Acciaierie d'Italia, accertato stato passivo per un valore di 5,4 miliardi euro

I debiti di chi gestisce lo stabilimento ILVA al 2025 ammontano a 5,4 miliardi di euro

Presso il Tribunale di Milano è stata tracciata la mappa dei creditori del Gruppo Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria. E' il quadro complessivo dell’indebitamento fino a ora accertato.

ILVA di Taranto

(Teleborsa) - È proseguito ieri presso il Tribunale di Milano l’accertamento del passivo del Gruppo Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria. In particolare, sono state esaminate le domande tardive di ammissione al passivo di Acciaierie d’Italia, nonchè quelle di altre società del gruppo ex Ilva, oltre alle domande tempestive di ADI Holding.

Le udienze si sono svolte davanti al giudice Laura De Simone, alla presenza del Commissario Tabarelli e dei suoi consulenti, gli avvocati Francesco Grieco e Carlo Cicala, e si è conclusa con la dichiarazione di esecutività dello stato passivo di tutte le Società, con l’eccezione di Acciaierie d’Italia, per la quale è stata fissata l’udienza del 14 maggio 2025 per l’esame di alcune posizioni.

Le precedenti udienze di verifica sono state svolte il 19 giugno 2024 ed il 18 settembre 2024, e il passivo accertato sino ad ora, in relazione a tutto il gruppo in amministrazione straordinaria, è pari al considerevole ammontare di 5,4 miliardi di euro.

Note: Cos’è lo “stato passivo”

Lo stato passivo è l’elenco ufficiale e giuridicamente accertato di tutti i debiti di un’impresa sottoposta a una procedura concorsuale (fallimento, amministrazione straordinaria, concordato). In pratica è la mappa dei creditori (banche, fornitori, Stato, dipendenti, ecc.), con l’indicazione degli importi che ciascuno ha diritto a ricevere, e con la classificazione dei crediti in base alla priorità di pagamento (privilegiati, chirografari, prededucibili, ecc.).

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