Internet e la Fabbrica degli Imbecilli
È il libero dibattito delle idee che fa emergere la qualità delle informazioni. Le persone che ragionano e quelle che sragionano. Io ho dedicato una parte del mio programma didattico a spiegare ai miei studenti come si verificano le informazioni, come si individuano le fonti, come si comparano notizie difformi, come si scoprono le bufale. Questo vale per la storia ma anche per l'informazione di attualità.
Le legioni di imbecilli di cui parla Eco non sono il problema di Internet, il problema sta in chi crede nelle bufale o nelle assurdità, nei pregiudizi. Sta della bassa qualità della Televisione, "cattiva maestra" secondo Popper, che in molti casi riesce a proiettare la propria degradante influenza cognitiva ovunque, anche sulla Rete. Si salvano pochi spazi televisivi di libertà. Milioni di "imbecilli" comprano scarpe o auto in base a suggestioni video. La fabbrica degli "imbecilli" è lì. Ed è potentissima. Ed è così efficace che la stessa politica ne ha studiato i segreti per far eleggere la gente che ci governa.
Gli imbecilli - mi si passi questa semplificazione che riprendo di malavoglia da Umberto Eco - non sono mai stati un problema sociale. Sono innocui e funzionali al potere. Sono ben manovrabili, non pensano con la propria testa. Il problema non sono loro, non è Internet che dà loro un diritto di parola che comunque spetta loro. Il problema è la Fabbrica degli Imbecilli.
Ditemi voi cosa sarebbe Renzi senza la Fabbrica degli Imbecilli?
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