellica. Il regime iraniano ha radunato 50 divisioni di Pasdaran, armati di missili e di artiglieria pesante, a ridosso dei confini con l’Iraq, e inviato in territorio iracheno numerose unità d’informazione per spiare le basi dell’opposizione iraniana ivi stanziate. I rapporti della resistenza iraniana su tali attività sono assai preoccupanti. Il 10 febbraio scorso il Financial Times ha scritto che cinque mila mercenari del regime iraniano sono entrati in territorio iracheno per affrontare e colpire i Mojahedin e organizzare delle basi in Iraq. Parallelamente a questa offensiva il regime di Tehran ha orchestrato una campagna di false informazioni ai danni dei Mojahedin.
Nonostante le loro dichiarazioni ufficiali di non ingerenza negli affari iracheni, i leaders del regime di Tehran non nascondono che l’attuale crisi bellica è la migliore occasione per annientare la loro principale opposizione. Il regime iraniano dei mullah ambisce inoltre a realizzare un regime fondamentalista in Iraq.
L’ex comandante dei Pasdaran, Mohsen Rezaii, intervistato dall’agenzia stampa iraniana nell’agosto del 2002 dichiarò: “In caso di attacco all’Iraq, se gli americani non attaccheranno anche i Mojahedin dimostreranno di fare discriminazioni nella loro lotta al terrorismo (…) se attaccheranno anche i Mojahedin sarà per noi un segnale positivo”.
Il 1 aprile scorso la France Presse ha riportato una dichiarazione del ministro degli Esteri iraniano che affermava che il regime di Tehran spera che le basi dei Mojahedin vengano colpite.
In risposta alla campagna diffamatoria condotta da Tehran contro i Mojahedin, il leader della resistenza iraniana, Massud Rajavi, ha dichiarato: “Fin dal primo giorno combattiamo contro il regime disumano dei mullah e nessun altro. Non siamo e non saremo in guerra contro nessuno se non contro il regime dei mullah di Tehran che ha fucilato 120 mila prigionieri politici ed usurpato la sovranità popolare degli iraniani”.
A tutt’oggi il regime di Tehran continua la sua spietata repressione, le impiccagioni in pubblico, gli arresti arbitrari, le fustigazioni, le lapidazioni e l’amputazioni degli arti. Sostiene il terrorismo e promuove l’integralismo e mira a dotarsi di armi di distruzione di massa. I Mojahedin e il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana hanno rivelato progetti segreti sulle armi nucleari del regime iraniano, informazioni la cui importanza e correttezza sono state riconosciute dalle autorità occidentali e dall’ONU.
Un portavoce della Casa Bianca confermò che “l’Iran ha ammesso i progetti nucleari dopo che un gruppo di opposizione l’aveva rivelati … se non era per loro nessuno ne avrebbe saputo nulla”.
Moralmente, umanamente e politicamente la Comunità internazionale deve esortare il regime iraniano a non ingerire negli affari iracheni e soprattutto a non aggredire i Mojahedin e chieda ai paesi belligeranti di non compiere azioni di guerra contro l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, la principale forza contro l’integralismo nella regione, altrimenti il regime iraniano si sentirà legittimato e istigato ad intervenire in territorio iracheno e a continuare a compiere la repressione in Iran.
Gli Iraniani stanno lottando contro il regime teocratico e dittatoriale per instaurare un governo democratico e laico e meritano dunque il sostegno della Comunità Internazionale.

Adesioni dal 10 aprile 2003: 1 persone

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