Julian Assange e i suoi sostenitori passano all’attacco
A New York, invece, i quattro statunitensi (due avvocati e due giornalisti) spiati dalla CIA durante le loro visite ad Assange nell’Ambasciata ecuadoriana di Londra, continuano la loro causa contro l’Agenzia per aver violato i loro diritti alla privacy. La CIA aveva, infatti, preso e aperto i loro cellulari e registrato le loro conversazioni confidenziali con Julian. Lo scorso 19 dicembre, il giudice distrettuale di Manhattan, John Koeltl, gli ha riconosciuto il diritto di chiedere che i dati raccolti dai loro cellulari fossero cancellati dagli archivi della CIA – anche se, poi, il giudice ha negato loro il diritto di chiedere danni monetari per le registrazioni occulte delle conversazioni. Koeltl ha anche convocato davanti alla Corte il capo della CIA, Robert Burns, in qualità di persona informata sul caso Assange. Lo scorso 15 aprile, Burns ha depositato una richiesta di esonero, asserendo che la sua testimonianza potrebbe nuocere alla “sicurezza nazionale”. Il giudice deve ancora pronunciarsi in merito.
Maurizi, sospettando la possibile commissione di illeciti nel diniego della richiesta di rogatoria o di udienza telematica, ha chiesto – sin dal 2015 – di avere copie di tutti i documenti scambiati tra il Regno Unito, la Svezia e gli Stati Uniti sul caso Assange. Se c’è stato un complotto internazionale, ci saranno sicuramente tracce nelle carte scambiate tra i Ministeri di Giustizia di questi tre paesi. Maurizi ha potuto fare questa sua richiesta invocando il FOIA, ovvero il Freedom of Information Act, legge britannica del 2000 che tutela la libertà d'informazione e il diritto di accesso agli atti amministrativi. (In Italia un dispositivo simile esiste come decreto legislativo sin dal 2016.)
La prima scoperta di Maurizi l’ha lasciato allibita: le autorità svedesi avevano distrutto una parte rilevante dei documenti relativi all’inchiesta su Julian Assange per stupro, in particolare un’email ricevuta dall’FBI nel marzo 2017. Poi, nel 2018, la seconda scoperta, altrettanto scioccante: la Procura britannica (Crown Prosecution Service o CPS) ha fatto la stessa cosa a riguardo della propria corrispondenza con la Svezia e gli Stati Uniti sul caso Assange: cancellata. Cosa stava succedendo? Poteva essere lecito tutto ciò? Non esistevano altri documenti, non ancora consegnati, negli archivi elettronici del CPS o conservati in altra sede, si chiedeva l’intrepida autrice del libro su Assange e WikiLeaks, Il potere segreto, (ed. Chiarelettere, 2021)?
“L’indagine [preliminare per stupro] è stata archiviata una volta per tutte senza che Assange sia mai stato accusato!” ha esclamato Maurizi in una intervista del 2022. E ora dicono che non rimane neanche una traccia di tutto ciò. Eppure questa persecuzione giudiziaria, “per quasi un decennio, lo ha privato dell'empatia dell'opinione pubblica”, bombardata dalle false accuse diffuse dai media mainstream. Questa persecuzione giudiziaria lo ha anche privato di sette anni di vita, recluso com’era nell’Ambasciata ecuadoriana per evitare l’estradizione.
Poi la svolta. Tre giorni fai, il 24 settembre, in una udienza sovraffollata presso il Tribunale per la libertà degli accessi alla Field House di London (dove la corte ha dovuto aprire una seconda aula per contenere tutti i sostenitori di Assange), Maurizi ha fatto breccia nell’omertà delle istituzioni britanniche. Accogliendo la sua richiesta FOIA, il Tribunale ha sottoposto ad un interrogatorio Deborah Hillary, l’incaricata degli archivi del CPS, per scoprire alla fine che, sì, esistevano copie cartacee delle email fatte sparire dagli archivi elettronici. Il Tribunale emetterà prossimamente la sua sentenza che ci si augura sia quella di ordinare la consegna, alla giornalista italiana, di copie delle email.
Così Maurizi potrà finalmente andare alla caccia di indizi di possibili illeciti commessi nella persecuzione giudiziaria di Julian Assange per un crimine da lui mai commesso. Ma già la vittoria ieri presso la magistratura britannica, ovvero l’ammissione dell’esistenza di copie delle email che erano state fatte sparire, sarà stata sufficiente per dare uno scossone ai poteri forti che cercano di piegare le leggi alla loro volontà. La democrazia, dicono i francesi, è proprio il contrario delle batterie: si esaurisce quando NON viene utilizzata. Stefania Maurizi, con la sua grintosa caccia ai soprusi dei poteri forti, sta facendo funzionare la nostra democrazia, irrobustendola. Ringraziamola.
E ringraziamo anche i querelanti statunitensi e i parlamentari europei e che intendono, dal canto loro, fare luce sugli illeciti commessi nella persecuzione politica e giudiziaria di Julian Assange.
Articoli correlati
- La prima uscita pubblica del cofondatore di WikiLeaks da quando è uomo libero
Julian Assange a Strasburgo: “I giornalisti devono essere attivisti per la verità”
”Journalists must be activists for the truth”: così Julian Assange ha concluso il suo intervento questa mattina a Strasburgo, davanti alla Commissione per gli affari giuridici dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE).1 ottobre 2024 - Patrick Boylan - Taranto città operatrice di pace
Incontro il 2 ottobre per la Giornata Internazionale della Nonviolenza
I firmatari dell'appello "Per Taranto città operatrice di pace" si incontrano per la presentazione di una mozione contro gli euromissili, che sarà sottoposta all'attenzione del Consiglio comunale di Taranto. A seguire sarà presentato un progetto per la promozione della cultura della pace.30 settembre 2024 - Comunicato stampa - Albert, bollettino pacifista del 25 settembre 2024
Missili puntati contro il territorio della Russia, libri puntati contro la cultura della guerra
L'Ucraina ha subito enormi perdite nella guerra. La Russia continua la sua avanzata in Donbass. Il Parlamento europeo approva l'uso di missili occidentali contro Mosca. Putin oggi evoca la risposta nucleare in caso di attacco. A Firenze un festival del libro per la pace.25 settembre 2024 - Redazione PeaceLink - Si è svolta domenica 22 settembre
Veleggiata della pace
La Rete-Pace Rimini si è inserita nell’ambito delle iniziative per l’Ottantesimo anniversario della liberazione di Rimini, evento che chiuse una tragedia ineguagliata nella storia umana, la seconda guerra mondiale, con il suo fardello di oltre 55 milioni di morti.24 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network