Famiglia Cristiana: No al cavanserraglio sull'Iraq
Non bisogna dar retta al cavanserraglio di giornalisti governativi, generali in pensione, politicanti e filoamericani da operetta. Il calderone iracheno ribolle, ma con dinamiche logiche e prevedibili. Abbiamo scritto per mesi che il Consiglio di Governo iracheno, messo insieme dagli Usa in spregio alla realtà etnica, religiosa e politica dell'Irak, non poteva reggere: e infatti adesso i vari Chalabi e compagnia vengono scaricati. Che il terrorismo in terra irachena non era un "corpo estraneo" rispetto ai sentimenti di tanti iracheni: dopo Falluja, anche il cavanserraglio è costretto ad ammetterlo. Che la guerriglia non era in crisi, ma stava, anzi, raffinando e ampliando i proprio obiettivi: ed ecco che arrivano le insurrezioni di massa e gli attacchi ai terminal petroliferi. Ma la cosa più straordinaria è il progetto di richiamare in servizio i vecchi gerarchi del partito Baat' che avevano così ben assecondato Saddam in tanti anni di sanguinaria dittatura. Che siano diventati tutti dei convinti democratici? Al di là degli aspetti grotteschi, la mossa riporta agli anni '80. Allora la Casa Bianca sosteneva Saddam Hussein e si serviva di lui per contrastare il regime sciita dell'Iran. Ora gli uomini di Saddam tornano in servizio per aiutare gli Usa a piegare gli sciiti iracheni. La conclusione è questa: gli Usa hanno fatto una guerra, provocato migliaia di morti, portato allo sfacelo un Irak già prostrato, offerto nuove occasioni al terrorismo, indebolito l'Onu e spaccato l'Europa solo per togliere di mezzo un uomo, Saddam. Non aiuta a capire, infine, chi accosta l'operato della Croce Rossa italiano a quello delle truppe Usa. Il problema è che troppi di coloro che pontificano non sono mai stati in Irak. Organizziamo per loro soggiorni prolungati dalle parti di Falluja ...
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