Slittata di un giorno l'approvazione: il 26 marzo forse è la data decisiva

Mercanti di morte e modifiche alla legge 185/90, il Senato sta per votare!

Davanti al Senato per dire NO alla legge dei mercanti di armi. E intanto le Iene hanno messo in fuga un po' di senatori che non sapevano cosa stanno per approvare...
25 marzo 2003
Alessandro Marescotti

E' un dovere di ogni pacifista "autoconvocarsi" individualmente e andare a Roma di fronte al Senato mercoledì 26 marzo. Ognuno con la bandiera della pace. Ognuno contro i mercanti di armi che stanno per brindare alla vittoria. Infatti la legge 185/90, una buona legge scritta nata per controllare l'esportazione di armi italiane, sta per essere smantellata. Quella legge la chiedemmo noi pacifisti quando i venditori di morte si arricchivano inviando armi a Saddam Hussein e ad altri dittatori. Oggi - nel pieno di una guerra nata con il pretesto di disarmare "il rais" ieri così ben armato da chi oggi lo bombarda - rispunta la "lobby di Saddam". Sì, proprio quella che ieri armò il dittatore e che oggi punta ad armare altri dittatori liberalizzando il mercato bellico, oggi regolato per l'Italia dalla legge 185/90 che proibisce di vendere armi a nazioni che violano i diritti umani.
Che fare?

Esiste ancora una probabilità di salvare una buona legge, tentiamola. Ognuno con la bandiera della pace si schieri davanti al Senato, dalla mattina alla sera. Ognuno fissi negli occhi i senatori e chieda un gesto di responsabilità.

Un po' come ha fatto il Trio Medusa il 25 marzo davanti a Palazzo Madama. Le Iere hanno infatti posto domande "imbarazzanti" sull'export di armi. Il risultato? Il Senato non sa cosa sta votando...
Il sito di Vita ne ha dato una puntuale informazione. Eccola.

«Senatore, ma lei lo sa che, proprio nel pieno di una guerra, state approvando una legge che facilita il commercio delle armi?». Hanno fatto un bel pò di scompiglio, oggi a Palazzo Madama, i ragazzi del Trio Medusa.
Preparatissimi sulla legge 185 e sul via libera al disegno di legge destinato a smantellarla, hanno fatto «domande imbarazzanti» a una ventina di senatori. Il servizio andrà in onda nella puntata delle Iene di giovedì prossimo.
Nel frattempo, Vita ha contattato il Trio per sapere com'è andata. «Ci ha stupito il fatto che almeno la metà dei senatori intervistati non sapesse nemmeno di cosa stessimo parlando» dice Gabriele Corsi, uno dei componenti. «L'aspetto più triste è che alcuni di loro, sollecitati dalle nostre domande, avevano appena finito di ripudiare la guerra, proclamando che non avrebbero mai contribuito a favorire l'export di armi a Paesi che non rispettano i diritti umani e includendo in questi anche la Turchia. E poi, informati del disegno di legge 1547, hanno risposto di essere impreparati oppure se ne sono andati». Così ha fatto il senatore Domenico Contestabile, presidente della commissione Difesa, che ha dichiarato «No, non è vero» ed è entrato a Palazzo Madama.
Tra gli altri i senatori fermati, Achille Occhetto (che ha giustificato la responsabilità dell'ex governo di centrosinistra, nella revisione della 185, con una lettura "politica": l'occidentalizzazione e la ricerca di affinità con l'America). Poi Giuliano Amato, che ha risposto a monosillabi e si è allontanato, Tiziano Treu (che, interrogato sulla stessa questione, ha risposto «Se abbiamo sbagliato una volta, non è detto che dobbiamo sbagliare un'altra»). Le interviste del Trio hanno incluso anche un contributo di Msf.

Dopo una giornata di attesa, domani in Aula potrebbe arrivare l'approvazione definitiva del ddl 1547. Il testo ripasserà alla Camera, ma solo per l'approvazione del brevissimo passaggio riguardante la copertura finanziaria per l'anno 2003. Per questo, il via libera di domani, se ci sarà, segnerà davvero la parola fine. "Quello che ci ha stupito davvero" conclude Corsi, "E' che nessuno dei senatori ha contestato il fatto che questa nuova legge pone le armi allo stesso livello di un commercio qualunque. Neanche fossero marmellata".

Questo è il resoconto di Benedetta Verrini di Vita.
Invitiamo tutti coloro che stanno leggendo a mobilitarsi. Sul sito http://www.retelilliput.org esiste un sistema di invio di posta elettronica ai senatori per sollecitarli a non votare lo stravolgimento dell'attuale legge 185/90.
Se la guerra dovesse diventare una cortina fumogena per i mercanti di armi allora vuol dire che noi pacifisti saremmo veramente caduti nella trappola.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

PS - Domenica è apparso un annuncio a pagamento su La Repubblica della Campagna per la difesa della 185. Per sostenere le spese:
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"Contro i mercanti di armi: difendiamo la 185".

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