Coca Cola tratta, boicottaggio sospeso?
La notizia ha del clamoroso: la Coca Cola accetta di scendere a patti con il sindacato colombiano Sinaltrainal, promotore di una campagna mondiale di boicottaggio per vedere rispettati i diritti dei lavoratori negli stabilimenti andini, e in cambio lo stesso sindacato si appresta a sospendere il boicottaggio. Luis Javier Correa Suarez, presidente del Sinaltrainal, ha annunciato ieri che a New York è in corso una serrata trattativa tra il sindacato colombiano - che da tre anni e due mesi porta avanti il boicottaggio con l'appoggio di organizzazioni internazionali - e la company di Atlanta, accusata di una feroce strategia antisindacale nel paese andino, attuata anche con la complicità degli squadroni della morte paramilitari, che avrebbe causato dal 1990 ad oggi l'assassinio di 8 sindacalisti e 179 gravi violazioni dei diritti umani. L'ultima, in ordine di tempo, l'uccisione il 19 settembre di Alejandro Uribe, membro della Federazione agromineraria del Sur de Bolivar, che lo scorso agosto aveva accompagnato una delegazione della Reboc (Rete italiana boicottaggio Coca Cola) in una visita nella zona mineraria sotto controllo della multinazionale Anglo Gold Ashanti-Kedahda s.a. Il pre-accordo sottoscritto dalle parti, e i cui punti essenziali sono stati resi noti dallo stesso Sinaltrainal, parla di una strategia generale per risolvere l'annosa disputa e afferma che le trattative riguardano, in primo luogo, una politica generale sui diritti nei luoghi di lavoro della Coca-Cola Company, non solo in Colombia ma in tutto il mondo. C'è poi la ricerca di trovare forme di risarcimento per i sindacalisti e per i loro familiari che dal 1990 ad oggi hanno subito violazioni dei diritti umani e sindacali; infine un accordo generale per la creazione di un processo che consenta alla Coca-Cola e alla ong statunitense International labor rights funddi trattare le questioni relative al rispetto dei diritti sindacali che dovessero presentarsi all'interno del Coca-Cola system. Da parte sua, il Sinaltrainal deve assicurare la sospensione del boicottaggio in corso, almeno per il tempo necessario alla company di dimostrare la buona fede sull'accordo sottoscritto. La Reboc, che ha organizzato il boicottaggio in Italia fin dal luglio del 2003, commentando questa notizia ha dichiarato: «Abbiamo dimostrato ancora una volta che la solidarietà internazionale tra lavoratori e consumatori critici può battere anche un gigante come la Coca Cola e dare un contributo essenziale per la globalizzazione dei diritti. Da parte nostra siamo pronti a fermare definitivamente il boicottaggio se e quando si arriverà a un accordo soddisfacente». Sempre ieri, a Roma, si è tenuta la riunione del «Comitato Verità e Giustizia su Coca-Cola in Colombia», che si appresta a inviare una commissione d'inchiesta nel paese. Fim-Cisl, Cobas, Arci e Centro nuovo modello di sviluppo pensano che la notizia del pre-accordo sia un importante passo avanti.
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