Il Primo Maggio e le nuove frontiere del lavoro
La ricorrenza del Primo Maggio rappresenta ormai da tantissimi anni una data in cui tutti i lavoratori del mondo uniti riescono a rivendicare i loro diritti.
Cosa è avvenuto in tutti questi anni e quali risultati si sono ottenuti?
Ricordiamo la conquista delle otto ore occupazionali e moltissimi diritti a tutela di tutti i lavoratori, ricordando le nuove forme di sfruttamento relative ai dipendenti a partita iva e gli operai, a cui viene tolto ogni diritto con la promessa di guadagni irraggiungibili: oggi molto è ancora da fare.
Assistiamo alla trasformazione del mondo del lavoro che sempre più si focalizza sul capitale economico, i mercati e le transazioni finanziarie a discapito del diritto del lavoratore.
Troppo spesso facciamo riferimento alla riattuazione di modelli che ormai pensavamo appartenenti alla Storia passata, modelli di sfruttamento, con condizioni lavorative ingiuste, disumane e feroci, ma questi fenomeni oggi riemergono con rinnovato, ma negativo vigore e questo fa sì che il lavoratore sia sempre più pressato e ridotto a merce di scambio.
Il mondo capitalistico si ripresenta sempre alla stessa maniera: la fabbrica, il lavoro di sfruttamento e un modello di sviluppo che ricorda ancora il periodo della rivoluzione industriale piuttosto che una nuova frontiera alla quale noi oggi dovremmo puntare. Senza tralasciare i lavoratori autonomi e con partita iva che attualmente costituiscono una parte sempre più rilevante del mondo occupazionale.
Nuove sfide si presentano all’umanità e una di queste deve essere la riconversione ecologica dei modelli di sviluppo e lavorativi e del sistema di sostenibilità globale e mondiale.
Cosa ci differenzia dal passato?
La tecnologia può essere alleata del futuro dell’umanità. Nuove forme lavorative e nuovi modelli possono essere applicati e sostenuti e non, come al contrario accade, calpestati dalla finanza globale.
In molte parti del mondo si assiste alla crescita di nuove pratiche volte a creare città a misura di persona, sul modello della smart city, dove la tecnologia comincia a essere alleata dell’uomo e dell’umanità. Auto elettriche, modelli energetici alternativi, produzione di energia elettrica rinnovabile.
Ma perché tutto questo non si attiva e non si mette in pratica?
Forse perché "qualcuno", il potere, ha interesse a mantenere lo status quo e a continuare a fomentare guerre per il dominio e il controllo del petrolio e delle risorse energetiche fossili.
Viviamo un periodo storico dove sempre più spesso emergono nuovi problemi, a livello mondiale, che mettono in discussione il nostro modello di sviluppo.
Dove potrebbe arrivare l’uomo se mantiene questi ritmi di sfruttamento delle risorse e questi arcaici sistemi di sviluppo?
La salute pubblica e la stessa vita del lavoratore possono essere messe in discussione al fine di una crescita esponenziale della produzione?
Lavorare per vivere o vivere per lavorare? o peggio lavorare per morire?
Ora e sempre più, in modo consapevole, sembra che questo modello attuale ci ponga davanti al quesito che la salute del lavoratore non sia equiparata alla necessità di crescita e di sviluppo.
Questi sono tutta una serie di quesiti che noi oggi dobbiamo porci e tenere a mente affinché le lotte condotte in questi anni dai lavoratori per raggiungere e ottenere diritti, oltre a non essere vanificate, siano uno sprono per tutti noi nel continuare nella estenuante ricerca di una salvezza e di uno sviluppo umano che tenga in considerazione fondamentalmente il bene comune, le risorse di nostra madre terra e il rispetto di ogni sua forma di vita.
Articoli correlati
L'Honduras abroga la legge sull’impiego a ore
Ampia maggioranza parlamentare elimina uno dei principali strumenti di precarizzazione del lavoro29 aprile 2022 - Giorgio Trucchi- Venerdì 26 novembre ci sarà un convegno nazionale a Taranto
Normativa sicurezza e infortuni sul Lavoro: Taranto Capitale per un giorno
Per la prima volta, Bruno Giordano, Direttore Ispettorato Nazionale del Lavoro, sarà a Taranto per partecipare a un importante convegno nazionale e, inoltre, per portare solidarietà ai due Ispettori del Lavoro che, nei giorni scorsi, sono stati aggrediti da un imprenditore del tarantino.24 novembre 2021 - Fulvia Gravame - Un sistema alimentare vegetale sarebbe un innegabile vantaggio per gli animali e per il pianeta
Il futuro dell'industria agroalimentare in un mondo senza carne
Ciò su cui serve fare chiarezza è il destino dei produttori che lavorano nell'industria della carne31 agosto 2021 - Jenny Splitter - A pochi giorni dall'uccisione di Agitu emerge un'altra storia di una donna dedita alla pastorizia
Una donna controcorrente, la Pastora di Altamura
Una storia che fa il paio con quella di Agitu e anche in Puglia si tratta di una donna. La mia generazione è cresciuta convinta che la terra non fosse un lavoro adatto alle donne anche se già allora c'erano delle eccezioni ed ora le ragazze del ventunesimo secolo sono in prima linea.19 gennaio 2021 - Fulvia Gravame
Sociale.network