Lo Straparlone

Il 22 dicembre Gian Antonio Stella ha voluto deliziarci con un esilarante articolo sul Corriere della Sera, nel quale si è dilettato a decantare l’efficienza veneziana e l’intelligenza dei suoi cittadini nell’aver brillantemente gestito la questione dei rifiuti, se paragonata alla disastrosa situazione campana.
26 dicembre 2007

Gian Antonio Stella Il 22 dicembre Gian Antonio Stella ha voluto deliziarci con un esilarante articolo sul Corriere della Sera, nel quale si è dilettato a decantare l’efficienza veneziana e l’intelligenza dei suoi cittadini nell’aver brillantemente gestito la questione dei rifiuti, se paragonata alla disastrosa situazione campana.
Una chiosa all’articolo di Stella, resa necessaria più dall’invasività mediatica che dall’evanescenza del contenuto, non potrebbe prescindere da una breve premessa sul giornalista.
Sono mesi che Stella, tra una marchetta televisiva e l’altra, dedicata alla presentazione del suo ultimo capolavoro di ovvietà, “La Casta”, non perde occasione per discettare su emergenza rifiuti campana ed inceneritori. E lo fa col piglio del grande esperto in materia, perché, come spesso accade in Italia, essere famosi comporta di diritto il ruolo di tuttologi.
Del buon Stella, “editorialista ed inviato di politica, economia e costume”, non conosciamo alcun titolo di studio che abbia una qualche attinenza col settore scientifico. Ma qualche rudimento di chimica e fisica, retaggio delle sue frequentazioni al Liceo Classico, nonché la sua lunga carriera di giornalista, dovrebbero almeno garantirci uno sguardo giornalistico che vada “oltre” i fatti e quella saggia umiltà di chi voglia affrontare temi di carattere scientifico, se privo del dovuto supporto culturale.

E’ dunque grazie al suo articolo che veniamo a conoscenza di un miracolo tutto veneziano: l’inceneritore della laguna farebbe sparire i rifiuti nel nulla, portando in discarica solo il 3% di quanto prodotto dai veneziani e dagli incivili turisti (già, perché a Venezia la raccolta differenziata non può funzionare per colpa di quelle migliaia di sporcaccioni che vengono a visitarla).
Una colossale baggianata, tra le tante scritte, perché Stella omette di dire che il 30% di quanto entra in qualsiasi inceneritore al mondo, compreso quello veneziano, esce come ceneri e polveri altamente tossiche, quelle sì tutte da confinare in discariche controllate. Un fatto che, combinato all’idea distorta che le materie prime siano una risorsa infinita da poter incenerire più che riusare, dovrebbe aiutare a comprendere la follia di soluzioni al problema rifiuti basate sull’incenerimento del tal quale.

Stella, da bravo giornalista di decennale esperienza, nella sua lunga sbrodolata di luoghi comuni, fa un cenno al volo, in due sole parole, al problema ecomafie, parlando di smaltimento “addirittura criminale” della “munnezza”. Una distanza per così dire siderale dalla qualità dell’approfondimento giornalistico dei recenti reportage di Exit su La7 e di Controcorrente su Sky TG 24, nei quali sono stati testimoniati gli effetti dell’azione criminale della camorra, che smaltisce a prezzi di favore tonnellate di rifiuti tossici illegali, provenienti dalle industrie nordiche delle terre del buon Stella. Lo stesso famoso inceneritore di Acerra, simbolo di 14 anni di trasversali inettitudini politiche, si staglia in una terra oggetto delle devastazioni delle ecomafie e di un’industria criminale.
Inoltre l’emergenza rifiuti “ordinaria” campana non sarebbe al momento emergenza di una simile portata, condita dalla ragionevole opposizione del cittadini, se la scelta dei siti di conferimento della “munnezza” non continuasse ad essere pilotata verso i soliti luoghi stracolmi fino all’inverosimile o verso cave dismesse, il più delle volte già oggetto di sversamenti illegali di rifiuti tossici, che verrebbero così ricoperti da quelli legali, mascherando l’illecito, a completamento di un ciclo omertoso di illegalità e malaffare.

Se Stella facesse realmente il bravo giornalista, attento a quei costi e sprechi a cui tanto mostra di tenere, racconterebbe che il professore Giambattista De Medici, docente di geologia applicata e idrogeologia della Facoltà di ingegneria della Federico II, collaborando con la struttura di Bertolaso nei primi del 2007, aveva indicato siti capienti, con materiale argilloso, lontani dai corsi d'acqua e dai centri abitati, facilmente raggiungibili da mezzi pesanti. Siti dunque ideali per accogliere tutta l'immondizia in eccesso, con una scelta che avrebbe evitato lo scempio di luoghi come Serre e la protesta dei cittadini in difesa di siti già saturi di immondizia. Avrebbe consentito nel contempo di partire con la pianificazione di una seria raccolta differenziata porta a porta, iniziando da subito col recupero di quell’umido che rappresenta oggi l’elemento più dannoso della mancata realizzazione di un serio piano integrato dei rifiuti.

Stella snocciola infine numeri da vero esperto, parlando della scarsa nocività delle polveri sottili prodotte da un inceneritore che tra “filtri e controfiltri” sarebbero di entità trascurabile rispetto a quelle prodotte dal traffico su gomma. Omette di dire, per ignoranza o malafede, che non esistono filtri al mondo in grado di bloccare il particolato ultra fine che esce da un qualsiasi inceneritore, la cui misurabilità non è certo “un gioco da giornalisti”; non sa che, quando si parla di particolato, ciò che conta, in termini di pericolosità, non è la massa (quella di una PM10 è la stessa di un milione di PM0.1) ma la quantità e la dimensione delle nanoparticelle.
Scherza infine col fuoco perché, da “attento” giornalista, dovrebbe raccontare che il nord Italia è considerato la pecora nera d’Europa in termini di particolato ultrafine PM2.5, al punto che si stima ormai una concreta diminuzione di aspettativa di vita dei cittadini padani: in tale contesto le emissioni di particolato andrebbero ridotte, non certo aggiunte a quelle derivanti dal traffico su gomma e dalla produzione industriale.

Un consiglio a Stella: se ci tiene tanto ad incenerire, provi prima di tutto a farlo col suo giornalismo spazzatura.

Vittorio Moccia
PeaceLink Campania

Note: [1] Allarme Cibo Avvelenato (Exit - La 7)
http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=1509
[2] Controcorrente: Rifiuti Umani (Sky TG 24)
http://campania.peacelink.net/rifiutiumani
[3] Discariche ed emergenza rifiuti in Campania
http://www.peacelink.it/ecologia/a/21358.html
[4] Gita all'Inceneritore di Brescia
http://alex321.splinder.com/post/12201764/
[5] Chiude l'inceneritore di Montale
http://www.allarmerifiutitossici.org/rifiutitossici/articles/art_38.html
[6] Report sulla mortalità della popolazione residente attorno agli inceneritori di Forlì.
http://www.alessandroronchi.net/files/relazione_enhance_health.pdf
[7] Inceneritori e Nanopatologie
http://www.peacelink.it/ecologia/a/17132.html
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