Latina

Giornata Mondiale dell'Acqua

Nicaragua - Il diritto d'accesso all'acqua è il diritto alla vita

I movimenti sociali alzano la voce in difesa delle risorse idriche del paese
24 marzo 2007
Giorgio Trucchi

 In tutto il Nicaragua si sono svolte attività per la Giornata Mondiale dell'Acqua (© Foto G. Trucchi) In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, il Nicaragua affronta una grande sfida e allo stesso tempo, un grande pericolo.
La Asamblea Nacional ha inserito all'ordine del giorno l'approvazione della Legge Generale delle Acque Nazionali, mentre la Empresa Nicaraguense de Acueductos y Alcantarillados (ENACAL) lancerà prossimamente la Politica Pubblica sulle risorse idriche. Numerose organizzazioni della società civile si sono mobilitate per presentare le loro proposte, ma anche per denunciare lo sfruttamento indiscriminato e gli abusi che si continuano a perpetrare contro le risorse idriche del paese. Hanno inoltre espresso il loro dissenso su queste misure pubbliche che le istituzioni stanno promuovendo senza prendere in considerazione il parere della cittadinanza e che potrebbero aprire la strada alla privatizzazione dell'acqua, cosa che considerano un vero e proprio crimine sociale.

Tra le numerose iniziative che si sono svolte, riveste particolare importanza il Foro-Dibattito organizzato dalla Coalición de Organizaciones para el Derecho al Agua (CODA) e dal Comité de Acción Global, a cui hanno partecipato diversi attori sociali impegnati nella lotta per il diritto di accesso all'acqua.
Durante l'attività è stata presentata una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Daniel Ortega, su questo tema e nella quale hanno esposto che "l'acqua è una risorsa naturale, limitata, essenziale per la vita delle persone e l'ambiente. L'acqua è un diritto umano e universale irrinunciabile, pertanto tutte le persone hanno diritto al suo accesso e lo Stato ha l'obbligo di somministrarla in quantità e qualità. In Nicaragua, sono stati approvati fino a questo momento i primi 45 articoli della Legge Generale delle Acque Nazionali e si sono poste le basi per una futura privatizzazione delle risorse idriche, in detrimento della qualità della vita che si meritano i e le nicaraguensi".

In modo particolare, il CODA ricorda che l'articolo 4 della legge proibisce solo la privatizzazione del servizio di acqua potabile, ma non è stata presa in considerazione la proposta della società civile di proibire anche la privatizzazione delle risorse idriche, aggiungendo che "l'acqua ed il suo ciclo idrologico, come patrimonio nazionale, non saranno oggetto di privatizzazione alcuna, diretta o indiretta".
In caso di approvazione definitiva della legge, questa coalizione chiederà al Presidente Ortega di vetare la legge per poter poi essere riformata.

Attentato contro le risorse idriche

Secondo le organizzazioni presenti al Foro, il problema dell'acqua deve essere visto in modo integrale.
Carmen Ríos, presidentessa della Asociación Nicaraguense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica (ANAIRC) ha ricordato come a causa dei pesticidi sintetici, nell'occidente del Nicaragua sono state inquinate le falde acquifere e sono morte migliaia di persone. Altre migliaia di ex lavoratori della canna da zucchero stanno attualmente soffrendo di Insufficienza Renale Cronica (IRC) e l'Ingenio San Antonio ha perforato circa 300 pozzi per poter irrigare le piantagioni e portare avanti la sua produzione di zucchero e di rhum. "Nessuno se ne é occupato - ha aggiunto Ríos - e non possiamo continuare solo a lamentarci che non c'è acqua, ma dobbiamo denunciare che le grandi imprese stanno approfittando di queste risorse e le stanno distruggendo".

Il professore Gustavo Ruiz della Red en Acción de Plaguicidas, ha presentato il caso del Río Aranjuez, che scorre all'interno di una riserva naturale e le cui acque sono utilizzate per fornire di acqua potabile la città di Matagalpa. Nel 2005, il Ministero dell'Ambiente (MARENA) ha scoperto presenza di DDE (metabolito del DDT), Endosulfan, DDT, Heptaclor e Lindano. Tre di questi agenti inquinanti sono proibiti in Nicaragua ed in gran parte del mondo, ma vengono ancora usati nelle coltivazioni.

Secondo Denis Meléndez del Centro de Información y Servicios de Asesoría en Salud (CISAS) "il paese ha bisogno di una Legge Generale delle Acque Nazionali, perché i grandi consumatori di acqua, come le grandi imprese che sfruttano le risorse idriche, non pagano niente. Le maquilas, le piantagioni di canna da zucchero e gli zuccherifici, i produttori di riso, le imprese imbottigliatrici di acqua purificata, le imprese che producono rhum, birra e latte, continuano a perforare illegalmente pozzi all'interno delle loro proprietà e non pagano per le enormi quantità di acqua che estraggono. È importante che comincino a pagare quello che consumano e che investano parte delle utilità in sistemi per iniettare acqua nelle falde acquifere e rimediare, almeno in parte, al danno causato".

Forum Movimiento Social (Foto G. Trucchi) Anche il Movimiento Social Nicaraguense "Otro mundo es posible" e la Alianza Nacional por el Derecho de Acceso al Agua hanno organizzato un'attività per presentare le loro proposte in occasione di questa importante data.

Secondo un documento presentato ai partecipanti al Foro, è stato chiesto che "la Legge Generale delle Acque Nazionali deve assicurare il diritto di accesso all'acqua potabile e alle fognature a tutti i nicaraguensi e deve proteggere le risorse idriche da qualsiasi forma di privatizzazione. La legge deve assicurare che lo sfruttamento delle risorse idriche sia integrale ed eseguito a partire dai piani e dalle politiche di sviluppo municipale, dipartimentale, regionale e nazionale".
Si chiede, inoltre, che questa legge garantisca che l'acqua non si converta in mercanzia, sottraendola al mercato e situandola fuori dal commercio, essendo un bene di carattere pubblico e sociale del popolo nicaraguense e che non sia suscettibile di nessun tipo e forma di appropriazione privata.
L'amministrazione delle risorse idriche e del loro ciclo idrologico deve avere un carattere scientifico e i Comuni devono partecipare direttamente alle decisioni che riguardano questa risorsa.

"Il governo del Nicaragua -conclude il documento- non deve permettere che le istituzioni finanziarie internazionali, gli organismi di cooperazione multilaterale e le imprese private interessate allo sfruttamento dell'acqua impongano condizioni che violino il diritto sovrano dei nicaraguensi di decidere sulla gestione dei servizi pubblici di acqua e servizi connessi e le risorse idriche in generale. La società nicaraguense deve essere parte diretta della gestione integrale delle risorse idriche e dei servizi di acqua potabile, come detta la Legge di Partecipazione Cittadina".

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )

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