Europa e ambiente

La UE deve decidersi a tassare il traffico aereo, nemico n.1 del clima

18 febbraio 2005
Sepp Kusstatscher (Verdi/Ale)

L'intenzione di tassare il carburante aereo attraverso una gabella estesa su
scala europea prospettata dal vertice G-7 del 17 febbraio, trova il pieno
consenso dei Verdi al Parlamento Europeo. Il motivo lo spiegano Eva
Lichtenberger e Michael Cramer nell'ambito della Commissione traffico e turismo
del Parlamento Europeo:
"Il mix composto da un sistema di tassazione del traffico aereo da un lato e
dell'intensificazione degli aiuti ad esempio, dell'Africa, è un modo di
procedere positivo e degno di lode ai fini di una politica sostenibile".
Con oggi è entrato in vigore lo strumento centrale ed internazionale per la
riduzione delle emissioni nocive al clima, il Protocollo di Kyoto. Fino ad ora
il traffico aereo si è sottratto ai provvedimenti contenuti nel quadro del
protocollo e le emissioni da esso prodotto, non sono state conteggiate
all'interno del bilancio climatico. L'introduzione di una tassa sul carburante
aereo rappresenterebbe un primo passo in direzione delle direttive sulla tutela
del clima. Ma, indipendentemente da ciò, è quanto mai necessario che il carico
enorme di emissioni prodotte dal traffico aereo venga inserito all'interno del
Protocollo di Kyoto.
Il Consiglio dei Ministri della UE deve presentare con fermezza il progetto. Il
blocco di una tassa aerea estesa a tutta l'Europa da parte dei singoli stati
sarebbe un affronto nei confronti di quelle regioni del mondo che hanno urgente
bisogno di aiuto. Ma sarebbe anche una possibilità mancata di introdurre uno
strumento ecologico per limitare il flusso del traffico in Europa.
Chiediamo delle condizioni concorrenziali corrette per gli utilizzatori dei
trasporti. Mentre la ferrovia continua a pagare per il diesel e l'energia che
consuma, il carburante aereo rimane ancora esente dalla tassazione ed il suo
prezzo - sovvenzionato dallo stato - è molto lontano dalla realtà ecologica.
Alle compagnie aeree è dato un indiscusso vantaggio concorrenziale nei confronti
di mezzi di trasporto più sostenibili come la ferrovia. La tassa sul carburante
aereo costituirebbe un passo importante verso una giustizia delle imposte.
Chiediamo alla Commissione di abbandonare la sua posizione tentennante e di
presentare delle proposte concrete per attuare le intenzioni espresse dal G-7.
Attendere gli USA o altre nazioni con vocazione industriale, come propone il
commissario per il fisco e l'unone doganale Kovacs, sarebbe sbagliato e
porterebbe ad un niente di fatto."

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