Latina

Rafael Correa confermato presidente al primo turno

Ecuador: la revolución ciudadana non si arresta

Distacchi abissali per Gutierrez e Noboa
30 aprile 2009
David Lifodi

Si sono risolte in un trionfo del presidente Rafael Correa le elezioni di domenica 26 Aprile, che lo hanno ampiamente riconfermato alla guida del paese. La legge elettorale ecuadoriana prevede che per conquistare la presidenza al primo turno sia sufficiente raggiungere il 50% più uno dei voti oppure ottenere dieci punti percentuali in più del secondo candidato: Correa ha fatto addirittura meglio con un 51,7% che ha sbaragliato il rivale Lucio Gutierrez, incapace di andare oltre il 28%, e del Berlusconi di Guayaquil, l'imprenditore miliardario Noboa che si è fermato ad un misero 11,62%. Il movimento di Correa, Alianza País, ha ottenuto la metà esatta dei seggi della nuova Assemblea Nazionale, 62 su 124, un risultato notevole di cui potranno beneficiare anche gli altri piccoli partiti di sinistra che hanno sempre appoggiato l'economista ecuadoriano: a loro dovrebbero andare una quindicina di seggi. Le accuse di brogli lanciate dall'ex presidente Gutierrez (uno che di truffe alle spalle della popolazione ecuadoriana, indigeni e movimenti compresi, se ne intende davvero) non attaccano: la revolución ciudadana di Correa proseguirà il suo corso. Tra gli elettori di Correa molti giovani tra i 16 e i 18 anni, ecuadoriani residenti all'estero, stranieri abitanti e residenti in Ecuador, tutte categorie che prima della ratifica della nuova Costituzione non avevano diritto di voto. Correa rimarrà in carica fino al 2013, ma la Costituzione permette alla cittadinanza di revocare il suo potere (e quello di tutti gli eletti) alla metà del mandato sulla scia della Costituzione venezuelana del 1999 e di quella più recente della Bolivia (2009): lo stesso Correa proprio in seguito all'approvazione della Costituzione aveva deciso di rimettersi in gioco indicendo nuove elezioni per il 26 Aprile di quest'anno. Il percorso di Correa, spesso ignorato dalla grande stampa, ha avuto il merito di far compiere all'Ecuador grandi passi avanti in campo democratico dopo oltre dieci anni in cui nessun governo era riuscito a concludere il mandato per sollevazioni popolari. Eletto presidente a fine 2006 Correa raggiunse nell'aprile 2007 l'82% dei "si" nel referendum relativo alla convocazione delle elezioni generali per designare i membri dell’Assemblea Costituente, mentre nel Luglio del 2008 fu approvato il testo della nuova Costituzione, una tra le più all'avanguardia non solo del continente latinoamericano, ma di tutto il mondo per la sua attenzione volta all'acqua come diritto fondamentale inalienabile, ai principi del buen vivir sperimentato dalle comunità indigene e al riconoscimento dei diritti fondamentali di cittadinanza (solo per citare i tratti più significativi) sulla scia del socialismo del XXI secolo.
Tra i primi atti di Correa, che potrà ricandidarsi di nuovo nel 2013, è previsto l'annullamento del contratto con compagnie petrolifere che tuttora stanno tentando di imporre contratti capestro allo stato ecuadoriano (ad esempio la spagnola Repsol) e l'adozione di un sistema fiscale più rigido nei confronti dei grandi potentati economici ancora presenti nel paese, su tutti quello dello stesso Alvaro Noboa, candidatosi per la quinta volta alla presidenza del paese e ancora sconfitto.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

Articoli correlati

  • Ecuador: il fallimento della militarizzazione
    Latina
    La strategia repressiva di Noboa non è servita a fermare la violenza dei cartelli della droga

    Ecuador: il fallimento della militarizzazione

    La criminalità organizzata, nonostante i numerosi arresti dell’ultimo periodo, si è impadronita del paese sfruttando le politiche neoliberiste da cui è derivata la crescita di imprese offshore e delle attività di riciclaggio di denaro sporco che le hanno permesso di ramificarsi tra le istituzioni.
    19 febbraio 2024 - David Lifodi
  • Ecuador: un paese carcere
    Latina
    Il presidente Daniel Noboa vuol costruire degli enormi penitenziari per fermare la delinquenza

    Ecuador: un paese carcere

    Negli ultimi cinque anni il tasso di violenza è quintuplicato
    9 gennaio 2024 - David Lifodi
  • Presidenziali Ecuador: vince il neoliberismo
    Latina
    Nel ballottaggio si impone a sorpresa Daniel Noboa

    Presidenziali Ecuador: vince il neoliberismo

    Esponente della destra e miliardario, Noboa, 35 anni, è il più giovane presidente nella storia del paese
    16 ottobre 2023 - David Lifodi
  • Guatemala ed Ecuador: un voto di speranza
    Latina
    In Guatemala, nel ballottaggio, si afferma il timido progressismo di Bernardo Arévalo

    Guatemala ed Ecuador: un voto di speranza

    In Ecuador, la correista Luisa González (Revolución Ciudadana) andrà al ballottaggio del 15 ottobre con circa dieci punti percentuali di vantaggio rispetto a Daniel Noboa, rampollo della borghesia guayaquileña e vicino alla lobby dell’estrattivismo minerario.
    21 agosto 2023 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)