L'Iraq verso la guerra civile
Il fatto che, a più di due anni dall'inizio della guerra in Iraq, ci sia ancora qualcuno convinto del fatto che essa sia la via per una prolifica lotta al terrorismo dimostra quanto delle volte sia ingenua la psiche umana o, probabilmente, quanto sia scarso il nostro sistema informativo.
Quello che di più grave si temeva si sta verificando: i fondamentalisti di Al Qaeda stanno prendendo il controllo della guerriglia sunnita, riuscendo così ad avere un nutrito esercito del terrore in grado di scatenare una vera e propria guerra civile.Il conflitto fra le etnie che compongono la popolazione irachena è antico. Sciiti e sunniti, divisi religiosamente per il culto dei 12 imam che caratterizza l'islam dei primi, si fronteggiano da secoli con l'appoggio di vari paesi dell'area mediorientale.
Ora secondo il "Times", fonti della Cia hanno ragione di credere che Al Zarqawi,luogotenente di Bin Laden in Iraq, abbia unificato sotto la sua autorità tutti i gruppi della guerriglia sunnita, riuscendo così a mettere insieme circa 16.000 ribelli e 7.000 fondamentalisti. Per raggiungere l'obiettivo, Al Qaeda avrebbe fatto leva su due sentimenti che aggregano l'agire di tutti i sunniti: l'odio verso l'invasore americano e il rifiuto della nuova Costituzione, che potrebbe favorire la presa del potere da parte della maggioranza sciita. Un rapporto dell'Onu in questi giorni critica ampiamente proprio il processo costituzionale iracheno per la sua mancanza di trasparenza e per non aver saputo coinvolgere tutti i settori della popolazione, compresi i sunniti.
Intanto le stragi aumentano vorticosamente. Nel cosiddetto triangolo sunnita è in corso un vero e proprio esodo di sciiti terrorizzati dalla possibilità di nuovi attentati. Al Zarqawi ha annunciato la guerra totale contro essi in un nastro audio diffuso mercoledì su internet, che contiene anche un appello ai sunniti affinché combattano al suo fianco: "E' in corso una guerra di crociati e sciiti contro i sunniti, una guerra che serve per coprire gli errori del tiranno Bush". Secondo Zarqawi, "la potenza distruttiva di uno dei soldati di Allah, l'uragano Katrina, è causata dalla provocazione dell'esercito americano in Iraq e Afghanistan".
Articoli correlati
- il settore militare non solo inquina, ma contamina, trasfigura e rade al suolo
Militarismo e cambiamenti climatici - The Elephant in the Living Room
“E’ stato stimato che Il 20% di tutto il degrado ambientale nel mondo è dovuto agli eserciti e alle relative attività militari”31 ottobre 2019 - Rossana De Simone Abbandoniamo i pesanti deficit di parresia su guerra, terrorismo ed economia
Abbandoniamo l’alta filosofia, le raffinate (o interessate?) analisi geopolitiche o sociologiche. Mettiamo in fila, uno dopo l’altro, le banali, lineari verità che questi tempi ci raccontano. Ma che sembra proibito dire, un po’ come il famoso bambino del “vestito nuovo dell’imperatore”.3 gennaio 2019 - Alessio Di FlorioIl volto del neo ministro della Difesa Elisabetta Trenta: dalla guerra per esportare la democrazia agli affari privati nelle zone occupate
vista la sua lunga esperienza nei paesi in cui abbiamo “esportato la democrazia” con la guerra, il riferimento alla democrazia partecipata assomiglia più ad un suo uso strumentale per ottenere una legittimazione puramente esteriore o ad un consenso artificiale6 giugno 2018 - Rossana De SimoneSiria, cercasi un nuovo Stanislav Petrov
“Sono convinto che oggi il settore R&S (ricerca e sviluppo) della nonviolenza debba fare grandi passi avanti” (Alexander Langer 1991)13 aprile 2018 - Alessio Di Florio