StarOffice, la star

13 settembre 2003
Iacopo Risi

Sony annuncia l'abbandono della suite per ufficio Microsoft Office, optando per StarOffice.
D'altra parte, eccezion fatta per la relativa versione Open Source, Open Office, il prodotto di Sun Microsystems rappresenta tuttoggi l'unico rivale degno di nota dell'inossidabile pacchetto di Redmond. Un durissimo colpo per la società di Bill Gates; la società hi-tech nipponica procederà alla sostituzione in gran parte delle sue filiali: Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, Svizzera e Spagna. Secondo le ultime rivelazioni di Sun Microsystems, altri Paesi saranno presto aggiunti alla lista.
"Questa decisione non mi soprende affatto" afferma Steve Kleynhans, analista del Meta Group. "Anzi, mi stupisco se non ci saranno altre major a seguire l'esempio di Sony". Il fattore costo ha da tempo reso StarOffice attraente alle grandi aziende. Ma sarà la maturità del prodotto conseguita in questa sua ultima incarnazione, spiega ancora Kleynhans, a portare il successo alla suite, mettendo finalmente la parola fine al monopolio incontrastato di Microsoft, almeno in questo settore. Le interfacce utente dei due prodotti sono decisamente simili e il passaggio dall'uno all'altro prodotto non sarà certo traumatico per qualsiasi utente che svolga mansioni d'ufficio. E' stato un duro lavoro, ma gli sviluppatori della Sun, che hanno preso in mano il progetto StarOffice, sono riusciti nell'intento di rendere quasi perfetta la compatibilità tra i formati generati dalle due suite rivali. La differenza sta nel diverso tipo di licenza (StarOffice è Open Source), nella portabilità (StarOffice è disponibile anche per i sistemi Unix/Unix-like) e nei costi: al dettaglio StarOffice costa 75.95 dollari, contro i 479 richiesti da Microsoft per Office. Un risparmio abissale considerando l'installazione su migliaia di sistemi.
Si tratta dunque di una vittoria significativa per la software house californiana e per tutti i nemici del monopolio di dettato da Microsoft. Ma dalla Sun non arriva alcun commento di sorta. "Adesso è arrivato il momento di colpire anche il mercato domestico" sono le uniche parole di un portavoce.
Al momento StarOffice occupa ancora una piccola frazione di mercato e pare che anche la Corel si stia muovendo, visti i recenti contratti stipulati con Gateway, Dell e Hewlett-Packard. Gli analisti hanno da tempo osservato un mercato particolarmente fertile per i software alternativi nel mercato europeo, sempre più riluttante a supportare le tecnologie Microsoft.

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