Piovono euro sull’industria “necessaria” di Crosetto e Leonardo S.p.A. Le relazioni con Israele
Premessa
E’ un periodo complicato per la comunicazione politica: chi rappresenta il cardine del crollo dell’ordine internazionale, la guerra russo-ucraina, la guerra di Israele al popolo palestinese o l’attacco israelo-americano all’Iran? Ma c’è anche Trump, il Nerone contemporaneo: il presidente contemporaneo che ha elevato la forza militare a nuovo paradigma, che permette alle nazioni più potenti di sentirsi svincolate dal sistema giuridico internazionale. Con Israele si è tornati alla guerra preventiva (Iran), all’annessione illegale di un territorio (Gaza), al genocidio di un popolo (palestinese). Si è depotenziato il processo diplomatico, delegittimato il diritto internazionale, si è rafforzata l’idea che solo l’arma atomica può rendere sicuro uno Stato.
Se il ritorno del nazionalismo favorisce la forza militare come soluzione alle crisi economiche ed energetiche, ai cambiamenti climatici e alle dinamiche migratorie, allora l’unica strategia per i paesi europei è quella di allinearsi con gli USA.
Italia e Germania si impongono come i più stretti alleati di Israele. Triste binomio.
I governi Meloni-Merz hanno avvallato la guerra di aggressione di Israele. Gli omicidi mirati diventati una pratica comune in guerra.
L’aumento eccezionale della spesa militare tedesca ha come obiettivo esplicito il potenziamento della Bundeswehr (Forze armate): far diventare la Germania la più forte forza armata convenzionale in Europa sperando che un livello di spesa così elevato possa consentire all'Unione europea di diventare una potenza militare di primo piano sulla scena mondiale. In questo scenario, l'Europa, dotata di una moneta mondiale forte e di una politica economica indipendente, potrebbe diventare leader mondiale, sotto la guida tedesca. [*]
In Italia Stefano Pontecorvo e Roberto Cingolani, rispettivamente presidente e amministratore delegato del gruppo industriale Leonardo, sostengono che nello scenario mondiale attuale, caratterizzato da molteplici conflitti, sia necessario “un cambio di paradigma geopolitico e industriale: dal tradizionale concetto di Difesa ci stiamo muovendo verso un approccio orientato alla Global Security”. In un mondo “no-peace” per l’industria bellica non c’è alternativa alla guerra, per cui nello Studio Strategico “Peace through security: the strategic role of digital technologies” si consiglia un “approccio alla difesa di total security che coordini gli strumenti di influenza sia militare che politica-economica”. [1]
1) Il percorso del riarmo nazionale europeo
Al termine dei lavori del summit NATO in Olanda, la fedelissima del presidente Trump, l’italiana Giorgia Meloni, ha sostenuto che “la Nato e' basata su eserciti nazionali che cooperano quindi se noi costruissimo una difesa ad un altro livello vorrebbe dire o uscire dalla Nato o immaginare che anche la Nato debba avere un esercito della Nato che non esiste.”
Parole senza fondamento: all’alleanza politico-militare NATO importa che ogni paese contribuisca in modo adeguato alla difesa comune e che sia efficiente e mirata. Le operazioni militari sono condotte con forze messe a disposizione dagli stati membri, su base volontaria, sotto il comando di un comandante NATO, secondo piani operativi concordati e con il principio del consenso. Non è un problema della NATO se il comparto militare europeo sia frammentato grazie alle resistenze nazionali. Per Meloni non è un problema aumentare la spesa militare del 5%, meglio se in dollari, sebbene il 64% delle armi importate dalla UE sia già statunitense.
E’ bastato il solo annuncio del piano “ReArmEurope” per fare aumentare, in un solo giorno (3 marzo), il valore delle azioni sul mercato azionario della tedesca Rheinmetall (+15,2%), della francese Thales (+16,9%) , della londinese Bae Systems (+14%), infine anche delle italiane Leonardo (+16,13%) e Iveco (+6,15%). [3]
Il Consiglio Europeo, non il Parlamento, ha approvato un piano di riarmo da 800 miliardi di euro. Di questi 150 miliardi saranno garantiti da obbligazioni emesse dall’Ue. [4]
Una spesa che non servirà a creare un mercato unico della difesa perché, in ultima istanza, sarà prerogativa di ogni Stato membro. [5] Parallelamente alla decisione del parlamento tedesco di avviare un proprio ‘riarmo’ (centinaia di miliardi di euro in spese militari e infrastrutture), la Commissione europea, rende pubblico il Libro Bianco in cui si afferma sorprendentemente che “solo insieme, gli Stati membri saranno in grado di fare la differenza”. [6]
Nel libro bianco sono elencate le aree che rappresentano le criticità da colmare, indicata la mobilità militare (una rete europea di corridoi terrestri, aeroporti, porti marittimi ed elementi e servizi di supporto). La logistica ha da tempo assunto un ruolo fondamentale. L’Action Plan on Military Mobility 2.0. è un piano d'azione per rendere i movimenti transfrontalieri più rapidi e una cooperazione più stretta. Nel 2024 la Commissione europea ha incoraggiato gli Stati membri e i promotori di progetti, a presentare proposte che possano apportare benefici non solo all'uso civile, ma anche alla mobilità militare. Esempi di progetti dual-use in Italia sono: adeguamento del viadotto di Binasco sull'autostrada A7 tra Milano e Genova, del Bacino Portuale di Genova Sampierdarena - Parco Fuori Muro sul corridoio Reno-Alpi e collegamento ferroviario con il porto di La Spezia ei lavori relativi alla nuova Stazione Ferroviaria di La Spezia Marittima.
Rete Ferroviaria Italiana ha firmato un accordo di collaborazione strategica con Leonardo per un progetto condiviso destinato alla movimentazione di risorse militari, soluzioni saranno basate sull’intelligenza artificiale utilizzando il supercomputer Davinci-1. [7]
L’11 giugno la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha triplicato il programma di finanziamento per l'industria della difesa europea a 3 miliardi di euro, e ha siglato un accordo con Deutsche Bank per iniziare a convogliare i fondi alle aziende europee del settore militare. E’ la prima volta che la Bei fornisce un finanziamento 'intermediato' per il settore della difesa concedendo un prestito di 500 milioni di euro all'istituto tedesco, che a sua volta presterà i fondi alle piccole e medie imprese attive nella catena di approvvigionamento della sicurezza e difesa della Ue. [8]
A giugno la Commissione Europea ha presentato un pacchetto denominato “omnibus della difesa”, da attuarsi in due tempi, con l’obiettivo di ridurre la burocrazia per l'industria della difesa europea, tra cui piani per tempi di rilascio delle autorizzazioni più rapidi e l'annullamento di alcune normative ambientali dell'UE. Per il 2026 si prevede di approfondire le direttive sugli appalti pubblici poiché i rappresentanti degli affari bellici si lamentano delle difficoltà dovute agli ostacoli burocratici, e la mancanza di impegni finanziari a lungo termine in grado di garantire investimenti nelle linee di produzione. Fra le proposte più rovinose vi sono l'annullamento delle normative ambientali, e ancora, sempre in seguito alle richieste delle aziende del settore della difesa, permettere ai singoli paesi dell'UE di approvare l'uso di prodotti chimici per tutti gli scopi di difesa o vietarli del tutto, lasciando loro maggiore libertà di azione nell'applicazione delle norme ambientali. [9]
Lo spostamento a destra dell’Unione europea si vede anche nella opposizione alle politiche energetiche verdi. Vi sono almeno tredici paesi europei (fra cui l’Italia), l’Alleanza Nucleare Europea, che hanno chiesto investimenti per 241 miliardi di euro alla Commissione europea. Questi investimenti dovrebbero arrivare entro il 2050 per cui la Commissione sta elaborando i possibili strumenti finanziari e come attirare investitori privati.
A investire nell’atomo ci sono anche i giganti tech, fra cui Amazon, Google e Microsoft, perché si avvalgono dei data center e gigafactory, che hanno bisogno di reattori (puntano alla costruzione di mini reattori) per avere energia 24 ore su 24. Anche il Piano europeo [10] contempla la costruzione di piccoli reattori modulari (SMR), impianti costituiti da reattori a fissione che utilizzano la scissione del nucleo di atomi pesanti, come l’uranio-238.
Ad oggi gli Smr non esistono neanche come prototipi in nessun paese occidentale. Dopo il fallimento del reattore NuWard promosso dalla francese Edf a cui ha partecipato l’Italiana Ansaldo Nucleare, pur di garantire la sopravvivenza del nucleare l’Italia (l’Alleanza nucleare), attraverso la regia del Mef guidato da Giancarlo Giorgetti, ha creato una newco con Enel (51%), Ansaldo (39%) e Leonardo (10%). Progetto portato avanti dal ministero dell’Ambiente e del Made in Italy che cerca di superare con nuove norme sia il referendum del 1987 sia quello del 2011. [10]
L’entusiasmo per gli Smr ha coinvolto Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri S.p.A, che ha affermato: “l’integrazione degli Smr nel settore navale potrebbe rappresentare una svolta per la sostenibilità e l’efficienza energetica soprattutto in un’epoca di transizione ecologica e crescenti necessità operative. L’evoluzione delle tecnologie militari sta aumentando significativamente il fabbisogno energetico delle unità navali. Le navi militari moderne devono alimentare sistemi avanzati come armi a energia diretta (laser), radar e sensori ad alta capacità, oltre a sistemi di difesa come Iron Dome navali”. [11] Nel 2023 newcleo, azienda impegnata nello sviluppo di reattori innovativi di IV generazione, che utilizzano scorie nucleari esistenti come combustibile, ha annunciato di aver firmato un accordo con Fincantieri allo scopo di sviluppare uno studio di fattibilità per la propulsione navale nucleare. [12]
L’industria della difesa europea
C’è una spiegazione se l’industria della difesa europea è più piccola di quella statunitense per dimensioni, occupazione e fatturato: il complesso militare-industriale deve rappresentare lo status di grande potenza (benché in declino) degli Stati Uniti.
Eppure nel Libro Bianco o ‘Defence Readiness 2030’ i problemi della difesa europea sono affrontati solo in termini di ammodernamenti, migliori coordinamenti e ancora, in linea con la cifra di questa epoca, con il tecnologismo. Alle nuove tecnologie il compito di definire nuovi orizzonti affidando, nello specifico, alle dual-use il compito di rafforzare l’autonomia tecnologica e la competitività dell’Europa. Alle realtà industriali, quelle più competitive, tutte in mano a fondi d’investimento perlopiù statunitensi, si delegano tecnologia e geopolitica. [13]
Fra le imprese europee Airbus si colloca al primo posto. Airbus è l’unico gruppo europeo nato dalla fusione di imprese francesi, tedesche e spagnole. E’ organizzato in tre divisioni principali: Airbus Commercial Aircraft, Airbus Defence and Space, e Airbus Helicopters.
Il ramo militare Air di Airbus è stato il più redditizio nel 2024 con 12 miliardi di euro di fatturato, eppure dal 1 luglio l’azienda ha annunciato che avrebbe ridotto fino a 2.043 posizioni in seguito a un cambiamento nell’organizzazione delle tre linee di business: Air Power, Space Systems e Connected Intelligence. Mike Schoellhorn, CEO di Airbus Defence and Space, ha dichiarato che l’attuale panorama geopolitico richiede un’industria europea della difesa e della sicurezza più forte, più veloce e più resiliente. In sostanza ridurre la base dei costi fissi dell’azienda significa ridurre l’occupazione. [14]
La francese Thales è al terzo posto, dopo Leonardo, è un gruppo specializzato in elettronica militare e sistemi di difesa avanzati. Nella divisione Cybersecurity & Space si occupa di soluzioni per la difesa cibernetica e satelliti militari, nei sistemi missilistici partecipa al consorzio MBDA.
Nel 2024 ha fatturato 20 miliardi di euro (20,6 miliardi di euro, in crescita dell'11,7%) e 25 miliardi di euro di ordini (25,3 miliardi di euro, in crescita del 9%).
Le vendite della divisione difesa, che rappresenta più della metà del fatturato del gruppo, sono aumentate del 13,9% su base annua, crescita trainata in particolare dai sistemi terrestri e aerei come i veicoli e i sistemi tattici, o i radar di superficie.
Tuttavia anche Thales, nonostante la crescita record, ha annunciato 1.000 tagli di posti di lavoro nel
settore spaziale per via del calo della domanda di satelliti per telecomunicazioni europei.
Il gruppo dichiara che la divisione spazio sebbene abbia riportato ricavi praticamente stabili, ha però registrato perdite dovute in particolare a un previsto aumento della spesa in ricerca e sviluppo e ai costi di ristrutturazione. [15]
La tedesca Rheinmetall è il principale produttore europeo di veicoli corazzati, artiglieria e munizioni, sistemi di difesa aerea basati su cannoni, ed è l'unico fornitore di un'intera gamma di sistemi di controllo del fuoco, lanciamissili guidati protetti e integrati.
Con la tristemente famosa startup californiana di software per i droni Anduril (dispositivo usato dall’Idf per generare obiettivi da bombardare nella Striscia) Rheinmetall ha annunciato una collaborazione per costruire droni da combattimento e missili per i mercati europei.
Nel primo trimestre 2025 ha registrato un incremento del 46% delle vendite rispetto all’anno precedente, i ricavi hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro grazie a una crescita del 73% nel comparto difesa, che da solo ha generato 1,8 miliardi. Armin Papperger, presidente del comitato esecutivo, ha affermato: “Negli ultimi due anni abbiamo investito quasi 8 miliardi di euro per costruire nuovi impianti, effettuare acquisizioni e garantire le catene di approvvigionamento”. La fase positiva dell’azienda è così consolidata che sta pensano di riconvertire in beni militari i siti di Berlino e Neuss, le sue fabbriche produttrici di componenti per automobili. Sta anche valutando di acquisire uno stabilimento vuoto della Volkswagen a Osnabruck. [16]
In Italia Rheinmetall è proprietaria di tre stabilenti, le due RWM per la produzione di bombe, mine e munizioni a Ghedi (BS) e Domusnovas (SU), e la terza Rheinmetall a Roma per i radar Skynex, lanciatori, cannoni anti-droni, ecc. Per soddisfare la domanda di sistemi per la difesa aerea, l’azienda sta pianificando l’espansione della fabbrica con la demolizione di un vecchio stabile adibito a uffici. La sede di Roma è stata scelta come sede legale della recente joint venture tra il gruppo e Leonardo per la costruzione di mezzi corazzati e blindati. [17]
2) Le guerre e il riarmo aumentano solo i profitti dell’industria bellica
Da inizio anno i due colossi della difesa italiani, Fincantieri e Leonardo, hanno registrato forti rialzi in borsa, rispettivamente del +135% e +83%.
Nel 2024 l’area studi di Mediobanca pubblica un rapporto sul Sistema Difesa individuando cento aziende del comparto che hanno la propria sede legale in Italia. Si tratta di imprese in gran parte tipicamente dual-use, ovvero venditrici di prodotti e servizi sia nel mercato civile che in quello della sicurezza. E’ rilevante la presenza di gruppi stranieri nella Difesa italiana: 36 delle 100 aziende hanno una proprietà estera che controlla il 25,1% del fatturato aggregato (di cui il 12,2% europeo e il 10,1% statunitense). Questo significa che se l’autosufficienza italiana nelle forniture militari si pone su un piano meno nazionale ma più europeo e atlantico, anche l’autonomia politica viene diminuita. Il contributo delle società a controllo statale italiano si attesta al 59,3% dei ricavi aggregati, mentre nel 2023 il valore aggiunto all’industria della Difesa è stato pari a circa lo 0,3% del Pil italiano. [18]
La maggior parte delle aziende della difesa e sicurezza e aerospazio sono federate presso la costola di Confindustria AIAD,. L’attuale ministro della difesa Guido Crosetto è stato presidente AIAD dal 2014 al 2022 (anno di incarico a ministro), senior advisor di Leonardo e presidente di Orizzonte Sistemi Navali, passando così da lobbista a ministro della difesa. L’articolo pubblicato dal quotidiano Domani “Così il nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto ha incassato milioni di euro da Leonardo” non è solo un lungo elenco di denaro percepito dal ministro negli anni, ma il racconto degli interessi che stanno dietro all’intreccio armamenti, politica e forze armate.
L’attuale presidente di AIAD è Giuseppe Cossiga, da marzo anche presidente MBDA Italia, mentre Carlo Festucci (ex Fiom-Cgil), è saltato dal segretario generale in anticipo perché poco apprezzato da Leonardo che eroga oltre il 60% dei contribuiti versati ad AIAD.
Da qualche mese si parla di colloqui a tre fra Thales e Airbus e Leonardo per la creazione di un gruppo europeo dei satelliti, alternativo a Starlink di Elon Musk. L’accordo contiene il rischio di danneggiare tutta una filiera del settore spaziale: “Genera timori la fusione di tre grandi aziende europee, due delle quali (Thales ed Airbus) in grave crisi nel settore spazio”. Secondo Marco Lisi Turriziani, membro del cda dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), circa 400 imprese da 3 miliardi di fatturato, la fusione che ricalcherebbe il modello MBDA, rischia di “marginalizzare, se non cancellare, il ruolo delle Pmi italiane, che oggi rappresentano il cuore della filiera spaziale nazionale”. L’enorme flusso di denaro che si prevede inonderà l’industria della difesa non significa diffusione di lavoro sul tessuto produttivo, perché ogni consorzio o programma che si sviluppa in cooperazione significa margini risicati per le filiere di ogni nazione. In questo caso si teme il prevalere di logiche franco-tedesche sulle scelte di fornitura.
In stato di agitazione ci sono anche gli stabilimenti pugliesi e campani della vecchia divisione Aerostrutture (produzione civile) di Leonardo. Secondo l’azienda negli stabilimenti del sud permane il problema di un basso livello di profittabilità e di efficienza.
Dall’incontro del sindacato con l’azienda a luglio, è emersa la preoccupazione per la dismissione dell’attuale produzione civile a Pomigliano d’Arco (NA), a favore di quella militare di MBDA.
Come si può notare dalla nota sindacale l’aumento della produzione militare è gradito:
“per quanto riguarda MBDA, Fim Fiom Uilm confermano la positività dell’investimento sull’area campana con incremento della produzione” basta salvaguardare “i livelli occupazionali compresi quelli dell’indotto e la salvaguardia di tutti i siti e delle proprie missioni”.
Fincantieri è la seconda società del settore difesa a controllo pubblico: il 71,25% è di proprietà CDP Equity S.p.A., società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti. Il resto del capitale è distribuito tra vari azionisti che non superano il 3% delle quote. Nella classifica del SIPRI si pone al tredicesimo posto per ricavi nella UE. Il suo business si articola intorno a tre divisioni, crocieristico, militare e navi specializzate offshore (pattugliatori costieri, navi trasporto di GPL, rompighiaccio, ecc.) a cui bisogna aggiungere il nuovo segmento Underwater (linea di business comprata da Leonardo con Wass Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) che comprende sottomarini e droni subacquei. L’amministratore delegato Pierroberto Folgiero si adegua al refrain del dual-use sostenendo la scelta di entrare nel mercato delle infrastrutture critiche sottomarine, nei sistemi integrati subacquei, ovvero nello sviluppo di soluzioni dual-use. L’azienda conta di assicurarsi circa 20 miliardi di euro della spesa militare europea e italiana per riorientare le priorità di bilancio al 30% dei ricavi entro il 2027, puntando su navi da guerra, fregate, cacciatorpedinieri e portaerei (+ 10%) e nel settore Underwater (+ 18%). Viceversa il settore delle navi da crociera si ridurrà dal 44% a circa il 35% delle vendite. L’obiettivo prevede la ricollocazione della produzione di scafi per le navi da crociera dai cantieri di Castellammare di Stabia e Palermo in Romania (presso i tre stabilimenti Vard,controllata norvegese del Gruppo), e in Vietnam nel cantiere Vard di Vung Tau la produzione di navi specializzate. Per sfuggire dall’accusa di voler militarizzare tutta la produzione italiana,
Folgiero precisa che “l’assemblaggio finale dello scafo e l’allestimento delle navi da crociera di Fincantieri rimarranno presso gli stabilimenti italiani di Monfalcone, Marghera, Ancona e Genova” e sottolinea che sono le competenze e le capacità presenti nei siti civili italiani a dare impulso alla capacità di costruzione navale militare. [19]
Nel campo delle collaborazioni, dopo il lancio nell’ottobre scorso di una Innovation Antenna in Silicon Valley, l’azienda ha annunciato l’apertura di una nuova Innovation Antenna (hub) in Corea del Sud, nel cuore del distretto tecnologico di Seoul ecosistema in forte crescita nei settori della cantieristica navale, automazione e robotica. [20]
Nel 2020 l’Italia vende due fregate Fremm all’Egitto, dopo una trattativa portata avanti da Palazzo Chigi e Fincantieri, nel pieno di una inchiesta osteggiata dal governo egiziano per arrivare alla verità sul rapimento, le torture e l'uccisione del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni. [20]
Le due fregate, destinate inizialmente alla Marina militare italiana, sono state vendute scontate di circa 210 milioni di euro e in barba alla la legge italiana in materia di export di armamenti. Vietato l’export di armamenti verso Paesi che non rispettano i diritti umani. [21]
L’industria necessaria di Guido Crosetto
Il 9 giugno la Fondazione Einaudi ha presentato il paper “Difesa, l'industria necessaria”, presenti fra gli altri il ministro della difesa Guido Crosetto e il professor Alberto Pagani, docente all’università di Bologna e autore dello studio. L’indagine è una esaltazione dell’irrinunciabilità dell’industria della difesa: “Investire nella difesa è essenziale sia per garantire sicurezza e capacità di deterrenza, sia per produrre, attraverso la ricerca scientifica, tecnologie che generano sviluppo economico”. [22] I problemi nascono quando integrità dei dati, concetti e argomenti portati a supporto non sono contestualizzati e verificati. Nel testo si fa riferimento ai dati economici (fatturato, occupazione, valore, ecc.) forniti dall’AIAD ma si omette il principio fondamentale, che sta alla base di queste aziende, ricordato dal presidente di AIAD: l’industria della difesa nazionale è un soggetto economico al servizio degli indirizzi politici del Paese in tema di difesa e sicurezza. E’ dunque investita da tutti questi fenomeni anche e soprattutto a causa della sua peculiare natura: pur conservando la forma di azienda e quindi la soggezione alle regole del mercato, essa non può sottrarsi dall’essere partecipe degli indirizzi di politica di sicurezza e difesa e di politica estera che provengono dal governo e dal parlamento. [23] Pertanto non si può trascendere dai fattori da cui dipende: contesto strategico, bilancio, domanda interna ed estera, concorrenza internazionale, ecc.
Almeno altri due argomenti, dopo quello occupazionale e del ritorno economico, subiscono una declinazione fuorviante: 1) trasferimento di tecnologie dal militare al civile “tecnologie sviluppate per scopi militari possono essere adattate e commercializzate per uso civile” e 2) concetto di dual-use concepito come sovrapposizione del primo “gli investimenti militari in ricerca e sviluppo spesso portano a scoperte scientifiche e tecnologiche che poi trovano applicazioni nel settore civile”.
1) Per capire cosa vuol dire “trasferimento di tecnologie” può aiutare la lettura del libro “Trasferire tecnologie. Il caso del trasferimento tecnologico di origine spaziale in Europa” di Fabio Biscotti e Marco S. Ristuccia del 2006. Il testo non è solo una raccolta di informazioni e opinioni sul trasferimento tecnologico spaziale in Europa, ma mette in luce innumerevoli aspetti critici che hanno impedito, soprattutto in Italia, la creazione di un modello di successo.
Illuminante è la constatazione presente nella Introduzione: “Se la parola chiave di ogni discorso sullo sviluppo economico è innovazione il contesto è spesso la ripetizione stanca e acritica di frasi fatte”. Gli Stati Uniti sono gli unici ad aver costruito, con buoni risultati, un percorso di trasferimento tecnologico partendo dalla ricerca spaziale. La ricerca spaziale utilizza tecnologie polivalenti e contribuisce alla loro produzione (si ricorda il progetto Apollo 1961-1972). La NASA è, ovviamente, l’agenzia che ha potuto raccogliere più casi (1992-2002) di ricadute positive in più settori industriali/merceologici: minerario, petrolifero, chimico, medico, spaziale, automobilistico, navale, controllo della Terra, ICT (computer, e-learning e e-commerce). Le aree tecnologiche che hanno maggiori probabilità di trasferimento sono software, materiali, sensori, automazione e robotica, elettronica.
Dal 2006 ad oggi l’Italia è rimasta ferma. Più articoli ne hanno indicato i motivi: perdurante assenza di un disegno istituzionale coerente, problemi di finanziamento misto pubblico-privato, rete territoriale diffusa ma coordinata, distinzione tra i soggetti più vicini al mondo della ricerca e soggetti più vicini alle imprese, creazione di centri di innovazione (pochi esempi). [24]
2) La storia del concetto dual-use si intreccia con lo sviluppo della tecnologia spaziale.
In particolare, quando il dominio nello spazio diventa uno dei pilastri del nuovo modo di concepire la guerra, si comincia a promuovere l'utilizzo delle stesse tecnologie sia per applicazioni commerciali sia militari/civili. Efficienza e basso costo sono stati i due elementi che hanno spinto il governo degli Stati Uniti, sin dagli anni ‘80, a collaborare con attori commerciali per sviluppare e gestire tecnologie di derivazione spaziale. Tuttavia l’amministrazione Clinton, nel 1993 ne è stata la massima sostenitrice con l’approvazione del programma Technology Reinvestment Project (TRP). Il programma doveva sperimentare una metodologia in grado di migliorare i risultati di progetti tecnologici a duplice uso. La strategia si basava sulla consapevolezza che isolare una base industriale di difesa era costoso e poco gestibile, e non consentiva di capitalizzare l'innovazione nel settore commerciale dove frequentemente nascono le tecnologie all'avanguardia. [25] Come già accaduto, anche il programma TRP ha subito diverse fasi critiche e sostituzioni perché si dovevano giustificare investimenti commerciali di fronte ai detrattori della strategia a duplice uso. Procedura dovuta poiché i fondi provenivano dal bilancio della difesa, quindi i finanziamenti assegnati dovevano essere giustificati al Congresso in termini del loro presunto valore esclusivo per la difesa nazionale. Negli anni novanta le politiche dell'amministrazione Clinton sembravano premiare solo i gruppi che già beneficiavano della nuova economia high-tech, ma è importante ricordare che in quegli anni i colossi della difesa statunitensi attuali sono nati da fusioni (oligopoli) e dalla entrata massiccia nell’azionariato di soggetti finanziari.
Oggi le multinazionali più potenti, quali Amazon, Microsoft, Meta e Google, sono i nuovi competitors del complesso militare-industriale. [26]
Il 13 giugno 2025 il quotidiano Wall Street Journal pubblica l’articolo “The Army’s Newest Recruits: Tech Execs From Meta, OpenAI and More” in cui si afferma che dirigenti delle aziende high-tech Meta, OpenAI e Palantir si uniranno alla Riserva dell'esercito con il grado di tenente colonnello per prestare servizio nel Distaccamento 201. [27]
Il nuovo Corpo che ha come compito unire competenze tecnologiche all'avanguardia con l’innovazione militare. L’esercito prevede di eliminare sistemi ritenuti obsoleti per acquisire capacità "a duplice uso" sfruttando tecnologie commerciali già pronte all'uso. “Le guerre ai confini dell’Europa e in Medio Oriente dimostrano che la tecnologia ha ancora una volta cambiato il campo di battaglia. Il nostro esercito deve cambiare di conseguenza" ha dichiarato Shyam Sankar, direttore tecnico di Palantir.
Anche Roberto Cingolani, ad di Leonardo S.p.A. in una audizione parlamentare del 2023, ha inserito le multinazionali USA IBM, Amazon, Google, Microsoft e SpaceX fra i nuovi competitors definiti non convenzionali. Nel 2024, nell’audizione su “Indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano” oltre a lodarsi per le sue capacità, si è vantato di aver segnalato, nel 2017, l’arretratezza tecnologica di Leonardo in tema di digitalizzazione nell’organizzazione del lavoro, nei processi produttivi e nella qualità dei prodotti. Serviva un supercomputer, capacità di calcolo, offrire servizi di cloud computing nella aerospace and defense, sviluppare AI.
Ha omesso però di dire che Amazon e le altre aziende big tech, oltre a detenere potenza di calcolo e una memoria di massa, grandi quantità di informazioni in grado di istruire algoritmi di tutti i tipi, sono scelte dal Pentagono per la capacità di offrire infrastrutture, know-how, sistemi di intelligenza artificiale e soluzioni innovative molto più velocemente e a costi più bassi rispetto ai colossi militari. [28]
Insomma se il Pentagono torna a guardare all’innovazione commerciale per trasformare le proprie capacità belliche, Cingolani per affrontare la connessione fra cyber sicurezza, reti di comunicazione (4G e 5G satellitare) e cloud deve allearsi con questi colossi. Con Ericsson, ad esempio, che fornisce hardware e filiera di prodotti per consentire alle piattaforme di Leonardo di comunicare. Con Microsoft e Accenture, per proteggere le proprie infrastrutture digitali nel Regno Unito, con Cisco, per per sviluppare attività tecnologiche congiunte. E altri ancora. [29]
L’aggiornamento del piano industriale di Leonardo S.p.A. (2025-2029)
Come potrebbe essere il futuro della difesa e della sicurezza globale?
Cingolani all’assemblea degli azionisti da dato la sua risposta:
Leonardo sta costruendo le basi dei suoi prodotti e servizi futuri. Per affrontare la transizione dalla difesa tradizionale alla sicurezza globale, i suoi prodotti e servizi saranno a duplice uso: la nuova “normalità”.
Passando ai risultati risultati 2024, illustra i risultati raggiunti e i passi futuri. [30]
Tutti gli indicatori sono in aumento rispetto al 2023, ma ancora meglio va per le previsioni:
- Gli ordini complessivi (2025-2029) sono infatti stimati in 118 miliardi di euro (contro i 105 miliardi del 2024-2028)
- ordini: 20,9 miliardi nel 2024 contro i 18,7 del 2023
- ricavi complessivi (2025-2029) stimati a circa 106 miliardi (rispetto ai 95 miliardi del quinquennio 2024-2028), con ricavi nel 2024 pari a 17,8 miliardi contro i 16 del 2023
-ricavi per tipologia di mercato: 28% civile - 72% militare governativo
- redditività: nel 2024 l’EBITA è stato pari a 1,5 contro 1,35 del 2023
- flusso di cassa: nel 2024 è stato pari a 830 milioni di euro. Nel 2028 dovrebbe arrivare a 1,39
miliardi e 1,53 nel 2029.
La struttura azionariato è così suddivisa: 50,3% Investitori istituzionali – 30,2% Ministero dell’economia e delle finanze – 18,5% Investitori individuali – 0,5 azioni proprietaria
Distribuzione geografica degli azionisti istituzionali: 57,49% Nord America – 15,7% Regno Unito – 9,5% Resto del mondo - 8,4% Resto d’Europa – 5,1% Italia – 3,9% Francia
Nota: In linea con la strategia di internazionalizzazione messa in atto dalla Società, l’azionariato è passato da prevalenza domestica ad una internazionale: Attualmente ca. il 90% del flottante istituzionale è estero.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rimane l’azionista maggioritario che detiene poteri speciali grazie alla golden share. Leonardo è una S.p.A. a controllo pubblico.
Nel 2024 il fondo Blackrock ha ottenuto l'ok del governo Meloni per salire sopra alla quota del 3% del capitale di Leonardo. Il fondo americano guidato da Larry Fink è già presente in Enel, Unicredit, Intesa, Banco Bpm e Italo. Cingolani soddisfatto: “Buon riconoscimento”
Profilo anno 2024:
lavoratori nel mondo: 60.468 ca (53.566 ca nel 2023) – In Italia 35.000 ca (33.306 ca nel 2023)
dipendenti coperti da contrattazione collettiva 45.557
dipendenti iscritti al sindacato: 13.311 – dipendenti coperti da rappresentanti dei lavoratori 37.707
fornitori a livello globale: 11.000 - 87% dei 4.000 fornitori utilizzati in Italia sono PMI
83% degli acquisti relativi ai 4 mercati domestici con un filiera di circa 7.000 PMI
acquisti per paesi: 53% Italia –19% USA –10% UK -11% resto Europa -7% resto del mondo
acquisti per categoria: 56% servizi – 44% beni
11,6 MLD valore degli acquisti di beni e servizi
129 siti nel mondo - 150 paesi presenza commerciale
Presenza italiana: 15 regioni, 70 siti di cui 38 produttivi
Indebitamento netto di gruppo: 1.795 milioni
Spesa ricerca e sviluppo: 2,5 miliardi di euro
Nel 2006, durante un convegno della Cisl, il segretario della Fim Cosmano Spagnolo, riferisce che la holding della difesa Finmeccanica occupa 54.000 addetti di cui circa 9.000 all’estero.
Nel 2025 Leonardo informa che in Italia occupa 35.000 ca lavoratori, 25.468 ca all’estero
Numeri che contraddicono la “leggenda” che mette in diretta relazione l’aumento delle spese militari con quelle occupazionali.
Remunerazione anno 2024:
Presidente Stefano Pontecorvo: 490.000 di euro (252.000 nel 2023)
AD e Direttore Generale Roberto Cingolani: 1.897 mln di euro (935.000 nel 2023)
Condirettore generale Lorenzo Mariani: 1.846 mln di euro ((875 nel 2023)
Remunerazione media dipendenti: 55.000mila (56.000 nel 2023)
Rapporto tra remunerazione totale AD e quella media dipendenti: 34,5x (volte) (29,1 nel 2023)
A maggio 2025 l’azienda presenta un piano di azionariato diffuso rivolto ai dipendenti battezzato Wibe (We believe in Leonardo). L'iniziativa mira a creare un maggiore coinvolgimento dei dipendenti nel capitale dell'azienda, aumentando il loro senso di appartenenza e fornendo un incentivo economico. [31]
Nel Piano 2024 venivano individuate due strategie per passare dalla difesa alla sicurezza globale: - - innovazione continua, rafforzare il core business: razionalizzazione del portafoglio prodotti, piano di efficientamento, digitalizzazione in tutti i business (dei processi interni – di prodotti e servizi).
- alleanze globali, fusioni e acquisizioni, accelerazione integrazione su Cyber Security, AI e Spazio.
“In un mondo fatto di armi tradizionali e tecnologie digitali, nessuno può farcela da solo”:
Frase che serve ad avvalorare la scelta di avviare più collaborazioni e partnership internazionali per favorire la crescita delle divisioni: Elettronica, Elicotteri, Aeronautica (creata nel maggio 2025 incorpora le precedenti Velivoli e Aerostrutture) e Cyber e Spazio.
PARTECIPAZIONI e JOINT VENTURE:
Elettronica per la difesa e sicurezza, Sistemi di difesa terrestre e navale:
Completata la cessione di Underwater Armaments & Systems a Fincantieri
Leonardo Drs, elettronica per la difesa (71,59%) - Nel 2022 Leonardo rende noto che la controllata statunitense Leonardo DRS ha firmato un accordo vincolante per la fusione con RADA Electronic Industries Ltd., azienda israeliana leader nei radar tattici, protezione delle infrastrutture critiche, sorveglianza delle frontiere, la protezione militare attiva e le applicazioni contro i droni
DRS RADA Technologies Ltd ha sede Netanya, Beer Sheva, Beit Shean in Israele, RADA Innovations LLC, RADA Sensors Inc. e RADA Technologies LLC hanno sede a Dlaware in USA
Collabora con Rafael Advanced Defense Systems, Elbit Systems, Israel Aerospace Industries (IAI), Lockheed Martin, Boeing, Rheinmetall Air Defense, ELT, Hindustan Aeronautics Ltd (HAL), Embraer e altri.
Radsee Technology, radar con sede Herzliya a Israele (12%)
Hensold, elettronica per la difesa (22,8%)
Elettronica, elettronica per la difesa (31,33%)
Larimart, elettronica per la difesa (60%)
GEM Elettronica, elettronica per la difesa (65%)
MBDA, sistemi di difesa missilistica (25%, 37% Airbus Group -Francia, Germania, Spagna – , 37% BAE Systems)
Orizzonte sistemi navali, sistemi navali (49%)
Elettronica + elicotteri:
Leonardo UK, elettronica per la difesa e elicotteri
PZL-Swidnik, elicotteri
Kopter, elicotteri
AgustaWestland Philadelphia, Elicotteri
Spazio:
Telespazio, servizi satellitari (67%)
Thales Alenia Space, produzione satellitare (33%)
Aeronautica:
ATR, velivoli regionali turboprop (50%)
Avio, propulsione spaiale (29,63%)
COLLABORAZIONI e PARTNERSHIP INTERNAZIONALI:
- Eurofighter caccia multiruolo 36% (consorzio europeo di Italia, Regno Unito, Germania e Spagna)
- NH90 elicottero multiruolo 32% (consorzio europeo)
- ATR velivoli turboprop (consorzio Leonardo-Airbus)
- Eurodrone sistema senza equipaggio (collaborazione Francia, Italia, Spagna e Germania)
- Sesar sistema di Air Traffic Management -servizi di navigazione e gestione del traffico aereo (programma di ricerca guidato da partenariato pubblico-privato di Unione Europea Eurocontrol e Leonardo)
- Next Generation civil Tiltrotor convertiplano (programma EU Clean Sky 2)
- Fremm fregate multimissione (collaborazione Francia e Italia).
- F-35 caccia multiruolo (Italia, USA, Gran Bretagna, Paesi bassi, Norvegia, Danimarca, Canada, Australia, altri da definire)
- Athena Fidus satellite (Italia, Francia)
- EH-101 elicottero da trasporto (Italia, Gran Bretagna)
- ESSOR software defined radio (Italia, Finlandia, Francia, Polonia, Spagna, Svezia, Germania)
- FSAF-PAAMS sistema missilistico superficie aria (Italia, Francia, Gran Bretagna)
- IRIS-T sistema missilistico aria/aria (Germania, Italia, Svezia, Norvegia, Grecia, Spagna, Austria)
- METEOR sistema missilistico di combattimento aria/aria (Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Gran Bretagna)
- MIDS sistema comando e controllo (Italia, Francia, Germania, Spagna, USA)
- MLRS IMPROVED sistema missilistico superficie superficie (Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna, USA, Finlandia)
- NAEW&C (Nato airbone early warning & control) sistema radar (Italia, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Turchia, USA, Soagna, Ungheria, Polonia, Romania, Repubblica CECA)
-NATO ACCS sistema comando e controllo (tutti i paesi NATO)
-NILE software data link tattico multibanda (USA, Italia, Francia, Soagna, Canasa, Gran Bretagna, Germania)
- NSS6G fornitura servizi satellitari alla NATO (Italia, Francia, Gran Bretagna, USA)
- ORIZZONTE unità navali antiaeree (Italia, Francia)
-P-DUGS segmento di terra del sistema di terra del sistema COSMO SKI MED (Italia, Polonia)
- SICRAL 2 satelliti geostazionari (Italia, Francia)
- STAND-OFF (Storm Shadow) sistema armamento aria/superficie (Italia, Gran Bretagna, Francia)
- VULCANO munizionamento per cannone navale da 127 mm e artiglierie terrestri da 155 mm (Italia, Germania)
- U-212 sommergibile (Italia, Germania, Portogallo)
Recenti accordi di collaborazione:
Global Combat Air Programme (GCAP) è una partnership strategica lanciata nel 2022, costituita ufficialmente nel 2024, che coinvolge governi e industrie della difesa di Italia, Regno Unito e Giappone. E’ una realtà paritaria (33,3% ciascuno) tra Bae Systems, Japan Aircraft Industrial Ehnancement (JAIEC). L’aereo è un “sistema aereo”, la piattaforma principale che si dovrebbe connettere con altri sistemi periferici pilotati e non. Destinato alle aeronautiche di Giappone UK e Italia (si parla di oltre 300 velivoli da realizzarsi oltre il 2035, export escluso), prevede investimenti di 40 miliardi di euro (1/3 dei quali italiano) da qui al 2035.
Il 24 febbraio Leonardo ha sottoscritto la JV con Rheinmetall paritetica battezzata Leonardo Rheinmetall Military Vehicle (LRMV). Congiuntamente si realizzeranno sistemi di difesa terrestre: 1.050 cingolati AICS/A2CS e tank 272 MBT non solo per rinnovare i sistemi dell’esercito italiano ma da offrire sul mercato internazionale. La base delle varianti tank MBT sarà il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall, anche i modelli del programma AICS avranno come scafo il veicolo Lynx della Rheinmetall, questi avranno versioni antiaeree, combat, da ricognizione e anticarro. La sede operativa sarà a La Spezia (sistemi di difesa, assemblaggio veicoli), ricadute significative ci saranno presso Genova (cybersicurezza), Brescia (sistemi di difesa), Ronchi dei Legionari (simulatori), Campi Bisenzio (optronica), Roma Tiburtina (60% delle attività produttive: Comando, controllo, comunicazione, computer e intelligenge (C4, Multidomain Labs), Roma (Larimart- Intercom e Computer), Cisterna di Latina (Radar), Napoli (sistemi di comunicazione).
Da questa JV Leonardo si aspetta un contributo cumulativo ai ricavi nel quinquennio pari a circa un miliardo di euro.
Il 6 marzo Leonardo ha annunciato una nuova JV con Baykar, denominata LBA Systems, che consentirà di mettere insieme il meglio delle 2 aziende: le piattaforme della società turca (2 miliardi di ricavi nel 2024 e più di 700 UAV consegnati) con la sensoristica, l’integrazione (le capacità certificative su standard europei) di Leonardo. I tre campi che interessano l’accordo sono: caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e Uav (Unmanned Aerial Vehicle) da attacco in profondità. Un settore attualmente dominato da Usa, Cina e Israele. Gli strateghi delle nuove guerre aeree prevedono una combinazione fra velivoli senza pilota e caccia tradizionali così come prevede il modello alla base di programmi come il Gcap.
Tra i siti di Leonardo coinvolti figurano: Ronchi dei Legionari, centro di eccellenza per il settore unmanned; Torino per le attività di ingegneria e certificazione, Roma Tiburtina per lo sviluppo delle tecnologie integrate multi-dominio, Nerviano per soluzioni congiunte per il settore Spazio e Grottaglie per la produzione di materiali compositi avanzati.
Da questa collaborazione, che permetterà di partire con prodotti “congiunti”, sin da subito, Leonardo si aspetta un contributo cumulativo ai ricavi nel quinquennio (2025-2029) pari a 600 milioni.
A fine dicembre 2024, la società turca Baykar ha comprato tutti i complessi aziendali di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation. L’operazione è stata resa possibile grazie alla autorizzazione data ai Commissari Straordinari dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Per questo motivo sono possibili sinergie con Piaggio Aerospace per soddisfare la domanda crescente del mercato Uav.
Nel 2008 Finmeccanica sigla una commessa da 1,35 mld con la Turchia per 51 elicotteri AgustaWestland AW129. Presenti il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogane e il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Per la produzione degli elicotteri, costruiti su licenza Agusta, la Tai era il 'main contractor' del committente, mentre Agusta Westland e la turca Aselsan i 'subcontractor'.
Lelicottero da combattimento AW129 Mangusta (T129 per la Turchia), adibito a ricognizione tattica ed attacco bellico, è stato ampiamente usato contro i curdi nel 2018 e 2019. [32]
Altri accordi di collaborazione, dunque non più solo commerciali, hanno avvicinato Leonardo a paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita.
L’accordo con Edge Group permette a Leonardo di entrare nel mercato degli Emirati Arabi, di diversificare e completare i reciproci portafogli di soluzioni nei settori aereo, terrestre, navale e cyber, infine le due aziende elaboraranno una strategia globale di export.
Con il Ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita sottoscrive un Memorandum of Understanding (MoU) per avviare una cooperazione su vari settori: spazio, manutenzione/riparazione/revisione per aerostrutture, localizzazione per sistemi di guerra elettronica, radar e per l’assemblaggio di elicotteri.
In Italia nasce Nuclitalia, frutto di un accordo fra Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, per occuparsi dello studio di tecnologie avanzate e dell’analisi delle opportunità di mercato nel settore del nuovo nucleare. [33]
Nel 2025 Leonardo annuncia la creazione di nuova linea di business, la Leonardo Hypercomputing Continuum (LhyC).
Simone Ungaro, nuovo condirettore generale Strategy & Innovation, l’ha definita il “motore” dell’intera sfida”: LHyC nasce con l’obiettivo di sviluppare, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, tutte le potenzialità delle tecnologie digitali.
Nel dicembre 2020, presso la sede di Torre Fiumara, Genova, viene installato il supercomputer Hpc Davinci-1, e utilizzato da Leonardo per la digitalizzazione dei prodotti, delle infrastrutture e dei processi. La nuova linea di business ha lo scopo di cominciare a offrire un servizio anche all’esterno
attraverso la possibilità di “affittare” l’infrastruttura Hpc e cloud (supercomputing, cloud e intelligenza artificiale). Dalla vendita di questi servizi all’esterno sono attesi 230 milioni di euro di ricavi cumulati al 2029, l’intenzione è infatti quella di uscire dal solo settore aerospazio, difesa e sicurezza, ma di mettere “l’infrastruttura di calcolo a disposizione di altri mercati, che vanno dalla salute ai trasporti, alle amministrazioni pubbliche, senza tralasciare le Pmi che sono un target molto interessante. Un esempio di sfruttamento della capacità computazionale è dato dalla possibilità di raccogliere 12 anni di voli di 1200 elicotteri targati Leonardo. Si tratta di milioni e milioni di ore di attività che abbiamo inserito nel nostro Hpc con il risultato di riuscire a predire in modo puntuale tutti gli interventi da fare sui nostri elicotteri”, dichiara il nuovo condirettore di Leonardo .
A fine 2024 Leonardo e Cineca, consorzio interuniversitario tra i maggiori centri di calcolo per il calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing), sottoscrivono un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di tradurre la ricerca scientifica in applicazioni industriali concrete, e creare una filiera strutturata di servizi digitali rivolti al sistema industriale nazionale per contribuire allo sviluppo tecnologico in Italia. [34]
Per attirare giovani ricercatori di provenienza internazionale, e per, come riferisce la stessa azienda, assicurarsi un flusso continuo di talenti, flessibilità e rinnovamento di capacità e di competenze professionali, l’azienda ha creato una rete di incubatori di tecnologia, i laboratori chiamati Innovation Labs, strutture integrate in alcuni dei siti industriali presenti. I pilastri interessati sono: Intelligenza artificiale, Digital Twin, Quantum Computing, Deep Digital Technologies (big data, high performance computing e cloud).
Le aree di ricerca riguardano: tecnologie quantistiche, optoelettronica, materiali, sistemi autonomi e robotici, advanced power & energy systems.
Della rete dei Labs fa parte l’Aerotech Campus, presso il sito di Pomigliano d’Arco. L’accademia ha il supporto dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e ha come obiettivo la formazione e l’innovazione tecnologica. Inoltre ha aperto una sua scuola per piloti a Decimomannu.
Dal piano industriale emerge quanto sia importante per Leonardo realizzare una rete con università e centri di ricerca per inserire giovani cervelli nel suo ecosistema: collaborazioni con oltre 90 università e centri di ricerca in Italia e nel mondo, oltre 170 borse di dottorato finanziate o cofinanziate attualmente attive in Italia e UK, brevetti con un +5,7% nel 2024 rispetto al 2020.
I risultati delle divisioni e aree di business in euro:
Elicotteri: ricavi sul rotale Leonardo 2024: 5,2 MLD (29%)
ordini 2024 per 5,9 MLD – Portafoglio: 15,1 MLD
previsioni 2024-2033: 52 MLD nel mercato civile – 132 MLD nel mercato difesa
CAGR o tasso di crescita annuale composto 2024-2033: + 3,1% civile - +2,9% difesa
Elicotteri impiegati in ambiti civili, militati, ordine pubblico, offshore, ricerca e soccorso, elisoccorso e difesa su terra e mare. Convertiplano e elicottero a pilotaggio remoto.
Elettronica per la difesa: ricavi sul totale Leonardo 2024: 7,7 MLD (43%)
ordini 2024 per 10,3 MLD – Portafoglio 2024: 18,3 MLD
previsioni 2024-2033: 2.057 MLD nel mercato difesa
CAGR 2024-2033: +3,2%
Soluzioni multidominio per la sorveglianza, la sicurezza e protezione infrastrutture critiche. Sensori. Sistemi C4ISTAR ed equipaggiamenti di autoprotezione di sistemi complessi in ogni contesto. Tecnologie e servizi per la gestione in sicurezza del traffico aereo di droni e per il contrasto di droni ostili (C-UAS).
Sistemi per la difesa terrestre e navale
Torrette e cannoni, munizionamento e siluri. Nella trattativa per l’acquisizione di Iveco Defence Vehicles il partner di Leonardo è la tedesca Rheinmetall. Le due aziende sono al lavoro per la fornitura di mezzi militari all’esercito italiano, programma che vede impegnato con una quota dei lavori del 12-15%.anche Iveco Defence Vehicles.
Velivoli e Aerostrutture (ora divisione Aeronautica che riunifica le attività civili e difesa)
Velivoli: ricavi sul totale Leonardo 2024: 2,8 MLD (16%)
ordini 2024 per 2,8 MLD – Portafoglio 2024: 8,0%
previsioni 2024-2033: 945 MLD nel mercato difesa
CAGR 2024-2033: +9% difesa
Asset spaziali e servizi satellitari
Velivoli addestramento, trasporto tattico, supporto umanitario e antincendio, dal comamdo e controllo all’intelligence, sorveglianza e ricognizione. Velivoli a pilotaggio remoto. Velivoli di ultima generazione: velivoli ormai progettati, sviluppati e prodotti in cooperazione.
Aerostrutture: ricavi sul totale Leonardo 2024: 746 MLN
ordini 2024 per 692 MLN – Portafoglio 2024: 10 MLD
previsioni 2024-2033: 2.675 MLD nel mercato civile
CAGR 2024-2033: +7% civile
Partner di programmi come Boeing 787 Dreamliner, Airbus A220 e A321 e turboelica regionale ATR. Coinvolta nella produzione e assemblaggio di componenti strutturali in materiale composito e metallo per velivoli commerciali e da difesa (es. F-35), elicotteri e aerei senza pilota.
Spazio: ricavi sul totale Leonardo 2024: 906 MLN (5%)
ordini 2024 per 957 MLN – Portafoglio 2024: 1,7 MLD
previsioni 2024-2033: 1.697 MLD
CAGR 2024-2033: +5,4% civile
Asset spaziali e servizi satellitari grazie alle joint venture con Telespazio e Thales Alenia Space e partecipazione in Avio. Osservazione della terra, geoinformazione, soluzioni per la difesa e intelligence, comunicazioni satellitari, servizi in orbita bassa ed economia lunare
E’ al lavoro con Airbus e Thales per una triplice alleanza spaziale con l’obiettivo di competere con SpaceX e Starlink di Musk.
Per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) partecipa ai progetto per rafforzare le competenze nazionali nella space economy e per la realizzazione del Cloud della Pubblica Amministrazione. Nell’ambito del Piano Nazionale della Ricerca Militare (PNRM) al progetto per il primo sistema di Space Cloud per la difesa.
Cyber & Security: ricavi sul totale di Leonardo 2024: 648 MLN (3%)
ordini 2024 per 8333 MLN – Portafoglio 2024: 1,1 MLD
previsioni 2024-2033: 1.920 MLD mercato civile e difesa
CAGR 2024-2033: + 11,7 civile e difesa
Realizzazione soluzioni proprietarie ancorate a tecnologie trasformative (IA, cyber, data platform) con focus settori difesa, spazio e organizzazioni strategiche.
Nel dicembre 2024 Leonardo ha firmato un accordo strategico con Arbit Cyber Defence Systems, azienda danese specializzata in soluzioni di sicurezza dei dati per operazioni multinazionali e multi-dominio di Intelligence e Difesa in ambito UE e NATO.
A luglio 2025 acquisisce il 24,55% della società finlandese di cybersecurity SSH Communications Security Corporation per un valore di 20 milioni di euro. Dal comunicato aziendale: “è coerente con il Piano Industriale di Leonardo e consolida la leadership europea dell’azienda nella Trusted Cyber Security“. Si tratta di quel modello di sicurezza informatica secondo il quale “la fiducia non è mai implicita, ma va sempre verificata“.
Sempre a luglio acquisisce l’azienda svedese Axiomatics per consolidare la leadership nella Trusted Cyber Security e contribuire all’autonomia digitale dell’Europa.
A complemento della prima frase usata nell’Aggiornamento del Piano industriale (2025-2029), la seconda sostiene che “In un mondo fatto di proiettili e byte, nessuno può farcela da solo”.
Il connubio fra armi tradizionali e tecnologia digitale si è visto violentemente in azione nella guerra contro i palestinesi a Gaza. Mariarosaria Taddeo, professoressa dell’Oxford Internet Institute e filosofa specializzata nell’etica di tecnologie digitali e di difesa, spiega come sulle regole per l’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambiti di Difesa “non abbiamo nulla”. Nel 2022 è nato il board apposito della Nato (il Data and Artificial Intelligence Review Board) per lavorare “sugli standard da seguire, che verranno creati da forze delle difesa per le forze di difesa”, ma i lavori sono ancora all’inizio. E il vuoto attuale “permette sperimentazioni radicali”. È preoccupate perché per le democrazie liberali, l’uso dell’AI in difesa rischia di essere il caso in cui la democrazia sconfigge se stessa, violando i principi e i valori fondamentali”. [35]
Inoltre quando Leonardo sostiene che intende facilitare “la transizione dalla difesa alla sicurezza globale” non fa altro che appoggiare il vecchio concetto di guerra preventiva, ovvero minaccia permanente di guerra che può essere scatenata quando uno Stato giudica che qualcuno è in grado di minacciarlo.
3) Le relazioni ininterrotte con Israele: il circuito informativo e quello industriale di Leonardo
Il 15 luglio 2025 i ministri degli Esteri dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno deciso di non sospendere l’accordo di associazione con Israele sebbene si sia rilevato che continua a violare i suoi obblighi, in materia di diritti umani, ai sensi dell’accordo di associazione. [36]
E’ dall’inizio della guerra che l’Europa si rifiuta di fermare la strage di civili a Gaza, le violenze e sfollamenti da parte dei coloni e dell'esercito israeliano, ma la sua complicità diventa ancora più odiosa quando assicura che non finanzia progetti che colpiscono Gaza: “Il Fondo europeo per la difesa è saldamente radicato nei valori dell’Ue e nel diritto internazionale” afferma un portavoce della Commissione. Di fatto una inchiesta giornalistica di Investigative Europe e del consorzio greco Reporters United, ha svelato la partecipazione dell'Israeli Aerospace Industries in 15 progetti finanziati con il Fondo europeo per la Difesa, di cui 7 avviati dopo il 7 ottobre. Un’altra inchiesta, condotta dai quotidiani belgi L’Echo e De Tijd, ha svelato l’impiego di circa un miliardo di euro del fondo Ue per la ricerca e l’innovazione (Horizon) da parte di aziende del settore bellico israeliane. Le università europee si sono divise sulla sospensione del programma Horizon Europe in Israele. Anche qui, con la scusa del dual-use, si permettono finanziamenti indiscriminati. [37]
La parola “magica” dual-use emerge ovunque si parli di questioni legate agli affari militari. E’ di questi giorni di fine luglio la disputa fra il quotidiano “Il Manifesto” e il ministro della difesa Guido Crosetto per un articolo intitolato “Sulle forniture di armi a Israele il governo mente”. Nell’articolo si sostiene vi sia stato un incontro fra lo Stato maggiore della Difesa e rappresentanti militari israeliani, per discutere “un piano di cooperazione bilaterale”.
La cooperazione dunque non si è fermata al 7 ottobre 2023, e non riguarda solo aziende impegnate nel settore bellico. [38] Ancora una volta il ministro viene smentito.
Guide per
per verificare se un bene è "dual-use” e le sue regole di esportazione, si sono moltiplicate e si possono facilmente trovare su vari siti.
Il 30 giugno Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i Territori palestinesi occupati, presenta un rapporto sull’occupazione che costituisce un durissimo atto d’accusa verso Israele dal titolo “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”. Il testo non si limita ad un elenco dei diritti violati da parte dello Stato ebraico, ma denuncia i nomi delle aziende colluse: “le imprese coloniali e i genocidi ad esse associati sono stati storicamente guidati e resi possibili dal settore aziendale”. Di fatto le partnership internazionali che forniscono armi e supporto tecnico hanno rafforzato la capacità di Israele di perpetuare l’apartheid e, recentemente, di sostenere l’assalto a Gaza. [43] Dalle maggiori big tech alle società di investimento, dalle multinazionali del settore militare alle banche, non c’è ambito che non sia coinvolto nel grande business del genocidio.
Nel rapporto si sottolinea anche che la spesa militare israeliana è aumentata del 65% tra il 2023 e il 2024 per un totale di 46,5 miliardi di dollari, mentre sempre dall’ottobre 2023 la borsa di Tel Aviv è cresciuta del 179 percento per un valore di 157,9 miliardi di dollari. [39]
Per questo grande lavoro Albanese è stata attaccata e sanzionata dal segretario di Stato Usa Marco Rubio: "la campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata. Sono illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani".
Dagli USA all’Europa, dal Sudafrica al Giappone, si sono moltiplicate le manifestazioni pro-Palestina e contro il genocidio a Gaza. Contemporaneamente si diffondono informazioni che aiutano a capire le complicità dei vari paesi per denunciarne l’illegalità. Elenchi di aziende che traggono profitto dal genocidio di Gaza sono presenti nei siti di svariate associazioni, da American Friends Service Committee a Who Profits, che integra anche schede per ciascuna azienda. [40]
Un sito italiano che informa avvenimenti o azioni riguardanti armi che transitano nei porti, e di conseguenza chi le produce, è Weapon Watch, Osservatorio sulle armi nei porti europei e del Mediterraneo. Ultimamente si è visto l’articolo “Chi boicotta le armi verso Israele?” che riporta azioni di boicottaggio avvenute in Italia e in altri paesi.
Storico è il movimento BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) contro Israele nato venti anni fa. Come si può leggere sul sito italiano è un movimento a guida palestinese per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza. Il BDS sostiene il semplice principio che i palestinesi hanno gli stessi diritti del resto dell'umanità. In particolare, la sezione “Embargo militare” chiede lo stop al commercio di armi e alla cooperazione militare con Israele, organizza azioni dirette, attività di lobbying e campagne di sensibilizzazione e pressione sulle imprese che collaborano con Israele. Ha curato due dossier: “Embargo Militare contro Israele. Dossier a cura di BDS Italia che documenta lo stretto legame che intercorre fra la politica e gli armamenti e le complicità che permettono a Israele di godere di totale impunità” del 2020 e “La catena dell'impunità: Inchiesta sulla storia degli armamenti israeliani e sulle complicità dell'Occidente e dell'Italia nella guerra condotta ai danni della popolazione civile in Palestina” del 2024. [41]
Middle East Eye, importante giornale online che si occupa di Medio Oriente, ha rivelato che Israele ha modificato i suoi F-35 per consentire l’attacco all'Iran del 13 giugno senza necessità di rifornimento né a terra né in volo. [42]
Per Israele l’entrata nel programma era possibile dopo che Lockheed Martin, e Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, avessero concesso i diritti di modifica del velivolo. Tale modifiche sarebbero state effettuate dalle aziende Israel Aerospace Industries ed Elbit Systems. Come per altri velivoli o sistemi d’arma, Israele chiede la possibilità di sviluppare una propria versione per incorporare le apparecchiature elettroniche adatte alle esigenze specifiche dell'IAF. E’ stato anche concesso il permesso esclusivo di modificare il sistema di guerra elettronica della BAE, con sottosistemi prodotti da Elbit che aumentano esponenzialmente la capacità di guerra elettronica. Con tutte le modifiche apportate, Israele ha fatto dell’F-35 un velivolo capace di modificare, (nell’operazione sono stati impiegati altri sistemi per la prima volta), gli equilibri geopolitici regionali a favore delle forze israeliane in Medio Oriente. Sebbene il costo operativo dell'F-35I sia stimato intorno ai 40.000/41.000 euro per ora di volo, inclusi il consumo di carburante, la manutenzione, i pezzi di ricambio e i costi del personale tecnico, la versione israeliana garantisce un livello di reattività tattica che è difficile da raggiungere in altri eserciti equipaggiati con l’F-35. [43]
E’ un velivolo che nella versione israeliana combina il declino americano con il delirio di potenza israeliana. Attorno gli orbitano 17 Stati che lo tengono in vita. [44]
Con una dichiarazione congiunta oltre 230 organizzazioni hanno chiesto ai governi che producono l’F-35 di smettere di armare Israele. [45] E’ stato accertato l’utilizzo dei caccia F-35 per bombardare i civili palestinesi di Gaza in diversi episodi, uno riguarda lo sgancio di tre bombe da 2000 libbre in un attacco alla cosiddetta “zona sicura” di Al-Mawasi a Khan Younis, che ha ucciso 90 palestinesi. Nel Regno Unito, Al-Haq e Global Legal Action Network, hanno deciso di avviare un ricorso giudiziario contro il governo perché non hanno escluso diversi componenti chiave, di loro produzione, dalla sospensione del settembre 2024 di circa 30 licenze di armi a Israele.
Tuttavia a giugno l’Alta Corte di Londra ha respinto, con motivazioni incredibili, il ricorso di organizzazioni per i diritti umani contro il governo britannico, accusato di fornire componenti militari a Israele nonostante i raid su Gaza. La sentenza ha confermato la legittimità della partecipazione del Regno Unito al programma internazionale ritenendo che si tratti di una questione di sicurezza nazionale e dunque di competenza esclusiva dell’esecutivo.
Nella sentenza si sottolinea che “I componenti vengono prodotti nel Regno Unito e poi spediti per l’assemblaggio negli Stati Uniti, in Italia e in Giappone, dove vengono integrati nei jet destinati ai partner internazionali, Israele incluso”.
Parlando di componenti, si rileva che Leonardo UK, nella sua sede di Edimburgo, produce laser di puntamento ad alta energia venduti a Lockheed Martin per programmi che includono l'F-35. [46]
A Cameri, in provincia di Novara, vi è uno dei tre stabilimenti al mondo in grado di assemblare un aereo di questo tipo. E’ l’unico impianto europeo per l’assemblaggio finale e la manutenzione degli F-35, nonché uno dei pochi autorizzati a svolgere attività di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento. Per ora nello stabilimento vengono assemblati solo i velivoli destinati ad Olanda. In futuro, tranne la Germania che ha deciso di non fare assemblare i suoi caccia a Cameri, si aggiungeranno quelli polacchi, della Repubblica Ceca, Svizzera, Grecia e Belgio. Nel 2024, dopo una visita presso gli stabilimenti Leonardo degli Ambasciatori delle 32 nazioni appartenenti alla Nato, Segredifesa ha dichiarato che era stato illustrato “come presso gli impianti piemontesi – centro di assemblaggio e verifica finale del programma F-35 – si producano già circa un terzo degli assiemi alari per l’intera esigenza del programma internazionale, si assemblano i velivoli per l’Italia e l’Olanda e si effettuano le ispezioni più significative per i Paesi europei”. Per questo velivolo, che in parte è configurato per il trasporto delle bombe tattiche nucleari B61-12, l’Italia arriverà a spendere almeno 25 MLD di euro per 115 velivoli entro il 2035.
Nel documento programmatico del Ministero della Difesa 2024-2026 si è sottolineato che al 31 dicembre 2023 il programma ha generato ricadute tecnologiche, industriali ed economiche nazionali per un valore di circa 4,7 miliardi di euro, con un ulteriore contributo di circa 1,64 miliardi di euro per l’attivazione dei siti e l’implementazione della FACO.
Il 17 luglio, dopo quasi 60 mila morti, oltre 115 mila feriti e più di 2 milioni gli sfollati, dopo che Gaza è diventata un inferno senza fine, Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, hanno presentato una mozione unitaria per chiedere lo stop al Memorandum con Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa. [47] La maggioranza ha difeso l’accordo per le ricadute industriali e occupazionali, perché ha permesso di rafforzare in modo significativo le capacità difensive italiane, e perché “Isolare Israele non permetterà di raggiungere una soluzione politica alla crisi”. Naturalmente la mozione non è passata ed è stata archiviata insieme a tutte le risoluzioni europee e internazionali che hanno salvato Netanyahu e la sua politica criminale contro il popolo palestinese.
Gli accordi militari fra Italia e Israele hanno vissuto due momenti diversi: dall’esaltazione delle armi tecnologicamente avanzate al loro oscuramento per lasciare spazio alla propaganda bellicista.
Attualmente, di fronte a un genocidio, il governo italiano fa di più: la Camera approva il decreto per l’acquisto di un ulteriore aereo radar Gulfstream G550 dalla società israeliana Elta Systems del gruppo Israel Aerospace Industries, la più grande azienda di difesa del paese di proprietà dello Stato. A differenza di altri G550 già in Italia, questo velivolo fungerà da piattaforma di test dedicata per le tecnologie avanzate di intelligence e guerra elettronica. [48] L’acquisto, che fa parte della terza fase di un programma multimiliardario, viene qualificata come “acquisizione di un ulteriore velivolo da destinarsi esclusivamente alla ricerca, sviluppo e testing di nuove funzionalità condotte dall’industria nazionale, in un settore strategico e sensibile come quello delle capacità sistemistiche Airborne e dei payload SIGINT/EA”.
Solo nel 2024 il valore delle importazioni italiane di armamenti israeliani è cresciuto da 31,5 a 154,9 milioni di euro, come scritto nella relazione Uama al Parlamento (pag. 57).
Nella relazione non vengono conteggiate le esportazioni relative alle attività di supporto logistico per la flotta Aermacchi M-346. (contratto siglato con Elbit Systems del 2013)
Il 22 luglio 2025, BAE Systems annuncia la firma di un contratto da 12 milioni di dollari con L3Harris Technologies, per supportare la trasformazione di due velivoli Gulfstream G550 in piattaforme avanzate di guerra elettronica aviotrasportata (EA), destinate all’Aeronautica Militare Italiana. [49] Lo stesso giorno la stessa L3Harris Technologies annuncia di aver ricevuto un contratto da 300 milioni di dollari dall'Italia per la fornitura di due velivoli Gulfstream G550 equipaggiati con un moderno sistema di guerra elettromagnetica. L3Harris collabora con BAE Systems per questa soluzione, che rappresenta la prima volta in cui il governo degli Stati Uniti approva la vendita di un EA-37B a un alleato internazionale. [50] A regime, la Difesa italiana disporrà di una flotta di 10 G550 “speciali” in configurazione CAEW, SIGINT e EA.
Nel 2012 un patto fra il governo italiano e quello israeliano ha sancito l’inizio di una relazione speciale fra i due paesi. Non tanto per l’importo, ma per il livello di cooperazione tecnologica- militare. Israele acquistò trenta addestratori Aermacchi M-346 per la formazione avanzata dei piloti, l'Italia un satellite spia Optsat 3000 e due Gulfstream G550 CAEW.
Come avviene con i velivoli USA, anche l’Italia tramite Finmeccanica-Leonardo, ha permesso a Israele di modificare il proprio velivolo: “L'aeronautica militare israeliana sta potenziando le capacità dei suoi aerei da addestramento avanzati Leonardo M-346, dotando il "Lavi" di bombe di addestramento inerti e serbatoi di carburante esterni. Collaboriamo a stretto contatto con il produttore e questo potrebbe portare a offrire gli stessi aggiornamenti ad altri clienti", afferma il comandante del centro di collaudo di volo dell'aeronautica militare, identificato solo come Tenente Colonnello Shlomy”. E’ incredibile la lunga lista di bombe e missili, oltre che serbatoi e pod (“moduli” agganciati a un aeromobile per ospitare sensori o attrezzature per la ricognizione, sorveglianza e acquisizione di obiettivi) che il velivolo può trasportare: GBU-12 (500 lb) Paveway II LGB ; GBU-49 (500 lb) Enhanced Paveway II GPS/LGB ; Lizard 2 LGB (500 lb) ; GBU-38 (500 lb) JDAM ; Lizard 4 LGB (500 lb) ; Small Diameter Bomb (SDB) ; Rocket Launchers ; MK.82 (500 lb) general-purpose bomb ; MK.82HD Snakeye (500 lb) general-purpose bomb ; Gun pod ; Air-to-Air Missiles ; External Fuel tanks (630 lt each) ; Recce pod ; Target Designator Pod. [51]
Il trattamento speciale comprende anche la possibilità per Israele di vendere direttamente i 346 ad altri paesi come nel caso della Grecia (tramite Elbit Systems). [52]
Con l’israeliana Elbit Systems Leonardo ha siglato più accordi: dallo sviluppo di nuove capacità di lancio siluri del Seagull, il veicolo navale a pilotaggio remoto di Elbit, al programma del Rotary Wing Mission Training Center (Rwmtc), un avanzato centro per l’addestramento dei piloti di elicotteri militari, destinato a sorgere principalmente nella base di Luni, in Liguria. [53]
Altri accordi sono seguiti per la realizzazione congiunta di sistemi d’arma in vari settori, dai veicoli blindati ai droni subacquei, agli elicotteri AW119Kx: “La fornitura degli elicotteri è il risultato di un accordo stipulato nel 2019 tra Leonardo e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nell’ambito del programma Foreign Military Sale (FMS)”. [54]
Questa triangolazione fra USA, Italia e Israele (di lato Gran Bretagna), è un elemento essenziale per capire la forte alleanza che lega i tre paesi, battezzata dal presidente Bush, con la firma dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele. Nel Memorandum sono previste esercitazioni delle due aviazioni in Italia e nel Mediterraneo orientale, con la presenza di militari israeliani nelle basi italiane. A maggio 2025, l’Aeronautica militare risponde ad una interrogazione dell’on. Bonelli che chiedeva spiegazioni sulla presenza di F-35 israeliani in Puglia: “l’incontro, promosso dal Generale dell'U.S. Air Force Hecker, ha avuto l’obiettivo di rafforzare interoperabilità e integrazione tra i Paesi parte del Programma F-35 del bacino Europeo allargato, consesso a cui partecipano anche Canada e Israele”. L’incontro ‘F-35 Air Chiefs Meeting’, è avvenuto nella base aerea di Amendola, la base che oltre ad ospitare gli F35-A e gli F35-B italiani, é divenuta un vero e proprio polo tecnologico. [55] Come in altre occasioni il ministro Crosetto ha negato tutto: “non ci sono stati F35 israeliani in Italia né nel 2025, né nel 2024, né nel 2023”. Chissà se negherà se stesso dopo aver annunciato che l’Italia diventerà il polo globale per l’addestramento degli F-35 in Sicilia: la prima scuola fuori dagli Usa. [56]
Sul Memorandum Italia-Israele il 21 maggio 2025 dieci giuristi italiani hanno firmato una Diffida formale al Governo (riportata qui integralmente), richiamando l’obbligo di rispettare i principi costituzionali e i trattati internazionali. [57]
Germania e Italia sono i maggiori sostenitori di Israele in Europa non solo per la fornitura di armi, ma anche per la posizione politica secondo cui “Israele non va isolato”. A maggio i due paesi si sono opposti alla cancellazione dell’intesa commerciale con l’Europa. La proposta era stata avanzata da un Paese tradizionalmente vicino a Israele come l’Olanda.
Il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul, in una conferenza stampa in Spagna, ha dichiarato “la Germania come Paese vede come parte della sua ragione di essere l'esistenza di Israele e sempre sarà al suo fianco per difendere questo diritto e questo implica la fornitura di armamenti". Per le corvette Sa'ar 6 realizzate da Thyssenkrupp Marine Systems e vendute a Israele, poco importa se usate per rafforzare il blocco navale di Gaza, Leonardo fornisce il cannone navale 76/62 SUPER RAPIDO Multi-Feeding. La sua accettazione da parte israeliana è avvenuta nel 2022 presso la base navale di Haifa. La Germania non ha avuto problemi alla loro vendita sebbene sia integrata con componenti italiane. Non aveva dubbi di ricevere il nulla osta.
Nell’inchiesta pubblicata dal Guardian a luglio si afferma che i ricavi della bomba GBU-39, generata dal ramo statunitense di MBDA, passano attraverso il Regno Unito e l'Unione Europea: “Secondo un esclusiva del Guardian, il più grande produttore europeo di missili, MBDA, vende componenti chiave per le bombe che sono state spedite a migliaia in Israele e utilizzate in numerosi attacchi aerei in cui, secondo le ricerche, sono stati uccisi anche bambini palestinesi e altri civili. Questa compagnia europea fa parte di un gruppo composto dalla più grande azienda di difesa britannica BAE Systems, la francese Airbus e l’italiana Leonardo. MBDA possiede uno stabilimento negli Stati Uniti, che produce le “ali” che vengono montate sul GBU-39, prodotte da Boeing”. [58] Airbus è una società partecipata da Francia, Germania e Spagna . Detiene nel consorzio europeo MBDA il 37,5%, mentre BAE Systems il 37,5% e Leonardo 25%.
Nel 2020, Enrico Savio, al tempo Chief Strategy & Market Intelligence Officer, presenta il piano strategico “Be Tomorrow 2030” per l’innovazione. [59] Innovazione significa scegliere rigorosamente partnership strategiche guardando oltre oltre ai Paesi domestici, Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Polonia. Nella lista ristretta delineata Israele ha un ruolo decisivo.
Nel 2023 Roberto Cingolani illustra la nuova struttura organizzativa e informa che l’azienda ha capacità produttive distribuite in Italia, Polonia, Israele, Regno Unito e Stati Uniti. [60]
Sono un esempio i due accordi sottoscritti nel 2023 con Israeli Innovation Authority, un’agenzia pubblica a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi, e con Ramot, una technology transfer company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell’università di Tel Aviv. Nel comunicato stampa Leonardo esalta il valore della decisione: “Il dinamico e competitivo ecosistema israeliano delle start-up sviluppa soluzioni high-tech innovative in molteplici settori, compresi quelli d’interesse strategico per il business di Leonardo, quali difesa, cybersicurezza, aeronautica, intelligence e spazio”. [61]
Nel 2020, a proposito dell’interesse di Leonardo (ma non solo) verso le start-up, Paola Pisano, Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, durante l’ ‘OurCrowd Global Investor Summit’ a Gerusalemme, afferma che “L’Italia è l’ingresso naturale per l’Europa per le tecnologie all’avanguardia che nascono in Israele. Israele ha bisogno di scalare le sue innovazioni e noi abbiamo bisogno di spingere le nostre aziende a diventare rapidamente più innovative”. Al suo ritorno in Italia dichiara che si rafforzerà la collaborazione sull’innovazione fra i due paesi in ambito di sviluppo di nuove tecnologie e sostegno alle startup e alle aziende del Made in Italy. [62]
L’acquisizione di RADA Electronic Industries e sua fusione con DRS, fa parte del Piano “Be Tomorrow 2030” per la costruzione di rapporti strutturali con Israele. [63]
L’operazione permette di conseguire due risultati: la controllata statunitense di Leonardo DRS RADA Technologies diviene fondamentale sul fronte degli affari con Tel Aviv, e, infine, permette una triangolazione fra Pentagono-DRS RADA-Israele (non compare direttamente Leonardo).
RADA ora DRS RADA, è una azienda israeliana leader nei radar tattici, protezione delle infrastrutture critiche, sorveglianza delle frontiere, protezione militare attiva e applicazioni contro i droni. Collabora con Rafael Advanced Defense Systems, Elbit Systems, Israel Aerospace Industries (IAI), Lockheed Martin, Boeing, Rheinmetall Air Defense, ELT, Hindustan Aeronautics Ltd (HAL), Embraer e altri.
Dalla guida commerciale di Israele - sezione aerospazio e difesa del 2023:
“Le attività militari e commerciali di Israele con l'industria della difesa statunitense sono solide e includono contratti commerciali con importanti aziende statunitensi. L'industria locale si rifornisce di componenti e sottosistemi di qualità, offrendo opportunità di esportazione ai fornitori statunitensi di componenti di alta qualità che possono essere integrati nei sistemi israeliani. Nel novembre 2022, per la prima volta in assoluto, una grande azienda statunitense del settore della difesa, Leonardo DRS, ha acquisito un'importante azienda israeliana di tecnologia per la difesa, RADA”. [64]
Nel 2024 Rafael Advanced Defense Systems presenta il nuovo modulo di missione Iron Dome alla fiera Land Forces in Australia, il sensore radar mobile è di Leonardo DRS (RADA)
Iron Dome è il sistema di difesa più diffuso multi-missione e collaudato in combattimento.
Defense Security Cooperation Agency ha ordinato equipaggiamenti militari, rimorchi per carri armati pesanti e relative attrezzature a Leonardo Drs per Israele. Il contratto, approvato nel 2024, ha un valore stimato in 164,6 milioni di dollari e le consegne inizieranno nel 2027.
Il Pentagono, nel dicembre 2023, ha assegnato alla DRS Sustainment, una sussidiaria di Leonardo Drs, un contratto dal valore di 15,4 milioni di dollari per produrre un numero imprecisato di Hdtt per Israele. I sistemi HDTT Heavy Duty Tank Trailer, sono progettati per trasportare oltre settanta tonnellate di carico utile su terreni diversi, migliorando la capacità delle unità di trasferire rapidamente la loro capacità militare.
RADA Electronic Industries Ltd. integra con i radar emisferici compatti software-defined il sistema di protezione attiva (APS) Iron Fist, prodotto da Elbit Systems/IMI.
Iron Fist di Elbit Systems è un sistema di difesa attiva autonomo sviluppato contro le minacce anticarro, utilizzato nel veicolo trasporto truppe (APC) Eitan, e nei bulldozer Caterpillar D9 che hanno preso parte all'invasione terrestre di Gaza. Il sistema è entrato in funzione operativa durante l'invasione terrestre israeliana di Gaza nell'ottobre 2023.
Leonardo DRS fornisce il sistema TROPHY sviluppato in collaborazione con il partner tecnologico israeliano Rafael Advanced Defense Systems. Il sistema assicura una protezione dalle minacce costituite da razzi e missili anticarro, permettendo nello stesso tempo di localizzare e segnalare l’origine del fuoco ostile per un’immediata reazione.
Nel dossier “La catena dell'impunità” a cura del BDS Italia, il contributo “Il concetto di sicurezza nazionale israeliana e la sua recezione in Italia” , ha cercato di trovare le analogie fra la svolta autoritaria e securitaria del governo Meloni e la dottrina di sicurezza israeliana. (Med-Or è un ente fondato da Leonardo con presidente Marco Minniti. Sul sito si può stampare la dottrina di sicurezza israeliana pubblicata dall’Institute for National Security Studies di Tel Aviv).
“L’Italia del governo Meloni ha trovato in Netanyahu non solo un amico, ma un alleato che condivide valori comuni: identità etnica e culturale, tradizione religiosa e Stato forte e ben armato.
Guido Crosetto, per ciò che gli compete, sta affrettando la ricezione italiana del concetto di sicurezza nazionale israeliano”. [66]
NOTE:
[*] https://europa.today.it/unione-europea/germania-vuole-costruire-esercito-piu-potente-europa.html
[1] “Peace through security: The strategic role of digital technologies”
TEHA Group(The European House – Ambrosetti) – Leonardo, 2024
[2] https://legrandcontinent.eu/it/2025/06/25/gli-stati-uniti-sono-lunico-paese-della-nato-di-cui-la-spesa-per-la-difesa-in-percentuale-del-pil-e-diminuita-dal-2014/
[3] https://www.corriere.it/economia/finanza/25_marzo_03/borse-oggi-3-marzo-l-europa-apre-debole-ma-volano-i-titoli-della-difesa-leonardo-17-2d980d3e-fbc9-4f4d-98a3-9f27cb8a2xlk.shtml
[4] https://www.eunews.it/2025/05/27/consiglio-ue-fondo-safe-difesa-parlamento/
[5] https://www.peacelink.it/disarmo/europa-armata-la-politica-della-difesa-e-export-di
[6] https://commission.europa.eu/topics/defence/future-european-defence_en
https://www.eumonitor.eu/9353000/1/j4nvhdfdk3hydzq_j9vvik7m1c3gyxp/vmlvruklihug
https://cinea.ec.europa.eu/document/download/5327e152-c3ba-4607-a935-e4db6f892fe5_en?filename=List+of+selected+proposals_FINAL.pdf
[7] https://transport.ec.europa.eu/transport-themes/military-mobility_en
https://defence-industry-space.ec.europa.eu/document/download/c3d3067c-6d9a-4f95-9a69-4dd99c340188_en?filename=Action+plan+on+military+mobility+2.0.pdf
https://www.rfi.it/it/rete/in-europa/rete-ten-t.html
[8] https://www.corrieredelleconomia.it/2025/06/11/i-primi-strumenti-finanziari-della-bei-a-favore-della-difesa-europea/
[9] https://www.euractiv.com/section/defence/news/eu-commission-unveils-de-regulation-quick-fixes-for-europes-defence-industry/
[10] https://it.irefi.eu/il-nucleare-italiano-riparte-accordo-tra-enel-ansaldo-e-leonardo-per-una-newco-dedicata-agli-smr-e-amr/
[11] https://www.ilgiornale.it/news/aziende/nucleare-prende-largo-cos-i-mini-reattori-muoveranno-grandi-2447314.html
[12] https://pininfarina.it/it/notizie/pininfarina-newcleo-e-fincantieri-il-futuro-dellenergia-nucleare-alla-biennale-architettura-di-venezia
[13] https://www.repubblica.it/economia/2025/03/29/news/industria_difesa_europa_quanto_vale-424093https://commission.europa.eu/document/download/e6d5db69-e0ab-4bec-9dc0-3867b4373019_en?filename=White%20paper%20for%20European%20defence%20%E2%80%93%20Readiness%202030.pdf599/
[14] https://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/airbus-supprime-2-043-postes-dans-ses-activites-spatiales-1013090.html
[15] https://www.lefigaro.fr/flash-eco/suppression-de-postes-dans-le-spatial-thales-a-redeploye-70-de-ses-collaborateurs-en-france-20250516
[16] https://investire.biz/news/azioni/rheinmetall-risultati-2024-record-guidance-solida-2025-azioni-bors
[17] https://www.rheinmetall.com/en/company/subsidiaries/rheinmetall-italia
[18] https://www.ilgiornaleditalia.it/news/mondo-imprese/663094/ricavi-multinazionali-della-difesa-in-crescita-del-9-nel-2024-trainati-dai-conflitti-in-corso-il-report-dell-area-studi-mediobanca.html
[19] https://www.shippingitaly.it/2025/07/01/fincantieri-dedichera-castellammare-e-palermo-esclusivamente-al-militare/?output=pdf
[20] ]https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/fincantieri-apre-una-innovation-antenna-a-san-francisco-per-sviluppare-tecnologie-dual-use/
https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2025/fincantieri-espande-il-proprio-network-di-innovazione-aperta-la-nuova-innovation-antenna-in-corea-del-sud-ecosistema-da-2000-scaleup/
[21] https://www.osservatoriodiritti.it/2021/01/07/armi-egitto-italia-regeni-stop-vendita/
[22] https://www.fondazioneluigieinaudi.it/wp-content/uploads/2025/06/09062025-difesa-industria-necessaria-abstract-2.pdf
[23] [28] https://www.startmag.it/economia/industria-difesa-italiana-globalizzazione-cossiga-aiad/
[24] https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2024/04/23/technology-transfer-italia-professor-privilege/
https://www.innovationpost.it/attualita/ricerca-e-innovazione/innovazione-e-ricerca-la-proposta-degli-esperti-creare-una-rete-per-favorire-la-trasformazione-digitale-delle-imprese/
https://www.ilsole24ore.com/art/cosi-trasferimento-tecnologico-riconquista-l-impresa-AGXT16rD
[25] https://www.potomacinstitute.us/reports/43-pips-reports/198-a-historical-summary-of-technology-reinvestment-project-s-technology-investment-programs
https://www.gao.gov/assets/t-nsiad-95-167.pdf
Technology%20Reinvestment%20Project.pdf
https://www.hsdl.org/c/view?docid=712456
[26] https://acquisitioninnovation.darpa.mil/docs/DARPA%20OT%20Programs/
https://www.pressenza.com/it/2025/01/gli-oligarchi-tecnologici-scuotono-il-complesso-militare-industriale/
https://www.mckinsey.com/industries/aerospace-and-defense/our-insights/a-rising-wave-of-tech-disruptors-the-future-of-defense-innovation
[27] https://www.wsj.com/tech/army-reserve-tech-executives-meta-palantir-796f5360
[28] https://www.startmag.it/innovazione/microsoft-amazon-e-google-come-cresce-il-peso-delle-big-tech-nella-difesa-usa/
[29] https://www.datamanager.it/2024/12/ericsson-discute-sullimportanza-del-5g-evoluto/
https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/13-04-2023-leonardo-and-cisco-partner-up-to-develop-joint-technology-projects
[30] https://www.leonardo.com/documents/15646808/28608810/Bilancio+Integrato+2024.pdf?t=1741973485310 https://www.leonardo.com/documents/15646808/0/ComLDO_Piano+Industriale_12_03_2024.pdf?t=1710426525952
[31] https://www.leonardo.com/documents/15646808/29956979/250408_Pj.+Leonardo_Documento+Informativo_clean.pdf?t=1744352597627
[32] https://www.globalist.it/intelligence/2019/10/16/nell-offensiva-di-erdogan-contro-i-curdi-utilizzati-ancora-elicotteri-italiani/#google_vignette
[33] https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/14-05-2025-nuclitalia-has-been-created-enel-ansaldo-energia-and-leonardo-join-forces-on-research-on-nuclear-power
[34] https://nba28q5-a7z.leonardo.com/it/n5-supercomputer-davinci-1
https://www.ilsole24ore.com/art/leonardo-punta-leadership-supercalcolo-e-innovazione-AHFpvnM
https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/18-12-2024-high-performance-computing-and-artificial-intelligence-the-partnership-between-leonardo-and-cineca
[35] https://www.repubblica.it/tecnologia/2025/01/05/news/la_spada_e_l_algoritmo_perche_in_guerra_e_necessaria_un_etica_dell_intelligenza_artificiale-423921857/
[36] https://europa.today.it/unione-europea/ue-striscia-gaza-accordo-associazione-israele-amnesty.html
[37] https://www.investigate-europe.eu/it/posts/european-defence-fund-millions-benefiting-israeli-state-owned-drone-manufacturer?origin=app
https://sciencebusiness.net/news/international-news/european-universities-divided-israel-horizon-europe-suspension
[38] https://ilmanifesto.it/lincontro-che-svela-le-bugie-del-governo-sulle-forniture-a-israele
https://ilmanifesto.it/crosetto-conferma-lincontro-con-i-militari-israeliani-e-stato-il-23
[39] https://kritica.it/economia/da-economia-delloccupazione-a-economia-del-genocidio-il-rapporto-di-francesca-albanese-sul-business-complice-di-israele/
[40] https://afsc.org/gaza-genocide-companies
https://afsc.org/sites/default/files/2024-10/divestment-list-for-palestinian-rights-october-2024.pdf
https://www.whoprofits.org/companies/company/7380
[41] https://bdsitalia.org/index.php
https://www.weaponwatch.net/2025/07/01/chi-boicotta-le-armi-verso-israele/
[42] https://www.middleeasteye.net/news/israel-and-us-modified-f-35-jets-enable-iran-attack-without-refuelling-sources-say
https://www.twz.com/air/israeli-f-35s-first-to-use-beast-mode-in-combat
[43] https://defense.info/air-power-dynamics/2025/06/israels-f-35i-adir-a-strategic-game-changer-in-middle-east-air-power/
[44] Il caccia F-35 non ha raggiunto l'obiettivo annuale di capacità di missione per 6 anni consecutivi
https://www.pogo.org/analysis/f-35-testing-report-reveals-problems-with-production-decisions
Paesi che partecipano al programma con modalità diverse: Australia Belgio Canada Repubblica ceca Danimarca Finlandia Germania Grecia Israele Italia Giappone Paesi Bassi Norvegia Polonia Repubblica di Corea Svizzera
[45] https://www.reachingcriticalwill.org/news/latest-news/17311-joint-statement-by-230-organisations-demanding-that-governments-producing-f-35-fighter-jets-stop-arming-israel
[46] https://www.reuters.com/sustainability/society-equity/uk-export-f-35-parts-israel-was-lawful-court-rules-2025-06-30/
https://www.theguardian.com/uk-news/2025/jun/30/uk-sale-f-35-fighter-jet-parts-israel-lawful-high-court
https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/12-09-2019-leonardo-announces-sales-of-over-600-man-portable-laser-designators-to-nato-and-nato-partner-countries
https://electronics.leonardo.com/it/news-and-stories-detail/-/detail/leonardo-laser-target-designator-australian-defence
[47] https://www.parlamento.it/service/PDF/PDFServer/DF/133812.pdf
https://www.juragentium.org/topics/palestin/it/ItIsr.pdf
https://ambtelaviv.esteri.it/wp-content/uploads/2023/06/accordo_rd-2.pdf
[48] https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01453222.pdf
[49] https://www.baesystems.com/en/article/supporting-airborne-electronic-attack-capabilities-for-italy
[50] https://www.l3harris.com/newsroom/press-release/2025/07/l3harris-contract-italys-airborne-electronic-warfare
[51] https://thaimilitaryandasianregion.wordpress.com/category/uncategorized/page/26/?iframe=true
[52] https://www.elbitsystems.com/news/elbit-systems-marks-milestone-first-two-m-346-aircraft-landing-hellenic-international-flight
[53] https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/DI0124.pdf
[54] https://www.leonardo.com/en/press-release-detail/-/detail/20-04-2022-leonardo-us-department-of-defense-awards-29-million-contract-for-new-aw119kx-helicopters-in-foreign-military-sale-to-israel
[55] https://www.aeronautica.difesa.it/news/european-f-35-air-chiefs-meeting-ad-amendola-lincontro-dei-capi-delle-forze-aeree-delle-nazioni-del-bacino-europeo-allargato-parte-del-programma-f-35/
https://ilmanifesto.it/f-35-non-erano-in-missione-ma-le-armi-si-vendono
https://www.aeronautica.difesa.it/news/f35-ad-amendola-lacquisizione-della-capacita-dispezione-alle-turbine-del-jsf/
[56] https://it.euronews.com/my-europe/2025/07/02/f35-litalia-diventa-polo-globale-per-laddestramento-in-sicilia-la-prima-scuola-fuori-dagli
[57] https://www.libertaegiustizia.it/2025/05/23/non-in-nostro-nom
[58] https://www.eunews.it/2025/07/17/guardian-missili-europei-venduti-a-israele-usati-per-uccidere-bambini-a-gaza/
[59] https://www.leonardo.com/it/news-and-stories-detail/-/detail/enrico-savio-illustrates-be-tomorrow
[60] https://www.industriaitaliana.it/leonardo-cingolani-mariani-industria-aerospace-aerostrutture-elicotteri-elettronica-cybersecurity/
[61] https://www.leonardo.com/it/press-release-detail/-/detail/03-02-2023-leonardo-signs-two-agreements-with-israeli-innovation-authority-and-ramot-tel-aviv-university-in-the-field-of-innovation
[62] https://innovazione.gov.it/notizie/articoli/startup-e-innovazione-continua-la-collaborazione-tra-italia-e-israele/
[63] https://www.analisidifesa.it/2022/06/leonardo-drs-annuncia-la-fusione-dellisraeliana-rada-electronics-industries/
[64] https://www.trade.gov/country-commercial-guides/israel-aerospace-and-defense
[65]https://www.med-or.org/la-fondazione
[66] https://www.peacelink.it/disarmo/il-concetto-di-sicurezza-nazionale-israeliana-e-la
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