Campagna: Appello manifestazione per il trentennale del golpe in Cile.
Campagna conclusa
11 Settembre 1973, Santiago del Cile.
Il governo di Unidad Popular (il fronte unito della Sinistra Cilena) cade vittima dell'attacco dei militari. E' il "golpe" del generale Augusto Pinochet, che, sostenuto dagli Stati Uniti, da inizio a 17 anni di anni di dittatura militare. 17 anni di terrore in cui uccisioni di massa,torture e deportazioni saranno all'ordine del giorno.
28 anni dopo l'attacco alle "Torri Gemelle" di New York segna l'inizio dell'era della "guerra preventiva". In ogni critica agli USA si scorge lo "stato canaglia", il terrorista, il nemico da debellare con ogni mezzo. L'attacco terroristico al World Trade Center viene eretto a pretesto per allargare ancora di più il dominio politico, economico e militare a stelle e strisce. E'il vero volto della globalizzazione neoliberista che si scopre. E come nella nota canzone di protesta "La caccia alle streghe" si assiste ad un "uniamoci tutti a difendere le istituzioni" mondiale.
Il prossimo 11 Settembre saranno passati due anni dall'inizio dell'era della "guerra preventiva", due anni insanguinati dall'attacco-rappresaglia all'Afghanistan prima e dall'aggressione all'Iraq poi. Due anni di "guerra globale permanente contro gli stati canaglia". Anche il Cile di Allende, colpevole solo di aver avviato un percorso politico autonomo, un percorso di democrazia, sganciato dall'imperialismo statunitense, che faceva e fa ancora sentire la propria "mano pesante" nel continente latinoamericano (vedi il golpe contro Chavez in Venezuela, il Plan Colombia per stroncare la resistenza delle FARC o le disastrose politiche del F.M.I. in Argentina), era uno "stato canaglia".
Questo breve articolo vuole essere un appello. Un appello ad organizzare, per l'11 Settembre, una manifestazione in memoria di quanto accadde in Cile trent'anni fa. Un corteo (magari proprio a Firenze, dove il movimento ha dato vita alle eccezionali giornate del Social Forum), per ribadire la nostra opposizione alla logica di guerra secondo la quale chi critica l'attuale sistema mondiale è da considerarsi un "terrorista". Per affermare con forza che "un'altro mondo è possibile". Trent'anni fa come oggi.
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