Una sinistra unita, plurale ed europea

22 febbraio 2009
Nicola Vallinoto (Movimento federalista europeo)
Fonte: Il Manifesto - 18 febbraio 2009

Una riflessione in riferimento all'articolo "Una proposta per le europee" (1). La Sinistra Arcobaleno non era un brutto progetto ma non ha funzionato perché è stato calato dall'alto. Hanno ragione Pianta e Marcon quando affermano che occorre costruire una sinistra unita e plurale con una reale partecipazione dal basso dei cittadini, orfani di una rappresentanza politica di sinistra capace di difendere gli interessi degli strati più deboli della società.

Solo nella prospettiva di un federalismo sovranazionale solidale è possibile combattere il ritorno, in tutta Europa, della destra populista, xenofoba e nazionalista.
In questo ci può aiutare il processo partecipativo avviato con i forum sociali mondiali da Porto Alegre a Belem, luoghi dove vengono ricomposte istanze plurali, locali e globali di soggetti diversi, per proporre un'alternativa a un mondo senza regole e controlli. Ottima quindi la proposta di organizzare le primarie per la scelta dei candidati e per definire il programma politico di una sinistra unita e plurale per le elezioni europee. Il tempo che resta rende difficile attuare tale progetto, ma davanti allo sbarramento del 4% e alla probabile scomparsa delle sinistre anche al Parlamento europeo, vale la pena, forse, di tentare un percorso unitario utilizzando gli strumenti della democrazia partecipativa.

la bandiera europea Ai dieci punti indicati da Marcon e Pianta ritengo indispensabile aggiungerne un undicesimo: visti i problemi di natura globale come la salvaguarda ambientale del pianeta, la crisi finanziaria e le migrazioni dai paesi poveri a quelli più ricchi, la nuova sinistra deve sostenere la costruzione della democrazia in Europa e nel mondo per dare voce a chi non l'ha nelle istituzioni sovranazionali. La sinistra deve puntare sull'Europa perché è lo spazio minimo di lotta e di rivendicazione di diritti cosmopolitici per tutti i cittadini e le cittadine residenti nel nostro continente e perché l'Europa può costituire l'alternativa a un processo di globalizzazione guidato dalle multinazionali e dalle grandi potenze, per costruire un mondo basato su democrazia, giustizia sociale e diritti senza confini e senza più guerre. Solo nella prospettiva di un federalismo sovranazionale solidale è possibile combattere il ritorno, in tutta Europa, della destra populista, xenofoba e nazionalista.

Note: (1) Una proposta per le europee

di Giulio Marcon e Mario Pianta

http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20090213/pagina/12/pezzo/242128/

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